LA RINASCITA - Quando fui fermata avevo una figlia di 3 anni che fu affidata a mia sorella e suo marito, mentre il mio compagno era già stato tradotto in carcere. Mi diedero 5 anni di galera con la condizionale, perciò quando uscii mia figlia Bea aveva 7 anni, ma mi fecero molte difficoltà nel poterla incontrare perché nel frattempo, in carcere avevo cambiato le mie abitudini sessuali e me la facevo con Dalida la mia compagna di cella. D'altronde l'espressione affettiva in carcere è molto ridotta, anzi quasi del tutto assente perciò noi seguendo un forte istinto e avendo il bisogno di sentirci comprese ci siamo unite ancor di più. E' inutile cercare di arginare il fenomeno dell'omosessualità perché sempre più al giorno d'oggi molti scoprono che ci si innamora più che altro di una persona più che di un genere. Appare quindi sciocco da parte di Orban cercare di ostacolare gli omosessuali in quanto l'affettività sfocia comunque in maniera semplicemente naturale. Certo, in carcere ti addestrano ad avere una stabilizzazione emotiva e riflessiva che verte verso la maturazione e ha l'obiettivo di distruggere i sentimenti negativi, pessimistici e cinici. Ma diviene necessario sbarazzarsi anche delle predisposizioni latenti instaurate dalle emozioni frustranti, umilianti, violente, aggressive, e questo processo è estremamente difficile. Tuttavia, il motivo per cui dobbiamo sradicarle è che impediscono una conoscenza trasparente e chiara di tutti gli oggetti del sapere soprattutto per quanto riguarda gli atteggiamenti superstiziosi e coercitivi che fanno vedere un nemico ovunque. Il problema è come distruggere le false credenze, l'omofobia e le predisposizioni a delinquere che intaccano molte persone deboli. L'arma migliore sarebbe acquisire la saggezza durante il percorso di detenzione, ma dentro una prigione vale più l'appoggio della buona condotta. La tecnica per ottenerla è diventare altruiste ed interessarsi del benessere delle altre in modo tale da liberare da false ideologie e di preoccuparsi di vivere nella virtù del maggiore interesse comune a vantaggio dei più deboli e fragili. Finora, però, il mio scopo era la mera estinzione del dolore che riguarda la singola persona a cui si vuole bene, ma più recentemente ho compreso che è la mente umana a capire cosa conta e cosa no. Dovevo perciò fare l'impossibile per riuscire a capire cosa fosse meglio fare sia per me stessa che per mia figlia. 

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