FILOSOFIA DI UN DIARIO. Così la professoressa di italiano si accorse che non bastava scrivere su quel diario e poi rileggerselo ogni tanto in classe, ma che ci voleva anche un commento di un esperto psico-pedagogo "Certo -disse con convinzione - un diario è fonte di segreti che una persona non riesce a confidare nemmeno a persone che ritiene fidate, una confessione, in cui colui che si apre, mette a nudo l'anima senza privarla della sua dignità e anzi dandole una nuova luce. Dai primi scritti del diario, già si rileva un processo di differenziazione e di integrazione di dialettica con gli elementi istintuali che sono alla base psichica umana, che anche rispetto alle forze ombrose dell'Io, ha il compito di differenziarsi e di integrarle al contempo in una superiore sintesi conciliativa, che non deve mai essere esclusa. Ma, non si può nemmeno ridurre il processo di autenticazione dell'individuo alla mera integrazione degli elementi istintuali perché sia la dottrina del simbolo rappresentativo che il concetto di individuazione rimandano ad una ipotesi comune nella quale convergono: l'archetipo. La natura del simbolo stessa, sembra non potersi spiegare se non con il concorso, oltre che delle parti razionali della coscienza, di forme strutturatrici inconsce, di carattere impersonale elaboranti di materiale offerto dalla vita psichica dell'individuo. D'altra parte, nel processo di individuazione, l'Io deve differenziarsi non solo dalle forze collettive culturali agenti a livello cosciente, ma anche da istanze altamente strutturali agenti a livello inconscio. La cosiddetta connessione "dialogica" capace di fondare un rapporto originale ed autentico con la cultura da cui emerge, deve stabilirsi non solo con i valori di detta cultura ma anche con le forme arcaiche ed universali, agenti alla base della vita psichica e conservanti, però, un aspetto pericoloso solo nella misura in cui l'Io non ha compiuto una vera e propria differenziazione da esse e non ha stabilito con le stesse un rapporto dinamico e creatore. Questo penso, ognuno poi di quelli che ascoltano ed a cui è indirizzato il diario, dovrebbe anche esercitarsi a trovare possibili soluzioni per poter raggiungere un equilibrio possibile dove ciascuno deve lavorare su se stesso per riuscire a trovare accordi di pace, quella pace che parte dal cuore."
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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