PRENDITI CURA DI LEI - Sono una mente Maestra che deve insegnarti a prenderti cura di lei: la psiche. Prima di tutto, lasciamelo dire, per sviluppare le alte qualità mentali di questa scuola è necessaria una meditazione profonda. La mente è un insieme di processi in continua trasformazione e la meditazione è il mezzo per riuscirci. Attraverso questa meditazione, ti permetterò di familiarizzare con la conoscenza di un nuovo significato con l'oggetto e la coscienza. Scegli un oggetto qualsiasi purché abbia un valore femminile che secondo te può significare la maternità come per esempio la coperta con cui tua madre ti rimboccava e ti copriva prima di dormire, dopo cerca di attivare lo stesso atteggiamento di tua madre e di coltivare quell'amore rassicurante materno che aveva tua madre o che avrebbe una madre e che assume la stessa natura dell'oggetto "coperta". A questo punto il focus cade sulla visione del comportamento puro che è quello di coprire che poi viene completato con la sensazione di protezione che dà la coperta. Tale comportamento trova saldi fondamenti nella ragione per cui anche se hai avuto una cattiva madre non bruceresti mai la coperta, né la useresti per nascondere qualcosa di peccaminoso e di cattivo. La visione della coperta, dunque, non deve essere condizionata dal tuo umore, dal tuo passato o dal tuo presente, semplicemente devi associare la coperta alla sensazione di protezione ed anche alla compassione. Adesso, rifletti attentamente sul fatto che la coperta di per se stessa non avrebbe alcun significato, né alcun effetto, ma sei tu che attribuisci ad essa la rappresentazione più adeguata al momento che stai vivendo e che devi usare questa coperta per aiutare o danneggiare, perché è in base a questa tua scelta che si basa tutto il racconto e che potrai produrre l'azione, la coscienza, il contatto interiore, la brama, l'attaccamento o la dipendenza. Era un momento in cui ero triste, sconsolata, frustrata quando mi ritrovai in sogno dentro un dipinto che rappresentava una ruota divisa in diverse parti, dove al centro c'era una luce ed udii una voce che diceva "Prenditi cura di lei" e capivo che dovevo cercare di mantenere viva e folgorante quella luce. Quando mi svegliai compresi che quella luce proveniva dalla mia coscienza che per sua natura fraintendeva o formava idee sbagliate di ciò che la circondava, come di qualcosa che esiste di potere proprio, indipendente da tutto il resto. Dato, che la mia coscienza aveva diversi tipi di approccio all'esistenza, decisi di sceglierne 3 per me come Maestra e scelsi l'ignoranza che concepisce le cose e le persone solo tramite la loro esteriore osservazione, l'esistenza che consiste nel prendere atto delle cose così come sono e la visione che sa vedere oltre quello che si percepisce. In seguito, ragionando sul mio odio e sul mio desiderio vedo che sono generati da una concezione di sé come esseri che vogliono distinguere per un Io postulato. In questo caso, sapete devo seguire delle convenzioni che spesso vanno di pari passo con una idea narcisistica che accumula in sé stessa una comprensione autocostituente talvolta esagerata e spudorata. "Zitta - mi diceva questo Io - che adesso parlo Io e tu non puoi fare altro che ascoltarmi e obbedire" Ecco quando quell'Io altisonante arrivava, ne ero sicura sarebbero anche arrivati i guai. Se difatti quell'Io esisteva, così come si presentava nella sua baldanza, solido ed indipendente da tutto e da tutti, allora di sicuro bisognava investigarlo per poterlo fare diventare sempre più chiaro ed evidente e dargli se mai proprio il rinforzo che si meritava. Tuttavia, dopo averlo cercato per anni ed anni, mi ero accorta che quell'idea era assai debole e fragile e che non poteva diventare del tutto concreta, per causa di certe circostanze come quella di essere nata in un ambiente sfortunato e privo di supporti e tormentato da molti conflitti. Feci, infatti, più volte esperienza di fallimenti e di delusioni di desideri che all'inizio parevano buoni e innocenti, ma poi si sono svelati come compra-vendite di livelli altolocati sociali che non avevano alcun senso perché non avevano alcuna forza di comprensione se non quello dell'apparenza. In questo languivo.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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