MANIFESTAZIONI RABBIOSE- I manifestanti pro-Pal descrivono con le loro angherie e vandalismi quel piccolo, sordo sentimento che intossica l'anima logorandola dentro e che non è altro che impazienza di nervi che già conosceva Pier Paolo Pasolini. Vogliono una vita che illude all'illustre vanità dei social e della vanagloria dei mass media, ma poi si umiliano nella vergogna di non vedere che l'appello di Mameli dell'amor di Patria è stato disatteso ed agonizza in mezzo alle cose scaraventate; che il gridare contro il genocidio è poco ed il tacere lo è ancor di più e diviene un forte disagio di una generazione senza riferimenti solidi, di incertezze e vacuità intollerabili. Combattono senza strumenti che possano elevare talenti, con quell'odio feroce che preclude ogni prospettiva negli occhi insanguinati, nelle mani lorde di disprezzo, nei pensieri disordinati e virulenti oppressi dall'ira dell'indifferenza. Sfogano il pus dell'indecisione combinando il peggio e così non sanno più avvertire il vento in faccia, le nuvole passeggere di lacrimosi sibillini ideali. Non padroni del tempo, e nemmeno di droni, di speranze deluse fra i caschi e gli scudi, fra i cannoni e i roboanti discorsi di superpotenza. E poi nulla, solo tanta rabbia che non può fare più odorare la rosea poesia, l'oleandro odoroso di madre Patria, l'osservare pallido ed assorto nella vittoria della pazienza, saggezza di ignoti della storia. I versi che sbattono sul merito di esprimere lo stato d'animo attuale, verità di sconfitta di una vita banale fra generazioni drogate e imbambolate che si fanno male.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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