LA ROVINA DEI VALORI - Morire così nell'estremo sacrificio di fare rispettare la legge e le regole, morire dentro una storia di emarginazione e rovina dovuta ad ipoteche e problemi finanziari. Tre uomini che onoravano la divisa di carabinieri e che cercavano di limitare i pericoli dovuti ad armi artigianali, a minacce di fare saltare in aria un casolare e a praticare malvagie intenzioni. Morire così accoltellata come tante, una donna che rappresentava più che altro un possesso, morire davanti agli occhi impietriti della gente impotente, morire per un raptus di gelosia ossessiva. Ci si domanda dove sono finiti i valori umani, dove è finita la cultura della conservazione dei diritti, della custodia del bene della vita nella sua dignità ed onore di rispetto? Non c'è più una normalità più normale perché pare scomparsa la paura e la vergogna della natura maligna. Spesso l'idea di accettabilità di comportamenti ed atteggiamenti è radicalmente diversa da quella normativa che prevede anche una certa disciplina di autocontrollo e di ponderatezza per cui si allenano le forze dell'ordine per i loro interventi. Molte cose che riteniamo strane e sconcertanti, sono in realtà onnipresenti sul web o nei social network, anche se vengono poco citate pubblicamente, per una sorta di riservatezza o discrezione. Qualunque idea di normalità in circolazione, invece, non ha nulla a che vedere con ciò che dovrebbe essere ritenuto consuetudine umana perché ognuno di noi è diventato molto più compulsivo e lo si vede dagli atti di vandalismo e barbarie durante le manifestazioni di piazza; siamo diventati più ansiosi e lo si vede dalla paura di attacchi terroristici e di quelli degli hacker; ognuno è più portato alla meschinità ed è confuso e lo si vede dal fatto che vuole distinguere in maniera netta i maschi dalle femmine, che vede in maniera drammatica e troppo vittimista la propria situazione e condizione. Perciò il fraintendimento inizia dai dati fondamentali che percepiamo nelle nostre menti: ci basiamo sulla nostra negativa esperienza e per istinto conservativo sappiamo cosa succede dentro di noi, ma per quanto riguarda gli altri possiamo sapere solo quello che scelgono di dirci, che sarà quasi sempre una versione riveduta e corretta, falsa o ipocrita della  verità. Quindi possiamo solo a malapena indovinare la realtà di emarginazione, di degrado, di stress, di angoscia e di demotivazione degli altri da ciò che ci dicono i loro volti e il loro tono di voce e ciò non è molto per comprendere le loro reali intenzioni. Semplicemente ci risulta assai difficile pensare che alcuni dei lati del nostro io profondo possano corrispondere a forti vulnerabilità, a perversioni e stupidità ed è per questo che non riusciamo a credere che individui brillanti e sicuri di sé possano arrivare al delirio fino ad uccidere o rovinare la propria vita e quella degli altri. Ed è per questo che il compito più importante è quello della cultura che serve a compensare i fallimenti del cervello e dovrebbe aiutarci ad avere una visione più corretta e giusta di come devono essere gli altri, conducendoci in modo realistico e consapevole alle vite interiori per difenderci dai loro mostri e ossessioni. Dante Alighieri parla di ignavi (e purtroppo oggi ce ne sono tanti) cioè coloro che sono colpevoli di indolenza o peggio di viltà di fronte alle responsabilità da prendersi per la propria condizione e di fronte ai fallimenti della vita. Gli ignavi si trovano già molto vicini all'inferno della rovina per se stessi e per gli altri perché non fanno altro che inseguire insegnamenti senza significato e pretendere che siano valevoli e che possano rappresentare furbescamente gli espedienti per cavarsela. Eppure la stessa piramide del capitalismo di Abraham Maslow prevedeva nel suo apice avere una seria moralità, avere creatività, e soprattutto capacità di risolvere i problemi evitando pregiudizi ed accettando i dati di fatto. A livello dell'amore appartenenza in questa piramide c'era la considerazione di come veniva vissuta l'intimità sessuale, la sicurezza del corpo, l'occupazione, l'impiego di risorse personali, la salute e la proprietà. Inoltre si dovevano verificare gli aspetti fisiologici riguardanti all'alimentazione, al sonno, all'omeostasi e ai bisogni fisiologici di escrezione veri e propri. Le nostre imprese di maggior successo mirano a soddisfare l'io psicofisico più semplice delle risorse energetiche, dell'agricoltura, dei farmaci, delle comunicazioni a cui si aggiunge l'intrattenimento che è divenuto un affare di notevole importanza tanto da basarsi in primo luogo sugli indici di ascolto. Il capitalismo, dunque, è la vera impresa che si trova in crisi nell'occuparsi dei bisogni ai livelli più alti della piramide ed è per questo che si muore per stoltezze che potrebbero essere evitate. 

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