FILOSOFIA DI UN DIARIO. Il giorno dopo la lettura di quel disperato diario, una professoressa di italiano ebbe la brillante idea di realizzare un diario anonimo dove ciascun scolaro che si fosse sentito in particolare disagio, in maniera del tutto anonima poteva sfogare le proprie problematiche e difficoltà. Fra i vari scritti la professoressa venne attratta da quello di Martina che scriveva così:"Oggi è il giorno peggiore della mia vita, non tanto perché sono stata lasciata dal mio fidanzato, ma quanto perché ho capito che la cultura della vita quotidiana è costituita da una serie di fatalità, di generalizzazioni che trascinano con sé alcune tipologie arcaiche, che sono rimaste barbariche e di vendetta dovuta più che altro ad invidia e gelosia. Dopo essere stata lasciata difatti il mio ex ha pubblicato un video in cui mi spogliavo davanti a lui mentre ero ubriaca per darmi scredito non solo di fronte alla scuola, ma di fronte ai miei genitori ed ai miei insegnanti di cui si diceva che io fossi la pupilla. Invece, eccomi lì a dire scemenze, mentre buttavo in aria il reggiseno e mentre poi facevo delle mossette sensuali  che dovevano essere carine per ingraziarmi il "manzo" di turno, quando questo aveva già deciso di intrappolarmi a mio danno e svantaggio per poter diventare più popolare a scuola e poter anche sentirsi fiero nel suo sgradevole narcisismo. Infondo, mi sono resa conto che io non ero altro che una marionetta nelle sue mani, facilmente giostrabile per la forte attrattiva che avevo verso di lui e che mi ingannava sulla sua faciloneria e garbatezza per cui sono cascata ai suoi piedi, come rapita dalla sua seduzione da cui mi sono fatta circuire. Ero ingenua, lo ammetto e pensavo che la sua spavalderia fosse determinazione ed asserzione quando invece questo termine era ambiguo, perché può indicare sia l'enunciazione e sia il suo significato rappresentativo per cui mi sono lasciata cogliere in tranello. Mi facevo soggiogare dalle sue direttive, lo confesso, fino ad arrivare al punto di diventare una persona odiosa e irrispettosa, petulante e malefica al punto da strappare un giorno gli occhiali ad una compagna di classe dicendole "Adesso vediamo cosa sai fare secchiona quattr'occhi!" In quella maniera mi sentivo più forte, credendo di avere lo scettro di reginetta della scuola in mano, quando con mia vergogna mi sono accorta di avere un vincolo tossico con il mio ex che mi manipolava al punto da farmi diventare un mostro nelle sue grinfie, fino al punto di rendermi schiava della sua egida e persino del suo delirio. Dopo, quando sono finita da una psicologa per una lite finita male dove, alcuni compagni in una zuffa e a causa di tafferugli sono finiti all'ospedale, mi sono resa conto che ero come ipnotizzata a mio danno ed a pericolo di altri cittadini che potevano finire davvero male ed allora una volta svegliata dall'incubo in cui mi trovavo, ho deciso di darci un taglio anche nel senso letterale del termine e quindi ho tentato di tagliarmi le vene dentro ad una vasca da bagno della casa dove convivevamo io ed il mio ex, un gesto estremo per chiedere aiuto, per rendere presente il mio disagio così come quello di molti che dovevano trovare la luce dopo il tunnel di dolore e rabbia, di spregio e di debolezza. Ora sono un poco più forte, grazie a dio, ma domani chissà, lo vedremo, se qualcuno busserà alla mia porta a chiedere sostegno dopo essere stato bastonato dalla vita, io sarò qui a consolarlo e a dirgli di non arrendersi perché la vita se si vuole ben vedere prima o poi ti sa sorprendere con il suo abbraccio." Quello scritto commosse davvero tutti. 

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