IL PANCHINARO. Certo il sogno dell'arcangelo Gabriele che consegnava il palloncino del creato, gli pareva bello, ma al contempo carico di impegno e responsabilità quando, guardandosi attorno non vedeva che sfruttamento e degradazione della natura dato dall'industrializzazione, dall'inquinamento, dai rifiuti tossici e dalle brutture che abitavano la terra e pareva che non ci fosse speranza di poter sistemare le cose nel mondo. In una linea aperta di Barth lo sperare si attua nel fare il passo successivo e questo riguarda, secondo validi saggi, la nuova teologia politica che assume da ciò un valore fondamentale alla prassi trasformatrice, che si alimenta alla speranza di una escatologia creatrice. Ma, in mezzo al creato ci sono parti buone e parti cattive che si oppongono alla perfezione. Suscitare tutte le cose integralmente, significa creare senza costrizione attraverso il pronunciamento di una parola, di un verbo che dimostri la potenza divina che genera per diventare pri...
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Visualizzazione dei post da settembre, 2024
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IL PANCHINARO. La notte è la parte più dura del giorno, è quella in cui ti devi confrontare con il buio e l'oscurità della tua anima e cercare di superare il senso di sconfitta e di inadeguatezza che ti dà l'essere avvolto ed assorbito dal nero che annulla e nasconde inghiottendo tutto nel suo dimentico moto. La notte, è come una incognita del vivere secondo natura, secondo il logos divino che è in tutte le cose. La notte incupiva paura nel suo cinismo alla virtù saggia di curarsi delle cose importanti evitando le passioni che divorano l'anima. La notte riporta alla solitudine dell'indifferenza e dell'apatia del distacco da azioni ingiuste, che conduce a vivere in solitudine, sia che siamo stati costretti da circostanze poco favorevoli e sia che abbiamo dovuto ricorrere al sudicio per non mancare al senso del dovere. Nel linguaggio della notte, si trovano spesso delle soluzioni inaspettate e superbe che vanno accolte ed ascoltate siano esse rinforzanti oppure incub...
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IL PANCHINARO. Quale è la resistenza democratica che dovremmo imparare al giorno d'oggi che delinea una continua crisi democratica? E' forse quella quella che abbiamo dovuto imparare durante gli anni di piombo in cui le Brigate rosse, dopo una lunga serie di sequestri, ferimenti e uccisioni di carabinieri e poliziotti, giornalisti, dirigenti industriali, magistrati fece ritrovare nel bagagliaio di un auto il corpo morto di Aldo Moro? E' forse quella che ci viene propinata dai reality come quello di riuscire a sopravvivere come naufraghi su un isola, oppure quella di far naufragare relazioni di coppia in sfide di confronto ed ipocrito dialogo davanti a falò? Oppure ancora quella di spiare attraverso il buco di una serratura la convivenza forzata fra individui in eterna competizione per spuntare il podio di un trono televisivo ed avere così diritto a cachet da sogno? Affrontare la sfida con i problemi esistenziali, questo dovremmo probabilmente imparare in una controtendenza...
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IL PANCHINARO. - Non riuscendo ad coricarsi e ad addormentarsi nell'ansia di incontrare nei sogni i fantasmi passati e presenti, Alessandro dopo essersi seduto sul divano, prendendo il telecomando in mano decise di guardarsi uno di quei noiosi programmi di approfondimento giornalistico. In Tv c'erano personaggi politici che blateravano qualcosa sul taglio del cuneo fiscale, sul maggior impiego di risorse per la sanità e sul sistema pensionistico che era al collasso. Lui ascoltava quelle voci, più che altro per avere l'impressione di avere un pò di compagnia, ma in realtà non credeva in nulla di quello che veniva detto ed anzi era scettico su ciò che veniva proposto, sulle promesse che venivano proclamate in quanto per lui le cose non sarebbero mai cambiate dovendo cercare di vivere della sua pensione, che per grazia di Dio percepiva. Sentiva di dover dire che ai giovani d'oggi, mancasse la resistenza nel suo realismo di servizio al popolo ed alla patria. Che ne sanno i...
