MASTRO GIORNALISTA. Oggi noi ci troviamo di fronte al secolare problema della obiettiva necessità di modificare la società, laddove però il bisogno di questa trasformazione non viene sentito proprio dagli strati sociali che un tempo erano considerati come i classici portatori. La prima cosa da fare è dunque rimuovere i meccanismi che soffocano questo bisogno, il che presuppone a sua volta il bisogno della rimozione stessa. Si tratta di una dialettica dalla quale non sembra affatto possibile uscire.
ARTICOLO - Pare sempre che si tratti di attraversare deserti, di guardare fiumi in piena, sospinti da forze irresistibili, siano esse il bisogno e la miseria oppure siano le armi quelli che riguardano la legittima offesa ad un nemico che attacca e che toglie o soffoca la libertà. Dall'altra parte, però, non si vorrebbe perdere l'umano, e nonostante tutto riuscire a non dimenticare mai che questo esiste anche dietro l'aggressività, la rabbia e l'odio e malgrado la cattiveria che lo opprimono. Agire con umanità diventa quindi molto difficile e disagevole perché questo agire, pare incomprensibile ed inammissibile nell'atto di morire per umanità, di essere sconfitti per umanità e diventare la pietra angolare su cui rinasce l'umanità. Trovare uno squarcio di speranza e una possibilità di dialogo per la pace è una cosa complicata e d'altronde non ci possiamo illudere che l'uccisione di Sinwuar capo di Hamas possa aprire un varco a soluzioni di negoziato per la pace, ma tutti noi lo ammettiamo preghiamo ed imploriamo che ciò avvenga, per non dover più vedere davanti ai nostri occhi immagini di distruzione, di pietosi pianti di defunti, di tristezza, di disperazione, di povertà e di continua perdita, là dove l'umanità viene cancellata e dopo non si sa nemmeno più il perché si è combattuto e non si crede nemmeno più nella validità di quei combattimenti: una strada segnata dal male non porta che a conoscere le pene dell'inferno e noi che siamo qui a pregare, vorremmo tanto lasciare la città dolente, l'eterno dolore e non sentirci più perduta gente che non conosce più l'orientamento per la vera libertà. Pare sempre che la legittima offesa sia comunque una sconfitta in cui tutti perderanno la propria preziosa fede nella vita e nell'umanità.
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