IL ROVETO - Ciascuno di noi ha dei difetti, dei punti critici del carattere con cui si deve confrontare, conflitti interiori e problematiche da risolvere. Questa è la storia di Francesco, un ragazzo di 16 anni che si doveva confrontare con il proprio Io che stava diventando adulto In particolare modo egli aveva a che fare con la sua identità e comportamento sessuale che viveva in una fase narcisistica intermedia fra l'autoerotismo e l'amore oggettuale. Nel primo momento che avvertiva le pulsioni della libido e che si rendeva conto del suo coinvolgimento emotivo a livello corporale, Francesco non aveva ancora ben distinto in se stesso l'Es dal suo Io e perciò pur avvertendo un forte desiderio di appartenenza all'amore sia per se stesso che per un oggetto simile a se stesso praticamente tipo surrogato cioè un sostituto incompleto ed imperfetto avvertiva che le forme corporee del suo sentire mascolino nascevano in realtà da una dura reazione di difesa e da un prevalente impulso dionisiaco, in cui egli avvertiva la morbosa e abnorme caoticità del carattere succube e assuefatto a una irrazionalità primordiale. In un altra parte di lui, poi, si nascondeva in maniera fantasmatica, uno spirito apollineo, che reagiva producendo un mondo di forme limpide e definite, ma questa parte era inconscia. Raggiungere la consapevolezza di tutto ciò comportava un percorso di maturazione che porta alla decadenza che ci sommerge a livello storico, fino al punto di abituarci alle guerre, di rimanere come indifferenti agli accadimenti di molte stragi umane, della distruzione della natura e dei cambiamenti climatici. In seguito, nel tempo ciascuno di noi smaschera le proprie debolezze e fragilità e di ciò ha paura perché significano affrontare la nudità non solo corporea nella sua espressione sessuale, ma anche quella psicologica che deve superare la separazione dal legame uterino fino a rendersi indipendente ed autonoma e poi riuscire ad avere una propria dimensione, spazio ed espressione libera, responsabile e sveglia che sa conoscere l'applicazione della teoria e sa capire che non basta saper saldare bene, ma bisogna anche conoscere ciò di cui si parla e per cui si lavora, nell'analisi più dettagliata e precisa delle osservazioni, altrimenti diventa tutto un bluff di improvvisazione e di raffazzonamento che non conducono mai a nulla di buono e valido. 

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