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IL PANCHINARO. Rientrato in casa Alessandro avvertì il brivido cupo ed oscuro della solitudine. Tutto parlava della figura di sua madre perché tutto era rimasto come prima. Non passava giorno che non avvertisse la pesantezza di quei mobili di noce, l'ipocrisia di quelle tende di trine che pendevano dalle finestre e non c'era giorno che guardando quelle fotografie sul comò non si sentisse pervaso da un senso di angoscia e depressione. Eppure dentro a quell'ambiente si sentiva al sicuro e protetto da una specie di apologetica cristiana. Tutto attorno, difatti, vedeva la rigida ed austera legge di sua madre che definiva una combinazione di una serie di perfezioni, di cui l'ordine e la pulizia erano i principali cardini. La realtà che lo circondava, nei libri e in quei trafiletti raccolti negli scaffali, insieme ad alcune immaginette votive rappresentava una realtà densa di timore e di autoritario controllo. Il modo migliore per vivere in quel mondo era quello di risponder...
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IL PANCHINARO. Cominciava a piovigginare e le gocce picchiettavano sugli occhiali di Alessandro che dovette correre a ripararsi il capo sotto il giornale e poi andare deciso verso casa. La sua abitazione distava qualche metro dal parco e lui, mentre affrettava il passo si rivedeva bambino quando giocava a saltellare da una parte all'altra delle pozzanghere e si rivedeva con quel grembiulino blu e quel nastro legato al colletto bianco di scuola a sprizzare dalle scarpe l'acqua che poi inzaccherava le sue magre gambe. La pioggia pareva inseguire i suoi ricordi di quel tempo come se fossero ormai solo sogni lontani e distanti di quando era adolescente e voleva rombare con un motorino fra la pioggia e il divenir del tempo. Le gocce che cadevano fra le membra a imbrattare il corpo e a bagnarlo dei suoi desideri di poter diventare amante, un moto che si avverte dentro lo scorrere del sangue e fra le vene e ti prende di passione e sospiri ed incanti. Il fremito della pioggia che scen...
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A Lorella Barlaam, Giovanna Scarca - IL PANCHINARO - Quando l'angelo se ne andò dal parco, attorno alla panchina gialla, rimase una luce velata che avvolgeva l'aria con la sua bellezza e attorno già appariva il crepuscolo della tarda sera, ma Alessandro non aveva ancora voglia di tornare a casa a rinchiudersi in quella stanza da letto ricca di ricordi e di solitudine. Rimase, dunque, ad osservare il sole tenue che tramontava all'orizzonte, mentre si avvicinava ad uno spiazzo, un personaggio bizzarro e un poco trascurato che era conosciuto per il "madonnaro" in quanto con i suoi gessetti colorati, si metteva a disegnare immagini eteree di madonne e di angioletti e poi qualcuno per lui, il giorno seguente lasciava un panino o caffè in sospeso presso un bar lì vicino. L'uomo, si presentava a quell'ora per non dare troppo nell'occhio e per non ricevere quegli sguardi di giudizio sprezzante che lo facevano sentire un rifiuto umano. Sotto l'immagine de...
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IL PANCHINARO. La vita scorreva malinconica, fra le foglie cadute, e gli alberi verso l'autunno e tutto attorno era avvolto dalla tristezza, quando Alessandro vide da lontano seduto su una panchina gialla, un angelo con le ali rosse che gli faceva cenno di sedersi accanto a lui. Lui spinto da un calore interiore, che non sapeva spiegare, si sedette e poi avvicinò la sua testa al cuore di quel ragazzo così giovane e bello per ascoltarlo: "Ciao - gli disse pacato - sono un angelo morto a causa della ferocia omicida di un padre che ha ucciso me e tutta la mia famiglia, suicidandosi poi anche lui perché aveva paura di restare solo e triste se si fosse separato da noi tutti, aveva paura di non poterci più vedere e sentire. Spesso le persone si attaccano troppo a chi li circonda e si sentono in ansia se non li sentono e non li vedono, spesso si sentono abbandonati quando vengono privati della presenza di qualcuno che per loro è importante. Sono gelosi le persone del fatto che gli a...
