ASPETTATIVE EMOTIVE DI UN GIUDICE- Dopo avere fatto un esame di coscienza piuttosto analitico il Giudice Marco scriveva così:"Lo ammetto a volte in me prevale lo spaccio pubblico della bestialità trionfante e così il peso dell'amministrazione giudiziaria si basa dentro i miei pensieri sugli onori e gli scranni distribuiti secondo che vi siano meriti e contrappesi alla sufficienza e alla capacità dei soggetti anziché ci si basi su gradi di ricchezze. I giusti ed onesti contribuiscono in maniera costante e quindi debbono insegnare ciò che è veramente dotto e saggio, devono guidare i prudenti, consigliare coloro che paiono più arguti e comandare mitezza a coloro che hanno in mano l'autorità. Pare che la nuova barbarie sia che tutto sia un business che svuota inesorabilmente qualsiasi contenuto di valori di dignità umana. Pare che l'intelligenza, debba intendersi come categoria morale, che si risolve nella negazione dell'intelletto che si sacrifica. Pare che la ragione sia diventata la serva dell'industria culturale, dimentica del suo autentico fine che è quello della ricerca disinteressata della verità. Pare che il pervertimento della scienza stia trasformando il dominio della natura nella sua devastazione. Pare che la libertà di stampa, sia fortemente condizionata e manovrata da gruppi di potere politico ed economico, e perciò si stia trasformando spesso in licenza di indecenza in quanto i giornali sono costretti a vendere i loro spazi alla pubblicità che propone falsi miracoli. Pare che i padroni si servano della retorica in maniera mistificatoria in modo tale da fare apparire nobile ciò che non lo è, intelligente ciò che è stupido e ragionevole l'insensato, sano il malato e reale l'irreale. Pare che i mass-media con i loro programmi tutti simili - forse per il principio di eguaglianza - contribuiscano a narcotizzare le coscienze e siano diventati la voce del padrone che manipola i sudditi per irretirli, inducendoli a uniformarsi ai suoi voleri, e inibendo ad essi qualsiasi tentativo al rifiuto o negazione. Pere che le norme della libertà di pensiero permettano di negare il pensare stesso. Pare che i social permettano la menzogna ed il culto di personaggi pieni di sé per ciò che rappresentano senza accorgersi di essere ombre vestite di nebbia. Pare che il disinteresse pressoché totale dei cittadini per la vita pubblica sia la conseguenza di un diffuso malcostume di stato, il quale, rozzo, ma furbo sta incoraggiando il rifugio nel privato e le scusanti più assurde come per il caso del comandate libico Almasri di cui dicono che sapevano che sarebbe stato arrestato a Tripoli. I giudici troppe volte dimenticano che dentro a certe formule e procedure passa in realtà la vita con le sue molte lacrime e che intorno ad esse bisogna lavorare con animo pietoso e mani lievi, perché la legge spesso si incarna nelle molte vittime di abusi e parla di carne viva che dolora." Galgano dovette ammettere che le vicende riferite riguardassero la patologia del diritto e dimostrano che si cade spesso nel contradditorio vivente delle istituzioni.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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