IL SUICIDA - Continuò la lettura del diario di don Matteo che ad un certo punto scriveva "(mi piacerebbe dirlo a Lanfranchini) Il sacerdote non è un moralista che si propone di migliorare la condotta degli uomini, certamente lodevole ambizione, perché non sempre si ottengono i risultati desiderati e soprattutto bisogna valutare bene i metodi con cui si vogliono raggiungere. Apparentemente, da un ambone, il sacerdote si serve dell'esortazione morale, ma in realtà (se è ortodosso e conservatore), il suo è tutto un sistema di ricompense e punizioni economiche perché evidentemente i sermoni non realizzano niente di duraturo ed importante. Infatti, troppo spesso non ci si accorge che con uno scarso spirito scientifico si spinge la gente verso i vizi e un miscuglio di rispettabilità e corruzione. Quindi la mia crisi è dovuta all'interrogativo su cosa siano i cattivi desideri dato che tendo a masturbarmi e poi ho una certa malevolenza nei confronti di coloro che si dichiarano perfetti e che poi hanno un impersonale gusto per le disgrazie altrui per sentirsi più forti. Ciò che poi mi fa particolarmente rabbrividire è la crudeltà verso i bambini perché David Copperfield ed Oliver Twist purtroppo non sono esseri di pura fantasia e nell'atto di dolore si dice ancora che peccando si meritano i castighi di Dio che vengono intesi come carattere sociale ed in parte fisiologico e come ossessione e paura della rovina e del fallimento. I ricchi temono che i loro beni siano confiscati o distrutti dalla guerra e dalla carestia, i poveri temono di perdere la salute ed il lavoro. Ognuno è impegnato in una frenetica ricerca della "sicurezza" e si illude di poterla conseguire assoggettando i potenziali nemici ed è per questo che i reazionari fanno appello alla paura con minacce ed ultimatum sanzionatori. Ma questi appelli alla paura e al sanzionamento non fanno che accrescere il pericolo di espandimenti della guerra e dell'ostacolo ad accordi di pace. La sicurezza non deve essere ottenuta a danno di altri ed invece, a noi sacerdoti tocca subire, tacere, restare calmi a sopportare e tollerare ogni angheria senza minimamente difenderci in alcun modo. A me tutto ciò pare profondamente ingiusto perché in realtà sono stato messo all'angolo a guardare passivo, mentre mio fratello imbianca la mia finestra e i muri della mia parte di casa mettendomi in condizioni di inferiorità.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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