MASTRO GIORNALISTA. Oggi noi ci troviamo di fronte al secolare problema della obiettiva necessità di modificare la società, laddove però il bisogno di questa trasformazione non viene sentito proprio dagli strati sociali che un tempo erano considerati come i classici portatori. La prima cosa da fare è dunque rimuovere i meccanismi che soffocano questo bisogno, il che presuppone a sua volta il bisogno della rimozione stessa. Si tratta di una dialettica dalla quale non sembra affatto possibile uscire. ARTICOLO - Pare sempre che si tratti di attraversare deserti, di guardare fiumi in piena, sospinti da forze irresistibili, siano esse il bisogno e la miseria oppure siano le armi quelli che riguardano la legittima offesa ad un nemico che attacca e che toglie o soffoca la libertà. Dall'altra parte, però, non si vorrebbe perdere l'umano, e nonostante tutto riuscire a non dimenticare mai che questo esiste anche dietro l'aggressività, la rabbia e l'odio e malgrado la cattiveria...
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LA PRUDENZA. La fortuna aiuta gli audaci, questo lo si dice per incoraggiare a procedere nel proprio credo e ad averne fiducia che potrà funzionare, ma non è mai veramente e completamente così. Infatti, nonostante la morte del leader di Hamas Sinwar nessuno crede che la guerra fra Israele, Palestina e Libano cesserà e questo perché c'è una entità politica e sociale sovraordinata agli interessi particolari di individui e gruppi come quelli degli Hezbollah che nasce probabilmente, più che altro per contrastare uno stato primitivo dell'umanità in cui la persona vive senza altre leggi che quelle naturali, per l'istituzione di un potere dominante che solo sarebbe capace di garantire agli individui associati entro i propri schemi alcuni beni o diritti fondamentali, altrimenti minacciati all'esposizione di conflitti la cui soluzione è affidata esclusivamente all'autotutela debole. Ma con l'identificazione ad uno stato selvaggio, la società civile finisce per contrappo...
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LEZIONE AL GIUDICE. Molti lo dovrebbero sapere - riprese il Giudice istruttore - che sono essi stessi giudici del loro operato e dei loro atteggiamenti e comportamenti perché hanno una coscienza intesa come voce interiore e come colloquio con l'anima che si esprime con l'ideale della saggia persona libera dalle passioni e dagli interessi mondani e questo è un modello validissimo per ogni individuo. La Verità si trova solo distogliendosi totalmente dall'esperienza esteriore: essa è luce che viene data a chi ricerca dentro di sé, nella meditazione devota un significato morale negli accadimenti dell'esistenza. La coscienza riguarda la conoscenza certa dei principi che definiscono la rettitudine del volere, dato dalla consultazione, in tale senso della propria interiorità per sapere infallibilmente come ci si deve porre di fronte ad un problema o ad un altro, anche se per debolezza o per viziosità ci si comporta diversamente da una autocritica che non deve comunque essere ...
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LEZIONE AL GIUDICE. Siamo una generazione di stimati avvocati e giudici che esercita da tempo questo mestiere tramandandolo da padri a figli, e perciò noi conosciamo bene quale possa essere il nostro margine di discrezionalità di interpretazione della legge e quindi non accettiamo lezioni da nessuno perché sappiamo molto bene che si tratta di un fenomeno eterogeneo rispetto alla discrezionalità amministrativa, giacché anche in casi dubbi, o difficili noi sappiamo come muoverci sebbene siamo vincolati al principio di fedeltà e soggezione alla legge. Quindi non capisco il perché dovrei accettare una lezione di comportamento da una persona qualunque che mi dice dove mi devo sedere in chiesa e che ha prefissato i posti in base all'importanza del ruolo che riveste questo o quello quando io sono perfettamente in grado di risolvere controversie alla stregua di criteri eteronomi dovute più che altro al fatto che la disciplina del singolo ed anche la mia si basi su disposizioni di standard...
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FILOSOFIA DI UN DIARIO. Così la professoressa di italiano si accorse che non bastava scrivere su quel diario e poi rileggerselo ogni tanto in classe, ma che ci voleva anche un commento di un esperto psico-pedagogo "Certo -disse con convinzione - un diario è fonte di segreti che una persona non riesce a confidare nemmeno a persone che ritiene fidate, una confessione, in cui colui che si apre, mette a nudo l'anima senza privarla della sua dignità e anzi dandole una nuova luce. Dai primi scritti del diario, già si rileva un processo di differenziazione e di integrazione di dialettica con gli elementi istintuali che sono alla base psichica umana, che anche rispetto alle forze ombrose dell'Io, ha il compito di differenziarsi e di integrarle al contempo in una superiore sintesi conciliativa, che non deve mai essere esclusa. Ma, non si può nemmeno ridurre il processo di autenticazione dell'individuo alla mera integrazione degli elementi istintuali perché sia la dottrina del ...
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FILOSOFIA DI UN DIARIO. "E me mi avete escluso? - intervenne il diario stesso - io posso dirvi cosa sia meglio o peggio fare perché conosco l'ipocrisia e l'onestà di chi scrive fra le mie pagine e so distinguere il vittimista dalla vittima vera e propria. Si deve vagliare meglio l'atto tetico, cioè quell'atto per cui ad una determinata attività psicofisica corrisponde una risposta uguale che riceve per il pubblico un importante significato pratico di ruolo di mutualità. Il significato che si dà a determinati atti e comportamenti costituisce la relazione sociale di una norma che parte da usi, consuetudini e costumi per poi creare atti correlativi definite disposizioni che si connettono fra di loro. Le singole azioni e comportamenti possono essere definite entità organiche costruite da una norma a partire da un'azione di una o più persone che trovano in essa un significato convenzionale che è quello attribuito alle cose ed ai soggetti agenti che si trovano corre...
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FILOSOFIA DI UN DIARIO. Il giorno dopo la lettura di quel disperato diario, una professoressa di italiano ebbe la brillante idea di realizzare un diario anonimo dove ciascun scolaro che si fosse sentito in particolare disagio, in maniera del tutto anonima poteva sfogare le proprie problematiche e difficoltà. Fra i vari scritti la professoressa venne attratta da quello di Martina che scriveva così:"Oggi è il giorno peggiore della mia vita, non tanto perché sono stata lasciata dal mio fidanzato, ma quanto perché ho capito che la cultura della vita quotidiana è costituita da una serie di fatalità, di generalizzazioni che trascinano con sé alcune tipologie arcaiche, che sono rimaste barbariche e di vendetta dovuta più che altro ad invidia e gelosia. Dopo essere stata lasciata difatti il mio ex ha pubblicato un video in cui mi spogliavo davanti a lui mentre ero ubriaca per darmi scredito non solo di fronte alla scuola, ma di fronte ai miei genitori ed ai miei insegnanti di cui si dice...