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Visualizzazione dei post da ottobre, 2025
 DESIDERABILE - "Lo ammetto per un periodo ho provato un forte risentimento verso le mie sorelle ed i miei genitori che mi avevano sempre scalzato, ma questo sentimento mi ha fatto perdere la stima in me stessa. In realtà lasciavo le redini della mia vita in mano agli altri che mi avrebbero dettato come mi dovevo sentire e come dovevo reagire e così sarei diventata letteralmente dipendente dagli altri pretendendo da loro di cambiare l'indole e impedendo, più che altro per gelosia, che si potessero realizzare. Poi ho capito che il risentimento è incompatibile con la lotta creativa verso una meta, perché nella lotta io ero la vera protagonista e quindi ero io a dover stabilire gli obiettivi da raggiungere. Nessuno mi deve niente, sono io che cerco di perseguire i miei scopi e quindi sono responsabile del mio successo e dunque il risentimento non è un atteggiamento giusto per perseguire il successo. L'aggressività mal riposta non porta a nulla di buono, perché se anche abbiam...
 DESIDERABILE - "Cosa vorrei raggiungere se non una carità che mi possa procurare felicità? La carità va ben oltre le donazioni di denaro e consiste nell'offrire a qualcuno qualcosa che forse non si merita ed io ti chiedo, mio Signore, di farmi tutta tua anche se non ti merito. Voglio essere quel tutto che mi manca, quel tutto che sa andare oltre il senso del dovere e che sa diventare solidarietà. Spesso, mi sono sentita in balia di cose sconosciute e mi sono sentita come una mendicante sgradita perché ero fra quelli insofferenti ed inflessibili e proprio come una dei più miserabili accattoni avevo perso il rispetto di coloro che ritenevo giusti. Però mi sono avventata lo stesso a venire qui e fino ad ora non me ne sono pentita perché ho bisogno di carità e cioè ho bisogno di interpretarti mio Signore e ciò sarebbe per me un dono prezioso e generoso che colmerebbe la mia stupidità, debolezza, eccentricità o peggio vanagloria e falsità. Ho bisogno che tu mi guardi e che mi spie...
 DESIDERABILE - "Sono qui davanti a Te mio Signore - disse Teresa fra sé e sé in meditazione davanti al santissimo sacramento eucaristico - perché Tu mi possa guidare e trasformare per la tua benevola Misericordia. Uno dei nostri più grandi problemi come mi ha suggerito Luigi Maria Epicoco in un suo intervento è che vogliamo tirare avanti assecondando e soddisfacendo le esigenze del mondo, lasciandoci condizionare dalle aspettative collettive e procedendo secondo le priorità mondane. Continuiamo a presentarci dove ci viene richiesto per farci notare nello svolgimento perfetto ed irreprensibile dei nostri compiti, facendo in modo che divenga un rito abitudinario, finché un giorno all'improvviso, crolliamo e si rompe qualcosa dentro di noi. Così ci chiudiamo in noi stessi per la paura di esporci al ridicolo e sviluppiamo un ansia sociale che ci divora fino al punto di logorarci giorno dopo giorno. Perdiamo il controllo di parte del nostro corpo e per questo proviamo un irrefrena...