NUOVI CRISMI COMPORTAMENTALI - Il tema delle emozioni legate alle parole richiede particolare attenzione. In genere l'idea di essere arrabbiati, indignati genera un certo rifiuto che poi, nel comprimere troppo a lungo l'ira si può tradurre a lungo andare in gesti violenti come l'aver preso a sassate un pullman dove si trovavano i tifosi del Pistoia Basket e fare addirittura morire un ignaro conducente. Ai ragazzi insegniamo ad esprimere tristezza piuttosto che rabbia, senso di colpa piuttosto che indignazione, empatia e condivisione come ha fatto il giornalista Marco Erba in un suo articolo sul giornale "Avvenire" rispetto a potenziali nascosti. La rabbia però che quella studentessa citata nell'articolo da Erba poteva essere la giusta reazione all'oppressione, coercizione, alla ricerca di pari diritti ed opportunità, beni di civiltà, di autonomia, di inviolabilità da cui le nuove generazioni a quanto pare non possono più prescindere. L'arte del confronto e del conflitto, significa provare insieme il piacere di avere opinioni discordanti e di saperle esprimere. Quindi Simonetta, non si scandalizzava più di tanto per i toni accesi, specie se aiutano a trovare soluzioni condivise senza per questo dover ricorrere alla violenza. Dunque, perché non lasciare che i conflitti fra fratelli e sorelle vengano risolti fra di loro senza imposizioni o invadenze di "autorità" esterne? Di rado si impara a usare l'ironia per esprimersi nelle relazioni sociali ma quella volta alla battutaccia di un prete che alla sua constatazione che mancasse la gente a messa perché c'era il ponte della festa patronale a cui egli rispose strafottente "Sì il ponte di Brooklyn" ella decise di controbattere "Ma io preferisco il ponte di Tiberio detto anche "ponte del diavolo" La risata al momento giusto per battute intelligenti come scrisse la storica Sabine Melchior Bonner è una storia di potere che produce indagine contro la natura sessista. La risata infondo può essere sovversiva più che i sassi D'altronde la risata apre il corpo e perciò (si fa per dire) se coloro che tiravano i sassi avessero usato il cartellone "Siete dei pisto-ia" probabilmente tutti si sarebbero fatti una sana risata che avrebbe avuto più valore di quei sassi perché avrebbe permesso di liberarsi di convenzioni e di smontare ruoli e stereotipi mettendo a nudo l'avversario che avrebbe potuto rispondere, dal canto suo "Ve la facciamo vedere noi la pisto-ia e le palle in canestro che ci girano intorno" Non c'è bisogno ragazzi di essere violenti i spregiudicati per smontare un avversario, basta sapergli dare un tratto caricaturale e tutto si risolve senza danni per nessuno, senza che alcuno si faccia male o ci rimetta la vita. Non si possono più accettare dinamiche di oggettivazione ed è meglio, molto meglio capire e fare capire che le sfide che la vita ci presenta si vincono solo trovando la quotidiana commedia in cui possiamo vivere il sorriso dell'esistenza.
 IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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