LA DIGNITA' DELLO STATO - A Franco Ferrarotti, Istituto Alberto Marvelli - (liberamente ispirato a Pierre Bourdieu) - Nel senso comune, spesso ci si basa su pratiche codificate di carattere più che altro convenzionale che si basano su rappresentazioni "ufficiali" della realtà, nelle sue formazioni ideologiche, nei suoi criteri di gusto e di stili di vita, che offrono un panorama statale di precondizioni dignitose dell'azione sociale. Sulla base di questo criterio metodologico e della sua esperienza si analizzano i procedimenti scolastici per verificare se riproducano o meno le differenze sociali, la definizione dei gusti e degli stili di vita che vengono ritenuti funzionali alla diversificazione di classe. A tale riguardo una filosofa aveva proposto una statistica su coloro che avevano l'abitudine di recarsi al bar la mattina a fare colazione, oppure la sera a prendere un aperitivo e quanti di costoro avessero un reddito elevato, oppure invece un reddito medio-borghese. Ponendo in evidenza i rapporti fra sistemi educativi particolarmente parsimoniosi e quelli di carattere superiore e le dinamiche di potere si rileva che la classe dirigente, così come quella imprenditoriale si possa arrogare il diritto di recarsi al bar sia per la colazione che per l'aperitivo e che questo potrebbe generare un strutturalismo gerarchico su chi può permettersi cosa e su chi invece deve accontentarsi di mangiare una merendina a casa e un tagliere con spritz fai da te. Una vacanza d'élite? Ma quale élite? La parola stessa è ormai considerata plebea e perciò ha perduto - diffondendosi - perfino il suo carattere corsivo. Di seguito le parole derivate "elitismo", "elitario", "elitistico" significano indiscriminati annunci pubblicitari, sezioni periferiche sociali, corridoi di qualche emittente privata, qualche pensata di assessori, ma la verità va detta fino in fondo, una situazione elitaria di privilegio, insomma, non è nemmeno nominabile, descrivibile e conoscibile e soprattutto da parte di moderati filosofi non è nemmeno programmabile. Perciò, sfugge senza fine la presa degli esclusi: la cerchi in una villetta veneta ed è già in un ranch africano; la insegui fino alle Ande ed oltre ed è già sugli Appennini. Meccanismi dovuti ad impulsi della migliore offerta che possono determinare repentini mutamenti di rotta per emulare Bezos nella sua popolare rappresentazione di lusso. In effetti, però, non c'è più una vera e propria selezione e molti possono vivere con abbastanza denaro a disposizione e moltissime occasioni per spenderlo tanto da avere l'imbarazzo della scelta. Dunque, in effetti dopo avere saziato i propri bisogni primari, ognuno di noi si potrebbe trovare di fronte al cruciale problema di come passare il proprio tempo e le vacanze. Invece, la filosofa, si divertiva ad osservare gli inquieti cavernicoli nel loro habitat dove controllavano parsimoniosamente i loro averi nascondendoli dentro cunicoli stipati di provviste macrobiotiche, integratori e ripiani pieni di arnesi per il fai da te. Poi arriva una svolta di non lasciarsi condizionare dalle convenzioni sociali e nell'animo cavernicolo s'insinua per la prima volta il sentimento molto complesso e allo stesso tempo contradditorio, che turba i più convinti cristiani del "non sappia la tua mano destra ciò che fa la tua sinistra" portando angustia intorno. Ma il buon senso, dice alla filosofa che usare il buon senso è difficile e disagevole e per questo alcuni continuano a girare senza portafoglio vivendo da miserrimi, mentre altri ostentano condizioni privilegiate di cavernicoli snob per cui si diviene elitari senza sacrifici perché l'élite non basta mai a se stessa in qualsiasi circostanza, che non sappia imporre il proprio oro stilistico: tenere lontano il portafoglio per non dissipare inutilmente il denaro e non diventare come il figliol prodigo che poi si è ritrovato a dover condividere il cibo con i porci e ad essere disprezzato. Lo sforzo comune d'altronde potrebbe essere quello di immaginarsi nel ruolo di un notaio indegno, una locale professoressa di matematica che rifiuta un trasferimento per stare accanto alla madre malata ed invalida. Sostituirsi a questi personaggi (che si estraniano dalla realtà con vaghe occupazioni), recitare i loro gesti, la loro monotona andatura che mai scommette sul divenire significa perdere una parte di sé e venire a conoscere inesorabilmente la via marginale dove radi passanti si fermano a riflettere e comprendere che per fare parte della vera élite nobile bisogna superare delle prove e non aspettarsi alcuna facilitazione o raccomandazione perché infondo quel che conta è sapere come impiegare la propria esistenza.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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