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 BOZZONE - MAPPE DI PERCORSI PSICOLOGICI - (con la gentile revisione del dottor Zamparetti Marco) - La reazione normale ed universale della mente e del corpo ad una situazione intesa di grave minaccia è quella di prepararsi all'azione affrontando il pericolo oppure darsi alla fuga. Già all'età pre-puberale (9 anni circa) si prepara una mappa con un "tragitto" che il bambino deve fare per raggiungere uno scopo e in tale mappa si segnano con il punto esclamativo i pericoli o si segnalano possibili "salvagenti" per poter dare autonomia individuale e poter fare in modo che si attivi una coscienza critica. Per il genere femminile poi si pone la spinosa questione di essere esposte al rischio di sguardi indiscreti e attenzioni pericolose da parte di malintenzionati, vivendo situazioni di particolare disagio o paura e sentirsi disorientate e non sapere a chi rivolgersi per poter rimanere tranquille e serene in un mondo dove, come è successo a Luciana Ronchi si può e...
 GIORNI IMPERFETTI. Irama, non aveva paura del rifiuto, perché giorno dopo giorno osservava la natura intorno a sé, come le piccole foglie di un albero che si muovevano al vento frusciando per fare avvertire il suono della vita; la corteccia di un tronco che era ruvida e rugosa, ma che si manteneva stabile nelle sue radici. Altri non ci avrebbero mai fatto caso perché non erano abituati ad individuare i sintomi controintuitivi che producono il continuo bisogno di essere rassicurati e di sentirsi compresi ed accolti. L'accettazione di se stessi non è mai una cosa scontata perché la reciprocità non è mai del tutto garantita. Esistono attorno a noi sempre nuove minacce, reali o percepite all'integrità, all'amore, alla sicurezza e fattori apparentemente insignificanti possono determinare forti stati di ansia o tensione. L'amico che vuole piacere a tutti i costi ad una ragazza e che valuta le proprie emozioni così come quelle degli altri con dei numeri da 1 a 10 perché non s...
 NUOVI CRISMI COMPORTAMENTALI - Il tema delle emozioni legate alle parole richiede particolare attenzione. In genere l'idea di essere arrabbiati, indignati genera un certo rifiuto che poi, nel comprimere troppo a lungo l'ira si può tradurre a lungo andare in gesti violenti come l'aver preso a sassate un pullman dove si trovavano i tifosi del Pistoia Basket e fare addirittura morire un ignaro conducente. Ai ragazzi insegniamo ad esprimere tristezza piuttosto che rabbia, senso di colpa piuttosto che indignazione, empatia e condivisione come ha fatto il giornalista Marco Erba in un suo articolo sul giornale "Avvenire" rispetto a potenziali nascosti. La rabbia però che quella studentessa citata nell'articolo da Erba poteva essere la giusta reazione all'oppressione, coercizione, alla ricerca di pari diritti ed opportunità, beni di civiltà, di autonomia, di inviolabilità da cui le nuove generazioni a quanto pare non possono più prescindere. L'arte del confro...
 LA CONDIVISIONE - Paradossalmente imparare da sé e cavarsela da soli non sembra essere l'obiettivo primario della scuola, in quanto si attua piuttosto un modello basato sull'esecuzione di compiti e sul controllo degli adulti, che il più delle volte interferiscono nel delicato rapporto fondamentale tra lo studente ed il sapere. I compiti a casa, però, spesso sono di ostacolo alla dimensione di autonomia di apprendimento. Certamente i compiti a casa non vanno aboliti, ma piuttosto gestiti al fine di sviluppare progressivamente e gradualmente negli studenti l'autonomia e la responsabilità, il senso dell'organizzazione, il desiderio di apprendimento, la curiosità e il gusto per un lavoro ben fatto. Per tale motivo una maestra decise di mettere a disposizione 400 euro da suddividere fra i suoi 20 alunni con la domanda "Come impieghereste questi 20 euro?" La più parte rispose che la metà li avrebbe spesi e l'altra metà risparmiati e così si sarebbero tutti ritr...
 GLI ODIATORI - Ci sono milioni di persone al mondo afflitte da infelicità e fallimenti ed è per questo che si accaniscono contro coloro che si sono realizzati in quanto ritengono di avere subito un torto e si trovano in situazioni condizionate da recensioni sbagliate. Questi individui hanno bisogno di scappatoie per il loro sistema nervoso che ha un estremo bisogno di liberazione e protezione dai continui bombardamenti degli stimoli esterni. Ciascuno di noi, infatti, accumula una certa dose di pressione che deve scaricare prima che si accumuli troppo e che lo faccia scoppiare come la bomba che è scoppiata davanti a casa di Sigfrido Ranucci. Si deve riportare, in pratica a zero la "macchina mentale" prima di affrontare nuovi problemi e difficoltà, altrimenti parti dei vecchi problemi e delle precedenti situazioni si sommeranno e riporteranno su quelli nuovi dando adito a produrre risposte sbagliate. Insomma ci sono dei residui emotivi che rimangono impressi nelle risposte o r...
 COLPEVOLE DI ESSERE DONNA - "Vostro onore, lo ammetto non ho denunciato le violenze subite durante la relazione con il mio partner perché avevo paura che mettesse in atto le sue minacce di uccidere mia madre, alla quale ero molto legata e di fare del male ai miei parenti a cui volevo un bene profondo" In questo modo Pamela, come altre vittime di femminicidio metteva in luce l'ipocrisia di chi continua a definire gli omicidi basati sul genere "delitti passionali", come risultato cioè di comportamenti individuali e in altri casi come "delitti d'onore", effetto di pratiche sociali e culturali. "Signori della corte - riprendeva Pamela con un espressione dispiaciuta e contratta in volto - non ho denunciato perché ero rimasta atterrita della sua mostruosità che si manifestava con un accanimento sul mio corpo, tanto da arrivare a violentarmi mettendomi incinta e soggiogandomi con il suo estremo controllo sulla mia persona" Infatti, esistono anc...
 LA ROVINA DEI VALORI - Morire così nell'estremo sacrificio di fare rispettare la legge e le regole, morire dentro una storia di emarginazione e rovina dovuta ad ipoteche e problemi finanziari. Tre uomini che onoravano la divisa di carabinieri e che cercavano di limitare i pericoli dovuti ad armi artigianali, a minacce di fare saltare in aria un casolare e a praticare malvagie intenzioni. Morire così accoltellata come tante, una donna che rappresentava più che altro un possesso, morire davanti agli occhi impietriti della gente impotente, morire per un raptus di gelosia ossessiva. Ci si domanda dove sono finiti i valori umani, dove è finita la cultura della conservazione dei diritti, della custodia del bene della vita nella sua dignità ed onore di rispetto? Non c'è più una normalità più normale perché pare scomparsa la paura e la vergogna della natura maligna. Spesso l'idea di accettabilità di comportamenti ed atteggiamenti è radicalmente diversa da quella normativa che prev...