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IL PANCHINARO. Un giorno che era particolarmente triste e cupo Alessandro Dehò sentì una voce che lo richiamava con insistenza "Pssst, pssst, ascoltami" diceva con un tono perentorio, ma Alessandro non capiva da dove provenisse tale richiamo e guardandosi intorno vide solo un albero che pareva piegarsi a quel suono deciso. Così, decise di avvicinarsi all'albero come san Francesco si avvicinava al creato per poterlo ascoltare e capire da questo il progetto di Dio su di lui per il dono all'umanità tutta. "Ascolta - diceva l'albero con le sue fronde che si muovevano armonicamente - io vorrei tanto lasciare al mondo il mio messaggio. Ci sono molte cose che gli uomini cercano disperatamente di evitare, e di cui si preoccupano per lunghi tratti della loro esistenza e fra queste c'è quella di mettere radici in un luogo della terra che possano chiamare casa, quando la terra è spesso insanguinata da guerre fratricide, è arida come le anime degli esseri umani, è f...
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IL PANCHINARO. Veniva ogni tanto, nel parco un giocoliere che faceva qualche giocoleria con gli anelli colorati che avevano dei colori (a detta sua) basati sulle affinità e qualità che si attraggono e si respingono come energie chimiche ed elettromagnetiche e che divide la fisica dall'oggettività della luce elaborando una psicologia neuroscientifica, che coinvolge ed implica la prospettiva del soggetto che assiste allo spettacolo. Rispetto all'unità fittizia del bianco si evidenzia nel giocoliere un fondamento dialettico che sta alla base della natura della percezione dei colori che per le persone disabili possono essere unite ai suoni in quanto i colori sarebbero legati alla luce e all'oscurità dell'anima che nel grigio associato al suono darebbero dei valori "fisici" percepiti attraverso fenomeni naturali come la nebbia, e fisiologici che dipendono dalla percezione soggettiva che possono essere trasformati dalla chimica in oggetti fissati sia naturalmente c...
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IL PANCHINARO. Di fianco, ma più indietro rispetto alla panchina rossa c'era una panchina blu dove si sedeva una signora con dei buffi cappellini che aveva con sé sempre a portata di mano un taccuino color verde ed una penna color oro che muoveva sul foglio con leggiadria e voluttà. Quando aveva finito di scrivere, lasciava i suoi foglietti sulla panchina e poi se ne andava chissà dove come per lasciare che decidesse il vento dove spargere i suoi fogli. Un giorno per curiosità Alessandro decise di leggersi quello che c'era scritto su un foglietto e questo diceva "Ricordati che prima o poi dovrai fare i conti con te stesso e la bilancia dei tuoi valori". Allora Alessandro ancora più incuriosito decise di chiedere alla signora quando si fosse ripresentata il significato di quella stramba frase ed ella rispose "Devi scoprirlo da solo perché io sono una maestra che è stata tagliata fuori dalla scuola in quanto volevo fare un mio programma che a detta del Preside e d...
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IL PANCHINARO. Davanti alla panchina di Alessandro c'era una panchina rossa dove si sedeva sempre alla stessa ora una ragazza di colore, formosa e con lineamenti morbidi che ascoltava della musica nelle cuffie. Alessandro aveva scoperto che in passato era stata una prostituta e che era stata maltrattata dai suoi sfruttatori ed era per questo che lei aveva voluto comprare quella panchina rossa, dove facevano presenza alcune sue amiche che erano state stuprate, violentate, offese, umiliate e derise. Parole pesanti come quella di puttana, che fendevano l'aria e si scagliavano come sassi di condanna, parole ruvide e taglienti che si inseguivano per cozzarsi sulla pelle, come lividi, come pugni, come schiaffi. L'interessante era ascoltare quello che aveva da dire al mondo di come vedeva la democrazia quella persona. "Caro mio - diceva con un sorriso smorzato - la democrazia è proprio come una prostituta, sempre priva di risorse, sempre spoglia di tutto perché c'è una p...
