MESTIERE, SANTA - Registrazione di una scrittrice "Un anima stimolata dalle sensazioni pareva ricordare le idee intuite quando era ancora in vita e così un poco si riconosceva nelle virtù in cui era esistita. Tuttavia, essa non conservava che una vaga immagine di se stessa in quanto il suo corpo conservava l'impronta di un sigillo. La memoria di quella persona era scomparsa perché era passato molto tempo da che era stata presente sulla terra ed ora si ritrovava a fluttuare nel cervello che la sentiva più che altro come un flusso fra passato e presente. Comunque, l'anima si era ridestata in una attualizzazione del passato che reagiva ad una impronta di sé nel presente. Ella aveva l'arduo compito di combattere le interpretazioni materialistiche quantitative, per rendere più rilevanti quelle qualitative e profonde che sono in grado di fare risorgere un significativo segno primitivo. La struttura che componeva la mente era a breve (24 h), medio (48 h) e lungo termine (72 h) dove si studiavano strategie di memorizzazione tenendo conto di 3 sistemi cardine come il tempo, lo spazio e l'analisi. Secondo il tipo di comportamento si possono immagazzinare 7 oggetti per qualche secondo, di cui ci si ricorda di pochi dettagli e che si classificano in base all'importanza d'uso e di utilità e cioè si mettono per prima quegli oggetti che si usano tutti i giorni e che fanno parte della struttura abitudinaria tipo lo spazzolino da denti, gli occhiali da vista, le posate. La memoria a lungo termine, invece, viene più che altro definita "rappresentazione delle conoscenze e/o esperienze" intendendo l'immagine che l'individuo si è fatto nella sua mente del mondo che lo circonda. Tali rappresentazioni avrebbero carattere astratto generale perché ciò che una persona sa di una cosa non diventa altro che uno schema dove collocare gli oggetti mentali in modo tale da crearsi un habitus cioè un sistema meccanico di agire, pensare e credere. Si creano allora degli slots dove si trovano dei valori vuoti di variabile a cui assegnare valori specifici per cose singole reali alle quali si applica la conoscenza generale materiale. D'altronde, il concetto di memoria a breve termine (MBT) è cambiato perché c'è la tendenza a ritenerlo un artefatto specie quando uno svolge un compito il cui processo è cognitivamente rilevante, che poi come sottoprodotto ricorda a BT gli eventi che ha incontrato riconoscendo meglio quelli che si sono ripetuti sistematicamente e più frequentemente. Successivamente si genera una memoria di lavoro o meglio di servizio in cui l'elaborazione mentale nell'atto dell'apprendimento e della percezione si inserisce in uno spazio di coscienza in cui possono essere presenti insieme tutti gli elementi rilevanti per l'attività cerebrale che l'individuo va man mano svolgendo di cui quello comunicativo-emozionale ha la prevalenza. In tale ambito di studio entra in atto la figura di una santa che aveva vissuto in posizione relativamente isolata, ma destinata in seguito ad assumere notevole rilievo. Essa, aveva appreso che la memoria ha alla sua base la capacità di sintesi, di concentrazione, di osservazione, di analisi e di elaborazione concettuale partendo dalla figurazione, fino ad arrivare alla dimostrazione attraverso sistemi deduttivi ed intuitivi. Nella sua vita eremitica la santa in questione leggeva alcuni libri di cui memorizzava solo alcune parole o concetti chiave che sottolineava con una matita senza maki superare però la soglia del ricordo che era di 7 episodi, elementi, particolari di una storia. Così cominciava l'avventura di santa Sonia." 

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