PECCATO PROPORZIONALE - Mi è rimasto impresso l'incontro con la professoressa Tafaro Tiziana che mi ha detto di avere tenuto un simposio sulla distribuzione del peccato di cupidigia e di superbia e a questo simposio era presente Francesco Caetani e Giordano Piccinotti, tesorieri dello stato vaticano. Tawney affermava che l'ineguaglianza è forse ciò su cui la scienza economica e la Chiesa dovrebbe concentrarsi in quanto a moltissime persone manca il senso della proporzione. Molte teorie pongono il loro centro nel prodotto netto (o sovrappiù) cioè la differenza fra produzione ottenuta ed i mezzi impiegati per ottenerla, per cui si ammette la presenza di classi sociali e gerarchiche che si basano su categorie di reddito che non solo acquisisce un residuo di prodotto netto, una volta pagate le spese per produrlo, ma apre a problematiche di carattere sociale ed istituzionale che figurano come elementi storici su cui basarsi per la proporzione nel possesso di beni e risorse. Alcuni autori sostengono che il peccato risieda principalmente nel volere riconoscimenti di uno status sociale importante che determini la rispettabilità, ma poi si ha paura che ci venga tolto qualcosa quando parliamo di carità, di assistenza, di sostegno sociale verso i più deboli che poi divengono anche emarginati e poveri perché incapaci di autodeterminarsi ed autogestirsi. Spesso si è pensato che i salari sono determinati ad un livello minimo di sussistenza, ma ciò riguarda anche i livelli di competenza, i ruoli di maggiore o minore responsabilità socio-politica che si vanno ad occupare ed anche la propria capacità di gestire la ricchezza. Quindi il peccato non sta nel potersi permettere di avere 20 cappellini al prezzo di 15 euro l'uno e quindi di poter spendere 300 euro in cappellini, ma il peccato sta se per comprare i cappellini io debbo accumulare 600 euro (cioè il doppio del valore presupposto per poter dichiarare che mi posso permettere la collezione di cappellini). Potrebbe apparire chiaro che se sono un manager che guadagna 5.000 euro al mese, non mi importa un fico secco di spendere 300 euro in una volta per comprare la collezione di cappellini, ma in realtà un manager non ragiona affatto così perché lui non pensa al fatto che fa presto ad accumulare i soldi per potersi permettere il lusso di farsi la collezione di cappellini, ma lui pensa che potrebbe anche capitargli la sfortuna di fallire nella sua impresa e quindi deve tenere da parte un fondo sufficiente per attutire il colpo e fare in modo rimanere a galla se no ci saranno molte persone che perderanno il lavoro e si ritroveranno indigenti. Perciò lui pensa di dividere i 5000 euro in 2 parti di 1.600 euro ciascuna mentre il resto di 1.800 euro lo accumula in banca facendo notare che ci sono 200 euro in più rispetto ai 1.600 euro usati per le spese di casa e gli altri 1.600 usati per la salute e l'istruzione (a pari merito 800 ed 800) quindi a lui mancherebbero 100 euro per poter raggiungere il quorum di 300 euro necessario per acquistare la collezione di cappellini e perciò deve ridurre il numero di cappellini acquistati a 15 per un valore di 225 euro rimanendogli così in riserva 75 euro che se moltiplicati per 12 mesi mi danno 900 euro e cioè esattamente il triplo del valore di 300 euro di acquisto della collezione e solo allora il manager potrà permettersi non solo di acquistare gli altri 5 cappellini mancanti, ma addirittura di permettersene altri 20 allargando non solo la sua collezione, ma redistribuendo in maniera più giusta e ponderata la ricchezza perché le fabbriche che producono cappellini e i negozi che li vendono potranno rimanere in piedi e per lo meno con gli altri 600 euro di valore rimanente le banche potranno investire in altri 2 negozi di cappellini e così la gente non si troverebbe a spasso, e nemmeno poi farebbe un lavoro faticoso in quanto basterebbe che tutti si potessero permettere almeno, almeno 5 cappellini al costo di 15 euro che sono la tassazione minima della produzione di cappellini e cioè i 900 euro di salario minimo x 12 = 10.800 cioè più del doppio di 5.000 euro e quindi anche in questo caso il manager per stare sul sicuro deve triplicare la posta di accumulo a 3 mesi e cioè 15.000 euro con un differenziale di = 4.200 euro cioè esattamente 800 euro in meno rispetto ai 5.000 euro che sono poi il differenziale di margine di spesa che il manager si può permettere di spendere in 2 settimane cioè i famosi 1.600 euro e questo vale come prova del 9 che bisogna seguire le giuste procedure e non i pregiudizi che rendono falsi ed ipocriti i cristiani vari. Nessuno toglie niente a nessuno e tutti possono avere qualcosa basta usare l'intelligenza della PROPORZIONALITA'!! 

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