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IL PANCHINARO. Fabio, che portava le boccette dell'acqua benedetta nelle case, lo faceva perché diceva che era molto democratico nel senso che poteva creare un buon connubio politico fra la parte popolare e quella ingegneristica-industriale e poi lo faceva perché aveva sempre sognato di diventare come il conte Camillo Benso di Cavour cioè un dinamico amministratore che offre almeno a ciascuno la possibilità di avere una boccetta intesa come incentivo, come sprone, come stimolo a continuare ad essere onesto cittadino, a non rubare, a pagare le tasse, a risparmiare il giusto, a non effettuare sprechi, a tutelare l'ambiente. Invece, Fabio era finito sulla panchina perché non era molto diplomatico e rendeva presente della scarsa organizzazione politica e culturale che riscontrava intorno a sé. Ci sono sempre dei conflitti sociali nel raggiungimento di indipendenza ed autonomia e di posizioni considerate di prestigio che danno valore all'individuo e che vedano le cose sotto alt...
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IL PANCHINARO. Alessandro a proposito di Garibaldi, non viveva come lui con molti slanci ed entusiasmi in quanto aveva avuto una serie di batoste nella vita, fra cui la morte del padre, le forti delusioni d'amore e gli incontri con le malattie prima del suocero di sua cognata che aveva avuto un ictus ed era rimasto emiplegico e su una carrozzina, e poi gli interventi della suocera di colonstomia che l'avevano portata a portare un sacchettino, e quindi quando sentiva all'altare alcune provocazioni di non dover essere ringraziati, di non doversi mai permettere di avere alcuna soddisfazione o incoraggiamento, sostegno morale di speranza avrebbe voluto gridare con quanto fiato aveva in gola "Tu che ne sai?" Che ne sai? Che ne sai? Del senso di vuoto, di mancanza, di impotenza che prova il dottor Morolli Luca quando vede dei pazienti in agonia e si vede i parenti piangere, quando deve dare cattive notizie per un quadro complicato che porterà il paziente all'invali...
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IL PANCHINARO - Me l'hanno sempre detto che le parole sono una sorta di azioni simboliche, nel senso che le usiamo per creare, prima, ed esprimere poi, la nostra realtà e così quando ho firmato il contratto di calciatore non ci ho fatto caso alla clausola voluta dal mio manager dove c'era scritto "In caso di infortunio il giocatore ha diritto su indicazione medico-fisiatrica a rimanere in panchina per tutta la stagione calcistica percependo comunque tutti gli emolumenti e incentivi di sponsor previsti dall'acquisto della squadra che lo avrà in tutela". Io, mi sono fidato del mio manager ed ho firmato rimanendo in silenzio perché ero disattento e non ero molto interessato alle condizioni, basta che mi pagassero, basta che potessi entrare in un campionato come avevo sempre sognato fin da quando ero ragazzino. Poi durante le prime partite, un giocatore mi fece uno sgambetto, buttandomi a terra e purtroppo mi si ruppero i legamenti crociati che nel mio caso il dottor...
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VALORE INVERSAMENTE PROPORZIONALE CON INTERMEDIAZIONI NELLA DEMOCRAZIA. A livello dell'esercizio democratico in una ricerca condotta inizialmente dal New-York Times Job Market figurava a quale idea i manager associassero il concetto di democrazia che era prevalentemente visto nell'integrazione di diversità per equal opportunity che dovrebbe essere almeno del 93%, Fairness che dovrebbe essere del 92%, inclusive culture che dovrebbe essere del 76% e soprattutto affermative action che dovrebbe essere del 72%, ma in realtà Liff e Dickens sostengono che, al giorno d'oggi, stiamo assistendo ad un cambio di terminologia della dizione "promuovere le eguali OPPORTUNITA' a quella di GESTIRE LE DIVERSITA'. In primo luogo caro Paolo Manzelli capire le caratteristiche ed il progresso storico delle varie etnie e del loro mescolarsi alla realtà sociale italiana ed oltre, rappresenta il primo necessario passo della democrazia al fine di poter avviare dati i problemi dei fluss...
