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 PREMIER INSOLUTA - "Eccomi qui a stringere la mano a Zelensky non sapendo nemmeno se rimarrà il capo di stato ucraino. Qualche sorriso abbozzato per le telecamere e le foto di rito e poi un colloquio che probabilmente non condurrà ad alcuna soluzione rispetto all'attesa di pace, perché ci sono potenze molto più grandi dell'Italia che comandano la partita e gli americani vogliono condurre l'intermediazione per riuscire ad accaparrarsi le maggiori risorse possibili specie quelle energetiche e delle terre rare utili a tutti i livelli, ma specialmente a quelli industriali e di ricchezza economica-politica. Già l'Europa è stata denigrata da Trump come vecchio continente che non sa stare al passo con i tempi specialmente dal punto di vista della difesa e della preparazione militare di protezione contro gli attacchi della guerra ibrida che è molto più insidiosa e pericolosa di quella con le armi, perché ruba dati personali inerenti beni materiali e segreti su cui può att...
 UMANITA' SMARRITA - 1300 giorni di guerra senza tregua, giorni in cui si vive senza luce, al freddo e senza molti viveri. Nella migliore delle ipotesi, rimaniamo vivi, aggrappati ad una flebile speranza se no ci inabissiamo nella disgrazia più nera. Ammettiamolo, siamo tutti sfiduciati. La sfiducia, nasce principalmente quando ci leghiamo troppo alla nostra dignità divenendo ansiosi di fronte a situazioni che in qualche modo la minacciano. Rinunciamo così alle sfide in cui rischiamo di mostrarci ridicoli o incapaci e ci rassegniamo alla situazione che ci circonda pensando di non essere all'altezza per trovare soluzioni. Ormai, siamo stranieri ovunque siamo, perché anche se le invasioni non sono avvenute con le armi o l'oppressione, comunque sono avvenute per cause migratorie. Desideriamo, allora sentirci vicini a qualcuno, ma diffidiamo di chiunque perché potrebbe essere il nostro peggiore nemico e soprattutto perché abbiamo paura di scoprire il nostro Io interiore, renden...
 BOZZONE - LA NUOVA ERA DELL'ANTIVIOLENZA - (insieme a frate Gabriele Trivellin e Zamparetti Marco) - Molti pensano che il primo tipo di violenza nasca dai confronti che si discostano nettamente dalle norme del dialogo civile, perché potrebbero prevedere urla, accuse teatrali, porte sbattute, insulti e termini offensivi. Data l'intensità dell'angoscia provocata dai litigi, specie sui minori, ci potremmo aspettare che gli psicologi e la società potesse dedicare una buona dose di risorse e di attenzione a capire perché accadono e come possiamo disinnescarli o risolverli con efficacia in modo che non sfocino in violenza fisica o peggio in gesti estremi di ferimenti ed omicidi. Ma purtroppo la negligenza collettiva ha motivazioni molto forti per disinteressarsi di questa parte di antiviolenza. 1) PUNTO - la cultura romantica, lascia intendere spesso che vi sia da un punto di vista sentimentale ed emotivo, un inevitabile legame tra passione e temperamento focoso tanto da trasmet...
 AMICHE IDEE - FORMA - Come intelligenza la forma ha un carattere di priorità sia perché essa è causa efficiente e finale di ogni sostanza della concreta realtà individuale e sia perché si può parlare di ogni cosa in quanto ha una potenzialità che è sempre in divenire. C'è in me in effetti un insieme di forma e materia, ma la materia riguarda la sensazione, mentre la forma corrisponde a ciò la molteplicità dei fenomeni può essere ordinato secondo lo spazio ed il tempo. Ulteriore funzione formale svolgono poi le categorie o concetti puri dell'intelletto a loro volta unificati dalla funzione sintetico che può avere un effetto pregnante specie se è di carattere categorico in quanto determina la volontà non secondo la materia, ma semplicemente per la forma, e cioè in base alla massima morale che impone la legge del dovere per il dovere. Ma ci sono però autonome attività dello spirito in quanto momenti dialettici dell'Io trascendentale ed è di uno di questi momenti che vi voglio...
 AMICHE IDEE - I° PARTE INTELLIGENZA - L'intelligenza che ordina tutte le cose e che né dà causa è qui per presentarsi a voi e per potervi compiacere. Essa è lo stato vero di disporre le cose nella maniera possibile in modo tale che divenga accessibile scoprire la causa di ciascuna cosa, se perisce o esiste o meglio quale sia il suo migliore modo d'essere. Sulla base di questo ragionamento, all'uomo non conviene considerare se non quello che è l'eccellente e l'ottimo sia per se stesso che per l'ordine delle cose. Per comprendere, però, la causa di un fenomeno non bisogna solamente soffermarsi alla semplice osservazione, ma bisogna saper guardare alla natura dei comportamenti umani. Tuttavia, il corpo è fatto di ossa e di nervi ed io talvolta obbedisco a queste specie se mi dolgono e se mi devono portare da un capo ad un altro di una strada. Io sono l'idea di Intelligenza con cui penso ed agisco applicando all'intera realtà il principio di un suggerimento...
 All'Istituto Alberto Marvelli - I PREGIUDIZI SUL PECCATO - Il termine peccato è strettamente legato, che ci piaccia oppure no con il concetto di colpa e prevede diversi stadi di sviluppo. Negli stadi più arcaici si guarda al carattere più oggettivo, esterno e sociale della colpa che corrisponde ad una concezione di realtà malefica che si diffonde fra gli uomini e li contamina quasi per forza propria senza loro responsabilità perché l'essere umano nasce fraglie, debole e soggetto quindi al peccato originante. In generale si incorre nel peccato per infrazione di leggi divine e di tabù, ed è possibile liberarsene con riti di purificazione. In tutte le epoche si è cercato di fuggire dalla tragicità della condizione umana, inesorabilmente determinata dalla caducità nel tempo di cui la moralità è suggello. La condizione precaria e incerta della nostra esistenza talvolta porta a pensare all'insensatezza di ogni agire umano, in quanto non è vero che inseguendo l'impossibile pe...
 MEDITAZIONE DI UN POVERO - Sono uno dei poveri accattoni che generano repulsione intorno a loro e per questo un giorno sono entrato in chiesa e davanti a quel Gesù crocifisso e spoglio mi sono messo a piangere, perché ho capito che era morto anche per me che non posso fare a meno di essere come sono. Quello stesso giorno ho deciso di parlare del mio problema: l'inedia. Mi guardarono con sospetto, che fossi un fannullone e che il fatto di rimanere nella mia condizione fosse dovuto alla svogliatezza e per questo pensai che qualcosa dentro di me dovesse cambiare in quanto c'era qualcosa di seriamente sbagliato che non funzionava bene. In realtà il problema da risolvere è l'eccesso di "me" che rovina tutto. Infondo quello che fa più male alle persone è il sé condizionato, quando cioè ci si identifica troppo con il "me" tanto che ciò impedisce di vedere le cose in modo oggettivo e distaccato. Infatti, le emozioni negative impediscono di avere un atteggiament...