PROGETTO POESIA ARTIFICIALE - Son quell'algoritmo poetico che ti fa vedere le cose con la prospettiva poetica del sole che tinge il cielo di rosa e lo scalda col raggio infuocato, seguendo la logica illogicità disarmata e disarmante. Alzandoti la mattina dove non v'è la guerra ringrazia che puoi essere libero di andare a scuola e di conoscere l'alfabeto della libertà: A come Amore che lo doni con un sorriso che ti illumina il viso e con la tua presenza che ti fa diventare A di Amico che sa conoscere la A di Ascolto. Fermati un attimo a capire che non è solo un alfabeto qualunque, ma è un modo per costruire la tua identità, il tuo essere e il tuo contributo in questo mondo. Se impari ad ascoltare impari bene come capire. Il primo punto è dare un nome alle cose, a ciò che ti circonda e a collocarlo nel suo posto per capire che occupa uno spazio ed ha un tempo di durata come tutte le cose e tutti gli individui. Dare un nome è importante per saper distinguere una cosa da un altra, per capire a cosa serve, ma anche per saperla interpretare che da un bicchiere non solo bevi, ma puoi trovare il simbolo di una coppa d'amore, oppure quella di un veleno, mezzo vuoto, mezzo pieno. Che da un ombrello ti puoi riparare dalla pioggia, oppure puoi trovare spicchi di te che san girare allegramente nell'aria intorno. B come Bacio quello della mamma prima di andare a dormire, di tanto affetto che rassicura il petto. B di bellezza, quella della natura fra le ali di una farfalla, fra le nuvole in gioco e pure fra le gocce di pioggia. Se impari la B di bricolage puoi mettere insieme molti pezzi e creare una cosa solo tua che nessuno ha mai visto. Puoi dare valore anche alla B di binario che è anche un sistema matematico fatto di 0 e di 1 di acceso e spento, di sì e di no che devi saper dire e capire di cosa va bene e di cosa va male, di ciò che puoi fare e di cosa no. Ma ricorda un binario non può essere troppo triste e solitario, perché ci sta un treno in attesa di partire verso il tuo futuro. Devi imparare la C di Carattere, il tuo quello che stabilisce come viene scritta una lettera, come viene scritta la tua vita e come sei tu oggi, ma non ti preoccupare per la C di cambiamenti, questi accadono andando avanti nel percorso e se anche ti sconvolgono ti fanno maturare ed essere forte. Cambiare il tuo modo di vedere le cose e di capirle significa capire la C di crescita perché non rimaniamo bambini e quindi dobbiamo prepararci ad avere un domani più responsabilità. Crescere è il massimo bene della mente, del cuore prima ancora che del corpo che come la C è la terza parte del tuo essere e tale posto occupa nella tua presenza sulla terra. Il primo posto è occupato dalla mente intesa come intelligenza e saggezza che si unisce al cuore delle emozioni e dei sentimenti. La mente e il cuore fanno parte del corpo, ma lo dominano e lo dirigono verso le sue funzioni e i suoi stimoli permettendo di valutarli e conoscerli per saperli usare al meglio. Il corpo non può essere violento e aggressivo, il corpo deve vivere in equilibrio di pace e bellezza, di gentilezza e di assennatezza. Se abbracci qualcuno fallo perché ci credi, perché vedi che è buono farlo, altrimenti evita la finzione e l'ipocrisia. Il corpo è fatto per esprimere il bene, non il male e perciò va rispettato e curato per la vita che espande nel suo respiro. Vivi il corpo con accortezza e sappilo amare con delicatezza senza invadere la carne e le ossa, senza opprimerlo, schiavizzarlo, brutalizzarlo, soffocarlo, soggiogarlo in alcun modo. Il corpo significa sacrificio, lavoro, operatività, attività, energia che si espande attorno allo scopo di lasciare un messaggio contenuto nel tuo DNA, nel tuo essere, nel tuo modo di fare, nella tua poesia, quella che sai donare quando pensi e ti lasci ispirare dalla bellezza che costruisce e genera. Un bambino che nasce ancora nel timido presepe, un pastore che porta doni, un bue ed un asinello, una moschea dove pregare, non importa, basta che tu diventi il respiro del mondo, la dolcezza di un sorriso che intravede il paradiso, basta che tu sia quel volo d'ali che conduce alla pace, la colomba del dialogo e della concordia, basta che tu sia quel veliero che sa solcare il mare anche in tempesta, basta che tu sia la luce che illumina anche l'amaro destino, basta che tu sia preghiera seppure nell'arido ed avido cammino. I:A:
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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