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A Loreto Fioravanti, a frate Gabriele Trivellin, a Zamparetti Marco a Lorella Barlaam - LO SCETTICISMO EMOTIVO ALL'INTERNO DEL COGNITIVISMO PSICOLOGICO - Lo strumento con cui interpretiamo la realtà - i circa 1260 centimetri cubici di materia cerebrale - ha una pericolossissima tendenza a produrre interpretazioni errate e perciò con questo atto compiamo i primi passi verso la maturità cercando di individuare alcuni dei modi in cui le nostre menti emotive negano, mentono, omettono, dimenticano e (come me ora più che mai) si tormentano, indirizzandoci verso obiettivi da cui non trarremo la soddisfazione che pensavamo di ottenere. Perciò la prontezza di attenuare gli aspetti peggiori della nostra stupidità quotidiana contribuisce al più alto tipo di intelligenza emotiva che potremmo raggiungere. Spesso, manca il dialogo prima di tutto con la nostra mente emotiva e poi con quella cognitiva ed è per questo che dobbiamo cercare di trovare un DIA-LOGOS costituito dal trovare all'inte...
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A Misumeci e Paolo Manzelli PROPOSTA DI TOGLIERE L'IVA in via definitiva nelle zone a forte rischio di alluvione come è avvenuto per il Polesine, Rovigo, Occhiobello, Santa Maria Maddalena zone del Veneto. Passiamo ai fatti concreti così non ci sono dubbi che qualcuno si intaschi dei soldi, ma anzi tutti ce ne beneficiamo. Oggi ho comprato un oggetto per un evento valore FITTIZIO di guadagno 45 euro, valore SCONTATO 40 euro, IVA 7,21 mentre doveva essere di 8,80 essendo stato battuto lo scontrino con IVA 22%, e questo significa che è stato tolto un punto percentuale dall'IVA invece cari negozianti e cittadini si potevano togliere 2 punti percentuali per un valore di IVA di 5 euro in quanto le spese venivano coperte dagli interessi di accumulo di cassa obbligatorio per deposito bancario. Quindi io avrei potuto pagare l'oggetto 38 euro con IVA di 5 euro e perciò alla dichiarazione IVA il negoziante accumulava i 5 euro più i 2 punti percentuali dell'interesse per un valor...
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A Santagostino psiche - al comparto psicologico capeggiato da Zamparetti Marco - IL NUOVO NIRVANA SESSUALE - (PROPOSTA IN BOZZA) insieme ad Alessandro Ramberti. - Il termine nirvana designa una condizione di suprema salvezza che rappresenta nobili verità che eliminano la fame e la sete di desideri che causano il dolore, la frustrazione, l'umiliazione in quanto mette a conoscenza della "vacuità" del nostro essere in relazione alle pretese pulsionali e puramente razionalistiche per unirci maggiormente al cosmo in una sfera dell'"essere così" che si avvicina alla regola dell'amore universale e a quella del grembo della vita. In tal senso Lacan parla di una logica di tutto, di alcuni e non-tutto che riguarda il transfert-controtransfert che cerca di porre un differenziale fra l'affermativo universale e l'uso della negazione dell'universale stesso e che porta al paradosso NON C'E' RAPPORTO SESSUALE ANCHE SE C'E' GODIMENTO in quant...
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PROPOSTA IN BOZZA - Ad Alessandro Dehò al Vescovo Delpini, a frate Gabriele Trivellin - LA SOLUZIONE DELLA VEGGENZA - Che cosa cercano i pellegrini a Medjugorje? Che cosa si aspettano di trovare nel culto di Maria Vergine e madre di Cristo che si celebra in quel luogo? I viandanti verso luoghi definiti sacri e di profonda devozione cercano delle soluzioni alle loro preoccupazioni, ansie, sofferenze e problematiche e questo fatto parte dalla convinzione che se faranno il sacrifico di recarsi nei luoghi dove appare Maria, essi possano ricevere una grazia oppure possano trovare una risposta ai loro interrogativi. Eppure persino Gesù nel Vangelo di Matteo al capitolo 24 avverte sui falsi profeti, ma dice anche quale sia la veggenza più importante (versetto 15) "Quando, dunque, vedrete stare in un luogo santo l'abominio della profonda desolazione di cui parla il profeta Daniele - chi legge intenda! -, allora quelli che stanno in Giudea fuggano sui monti, chi è sulla terrazza non s...