COME ERRORI UMANI - "Purtroppo - continuava il dottor Zamparetti Marco - noi tendiamo all'astrazione e cioè ad estrarre e tirare via un contenuto da una connessione che comprende in sé anche altri elementi, la cui combinazione in tutto è qualcosa di unico o d'individuale e perciò d'incomparabile e ciò ostacola la conoscenza e per tale ragione a chi vuol conoscere più profondamente, gli altri elementi collegati al contenuto avvertito come essenziale devono apparire estranei. L'astrazione è quindi un'attività spirituale che libera il contenuto o il fatto avvertito come essenziale dal suo legame con elementi avvertiti come estranei differenziandolo da questi e ciò si riferisce in particolare modo alla funzione della diversa capacità di operare delle scelte nei cittadini per effetto dei loro stessi mezzi e dalla percezione che si ha della giustizia tributaria equa orizzontale e verticale." Braccaccio sottolineò in tale definizione che per equità orizzontale si intendeva l'eguale trattamento di soggetti in eguali condizioni economiche e sociali; mentre per equità verticale s'intende il diverso trattamento fiscale di chi ha diverse capacità di scelta e perciò chi ha capacità di scelta minime dovrà essere esonerato o comunque colpito con aliquote molto lievi nei beni che servono a soddisfare i bisogni di prima necessità come gli alimenti e i medicinali. Tuttavia, una diversa concezione si sta affacciando sul discorso del termine "merito" che è stato fortemente voluto dal Ministero dell'istruzione capeggiato dal ministro Valditara ed in tale ambito ci si riferisce al fatto che si tende a colpire di meno i cosiddetti beni meritori come quelli appunto attinenti alla cultura, all'arte e alla ricerca scientifica, alla beneficienza, alla tutela dei beni ambientali e paesaggistici e storici i quali sono rilevante espressione di un notevole apporto del cittadino al miglioramento della società. Ciò riguarda in particolare modo le spese sostenute per urbanizzazioni ed infrastrutture che possano avvantaggiare i terreni circostanti l'area urbanizzata a preferenza di quelli esclusi specie nei pressi di ospedali, scuole, biblioteche, musei, pinacoteche  o chiese riconosciuti come luoghi di raduno pubblico di interesse sociale di aggregazione e cultura. E ancora, i soggetti che con le loro attività e i loro possessi arrecano alla società "costi sociali" da essa non coperti (per casi di diseconomie esterne e casi di condotte monopolitiche) non devono godere di immeritati vantaggi economici che comportino una particolare capacità contributiva consistente nel costo differenziale. Si faceva l'esempio con la professoressa Tafaro Tiziana delle tasse scolastiche previste in euro 6,04 una tantum, 15,13 per frequenza annuale, 12,09 per esami di licenza, maturità, abilitazione e idoneità e 15,13 di costi per diploma per un totale complessivo per la scuola dell'obbligo di 48,39 che si propone di dividere per i 3 cicli scolastici obbligatori di elementari, medie e superiori = 16,13 all'anno che superano di 1 euro i 15,13 previsti per frequenza scolastica senza interruzione o abbandono scolastico per cui per merito di resistenza almeno, almeno fino al 3° anno proposto di scuola superiore si deve togliere l'euro per equiparare il costo della frequenza di 15,13 euro che diviso 3 cicli = 5,04 euro a cui si ridurrebbe la tassa una tantum con un risparmio di 1 euro che potrebbe essere impiegato per l'acquisto di materiale scolastico a disposizione di tutti gli studenti e perciò se noi risparmiamo 1 euro ogni ciclo di studio sono 3 auro per un costo di 3,04 a famiglie più disagiate con ISEE basso e di 7,04 per famiglie più abbienti (cioè un aumento di 1 euro appunto in base al preventivo di spesa). Ed ora facciamo ciò che a scuola NON si fa mai e NON ti insegnano mai e cioè sommiamo i contributi così suddivisi di 3,04 e 7,04 per un importo totale di 10,08 che incassa lo stato e che viene scorporato dalla sommatoria del restante contributo di 48,39 = 38,31 di media/ 3 cicli scolastici = 12,77 e cioè esattamente rispetto ai 15,31 = 2,54 euro di differenziale di costi statali di copertura per meno abbienti per cui si giunge aggiungendoli ai 38,31 a = 40,85 e quindi ne mancherebbero rispetto ai 48,39 = 7,54 con appena 0,50 centesimi di rimessa da parte dello stato e perciò PROVA DEL 9 che i più abbienti in un più giusto calcolo progressivo di partecipazione alla tassazione di contribuzione iscrizione scolastica da parte di più abbienti che superino (in proposta) il reddito di 25.000 euro annui debbano pagare 1,50 euro in più rispetto alle altre categorie di reddito per una più equa possibilità di studio e di acquisto materiale scolastico. Questo è l'esempio di come dovrebbe essere sia percepita che gestita effettivamente la differenza di tassazione per rendere più equanime il contributo sociale economico. 

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