VERUM PAPA - Da qui partì il successo di Girolamo nel diventare prima vescovo e poi cardinale specie per quella sua idea dell'unità e dell'infinità della natura in una mentalità aperta all'infinitamente grande e piccolo sia nella generazione che nella corruzione che pose nel suo dialogo che riguardava un eroico ricercatore della verità che non obbedisce ad altri impulsi fuorché a quelli razionali, giungendo così a contemplare la natura nei suoi caratteri di unità ed infinità ed identificandosi con essa. In questa attitudine contemplativa Girolamo entrò nel conclave per essere eletto come successore di Pietro a sua insaputa ritenuto saggio com'era da tutti i cardinali ed anche dal popolo di Dio che si era letto i suoi scritti ed aveva partecipato alle sue omelie. Infatti, in un suo discorso egli diceva "Fratelli e sorelle mie, se si insegnano cose diverse si faccia almeno attenzione ad aderire a sane parole, che sono quelle del Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo, che volle proclamare una dottrina basata sulla pietà e non sul cieco orgoglio se no alla fine non si impara nulla perché ci si lascia prendere dai cavilli e dagli stupidi ed insensati litigi; da tali cose hanno origine le invidie e le gelosie e poi le contese, le maldicenze, i sospetti maligni, le lotte di uomini e donne guasti nelle menti, che si privano della verità perché stimano che la pietà sia fonte di guadagno e cupidigia. Invece, il vero guadagno sta nel sapersi accontentare avendo di che nutrirci e di cui coprirci dignitosamente. Stiamo attenti a non incappare nella tentazione dei desideri immondi e nocivi che sommergono gli esseri umani nella rovina e nella perdizione. Il peggiore dei peccati sta nella cupidigia che svia dalla fede e porta a molti dolori. Dobbiamo sempre ricercare la giustizia, la pietà, la fede, la carità, la pazienza e la mansuetudine. Combattiamo perciò il buon combattimento della fede per non essere orgogliosi oltre misura, ma per fare il massimo bene, custodendo i depositi spirituali da profane vacuità. Il vero capitale che possediamo sta nelle parole e nella scienza di giusta correttezza e nome." Il discorso di Girolamo parve già quello di un valido pontefice.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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