LEGITTIMO PARADIGMA - Comincio il mio viaggio epistemologico per cercare di creare un dispositivo unitario di identità formativa riguardo la riconosciuta poliedricità e processualità di una ricerca di "work in progress" che si possa legittimare come sapere basico per attivare la coscienza civica, e socio-politica. Il primo punto da sondare è il complesso del pluralismo dove la complessità è data dal saper riconoscere il carattere pluridirezionale e multidirezionale formativo specie in età adolescenziale e nei nuovi ambiti di comunicazioni social dove si evidenziano attualmente ancor di più una molteplicità di linguaggi e metodi di apprendimento che paiono più che altro emulativo-imitativi. Il primo nodo da sciogliere è il contesto dialettico e contestativo giovanile ove si specifica una particolare criticità e sensibilità nel circolo ermeneutico di teoria-prassi-teoria e pratica ed un altro passaggio ancor più critico fra il sogno le la realtà nel vissuto dell'accettazione della maturità psico-fisica individuale e della sua relativa identità di genere e tendenza sessuale. Questo fattore ultimamente si pone in una fase di profonda crisi, mobilità, provvisorietà e problematica inerente più che altro alla distanza che separa il piano progettuale (sia nel futuro che nell'utopia) e cioè il poter essere adulti responsabili e soprattutto consapevoli ed il piano dell'azione (della contraddittorietà e della problematicità nell'esperienza socio-operativa) cioè il suo concreto essere nella storia specie a livello democratico. A livello generativo trasformazionale, poi, si pone una profonda riflessione rivolta alla trasformazione generazionale, là dove prima esistevano tabù e omissioni o peggio censure a livello educativo-pedagogico e dove adesso c'è una continua ricerca di atteggiamenti (più che di comportamenti veri e propri) e di valori che sembrano essere totalmente altri e volti alla massima innovazione rispetto al passato specie a livello di emancipazione femminile, intesa anche come liberazione dai molteplici vincoli di dipendenza specie a livello culturale ed intellettuale femminile e a quello di conquista di autonomia esistenziale e sociale-affettiva-emotiva. Il risultato è arrivare all'obiettivo di raggiungere una pedagogia costruita sull'idea di una ragione che non sia solo metodologica, ma che possa essere oppositiva al rigido conservatorismo di valori predefiniti, che possa essere trasgressiva senza esasperazioni, dissidente nei confronti del banale e consueto e del conforme, attenta nella progettazione all'inclusione e alla storicità delle esperienze del passato e dei cambiamenti che portano a migliorare la qualità di vita. Si tratta di trovare dei varchi, delle aperture tra istanze di libertà, evoluzione fra mondi nuovi e possibili e la ricerca di equilibri fra concretezze di impegni verso ambiziosi traguardi e conquiste ed eticità radicate nella realtà di principi sostenuti e fermamente mantenuti nel tempo per poter fare in modo che ci siano scelte adeguate alle capacità, inclinazioni individuali in modo che ciascuno dia il massimo di se stesso a favore della comunità tutta che se ne beneficia per il presente ed il futuro dei posteri. Questo è un viaggio fra burrasche, ma il vascello è pronto a superarle, dobbiamo solo preparare bene l'equipaggio. 

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