IL SUICIDA - Dopo la morte di quel sacerdote, il vescovo della zona pastorale decise di scrivere una lettera ai fedeli in cui poneva a se stesso e al popolo in cammino delle domande come "Cosa ci dice la morte di questo giovane sacerdote?" e soprattutto "In che modo interpella i giovani e noi questo suicidio?". Una parrocchiana gli rispose anonimamente e segretamente alla sua mail riportando l'episodio evangelico di Marco capitolo 14, versetti dal 51 al 52 dove un giovane che seguiva Gesù avvolto in un lenzuolo, quando egli venne catturato fece cadere il lenzuolo e fuggì nudo e sostenne che noi spesso siamo fragili, vulnerabili e deboli di fronte alle sfide e sconfitte della vita e poi talvolta la vergogna ed il pudore dei nostri sentimenti ed emozioni ci fanno fuggire per il senso di colpa nell'aver anche solo pensato o provato desideri inerenti la carne. D'altronde, l'impulso psicologico che si trova alla base della religione cristiana è quello della rettitudine che viene interpretata come rigidità a dispetto della evidente ed insensata decadenza della dottrina dogmatica. Ma dall'analisi più contemporanea del principio di rettitudine, risulta che esso ha le sue radici in passioni disdicevoli e per questo non dovrebbe trovare forza dall'imprimatur della ragione. Rettitudine ed iniquità debbono essere prese insieme; è impossibile separarle. Infatti, spesso l'iniquità deriva dalla riprovazione di un comportamento ed atteggiamento che l'opinione pubblica condanna il problema sta nel fissare chiaramente un elaborato sistema di etica che cerchi di arginare la crudeltà ed il sadismo che vengono mascherati sotto la veste della giustizia. Non è giusto, però che ogni nuovo profeta e visionario  possa sostenere che la sua rivelazione sia più autentica di quella dei suoi predecessori perché è da questa ideologia che nascono le sette che indeboliscono la Chiesa ufficiale per cui il cattolicesimo rimarrà l'unico effettivo rappresentante della fede con poche variazioni sul tema. Tuttavia, diventa molto difficile discriminare fra ispirazioni vere e false ed in tale modo la rivelazione viene ad essere soggetta all'istituzione che dice cosa approva e ciò che disapprova e che diventa iniquo. Così, in effetti il concetto di rettitudine diventa un fattore discriminante fra i buoni ed i cattivi e si innescano poi atteggiamenti di invidia, gelosia che si tramuta presto in presunzione ed odio pur nell'apparente rispettabilità. A questo punto intervenne un teologo che scandalizzando la maggior parte del clero sostenne che il comportamento della chiesa a tale proposito potrebbe diventare analogo a quello riguardante l'istinto sessuale che tanto la chiesa deplora e che la chiesa ha sempre cercato di rendere innocua la concupiscenza indirizzandola e costringendola entro certi limiti cosicché poi il concetto di rettitudine non corrisponde alla realtà dei fatti di tradimenti, famiglie allargate e molli aspetti soprattutto perché non si attribuisce mai il giusto valore alla scienza e all'intelligenza anzi talvolta li si opprime fino al punto da rendere gli uomini sciocchi, ingenui, succubi e soggiogati come gli israeliti dagli egiziani per la paura che crescano e superino certe superstizioni rendendosi forti e potenti rispetto ad un certo governo totalitario, dispotico ed imperialista. 

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