L'ADOMBRATORE - Ed eccolo lì, l'uomo politico del momento, mentre intraprendeva la sua prima campagna elettorale: Marcos che si voleva affermare come presidente del suo Paese. Prima di sottoporre, al lettore, le motivazioni per cui il suddetto personaggio chiedeva di essere scelto e votato, bisognava sottolineare un'altra circostanza, che non poteva essere trascurata e che riguardava il percorso che era stato fin lì intrapreso da Marcos per la scalata alla sua massima affermazione come Presidente. Era facile capire la motivazione per cui doveva avere il primato su altri candidati: lui era un tipo davvero suggestivo a causa di un suo tipo di atteggiamento piuttosto astrattivo che dava spontaneamente l'impressione della riflessione e della ponderatezza, che lo rendevano abbastanza interessante, ragion per cui si diveniva facilmente inclini in sua presenza nel supporre in lui un primato di pensiero politico dominante. Tuttavia, nei suoi tratti generali, Marcos, risultava di impostazione introversa proprio perché egli avrebbe dovuto elevarsi oltre la propria natura arcaicamente impulsiva, fino all'alto e sicuro livello di controllore dell'indisciplinata e selvaggia affettività che poteva ostacolare la sua ascesa nel mondo politico. In questo senso, il suo programma politico era di carattere extrastorico, nella misura in cui il concetto si riferisce anche ad un senso politico assai più impegnativo volto a grandi trasformazioni sociali di cui in genere si ritiene quasi impossibile e proponibile la realizzazione. Ma, questa pretesa era determinata soltanto da condizioni di provvisoria irrealizzabilità dovuta a cause individuate nella reazioni delle classi imprenditoriali impegnate a scongiurare qualunque tentativo di ridimensionamento se non addirittura di revoca del loro potere a vantaggio di gruppi sociali concorrenti ed altrettanto competitivi sul mercato. Per tale motivo Marcos strinse una alleanza con alcune forze politiche che detenevano il potere nelle società avanzate, in modo tale da rendere impensabile anche solo l'idea di una autentica liberazione dell'uomo da dipendenze politiche o di controllo in monopolio. A questo scopo, si era posto 2 strategie differenti ma convergenti, per cui da un lato si attuava un senso di repressione (addizionale a quello già preesistente) degli istinti e dall'altro della loro sublimazione storica. Benché l'effetto combinato dei 2 meccanismi fosse difficilmente distinguibile da generiche azioni di censura, punizione, sanzione e oppressione, la natura di ciò che la pressione sociale voleva mettere in opera rappresentava per lo staff di Marcos il punto focale di tutto il suo programma specie a livello mediatico. Infatti il motto era "Sorvegliare e punire per prevenire la delinquenza" e che simboleggiava una idea forte che esagerava il ruolo virtuoso apposta, per mettere in atto una azione severa che andasse al di là di una semplice proposizione di potere esercitante per ritrovare un certo autoritarismo sul desiderio proprio di quell'ineluttabile legame tra potere e sapere fisiologico, organico e psicologico quale si poteva istituire nell'era contemporanea. D'altronde non si poteva rendere monco qualsiasi progetto dei concorrenti per apparire migliori e più forti, ma piuttosto bisognava apparire convincenti ed affermarsi con la conquista delle coscienze infelici che in Marcos potessero avere qualche minima prospettiva di riuscita e di soddisfazione di qualche esigenza e necessità di non sentirsi più invisibili ed ignorati come accadeva ormai da tempo per causa di vecchie politiche accentratrici e narcisistiche. Una cosa, però, sono le modificazioni pulsionali strettamente necessarie per lo sviluppo ed il perpetuarsi della specie, ed in altra cosa è la realtà politica nei suoi intendimenti e divenire sociale nel tempo quando spesso e mal volentieri i godimenti materiali e morali venivano per varie ragioni rimandati e non si faceva altro che chiedere sacrifici su sacrifici al plebe facendola stressare troppo senza alcun risultato che potesse avvertirsi come positivo e garantista della democrazia. A tale proposito, Marcos, riteneva che poi sarebbe intervenuta la storia con i suoi eventi bellici e rivoluzionari a riportare un certo equilibrio attraverso una repressione addizionale che diveniva la chiave di volta della costruzione delle future generazioni per l'apertura di una società finalmente non repressiva. A questo mutamento contava di giungere con il proprio programma politico, o almeno ci provava.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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