IL BURATTINAIO - La catechista fece disegnare Dio e fra i tanti disegni in cui era rappresentato come un uomo anziano e con la barba lunga, ci fu un bambino che lo rappresentò come un burattinaio che tirava i fili delle sue marionette. Quando la maestra gli chiese la motivazione del suo disegno il bambino rispose "Dio mi fa paura, poiché ogni volta che accade qualcosa di brutto ci si rivolge a Lui pensando che possa risolvere tutte le cose, mentre per Lui l'uomo è come un burattino di cui si preoccupa solo per gentilezza, mentre invece a Lui non importa se noi abbiamo i suoi stessi gusti e pregiudizi" La maestra rimase basita e decise di chiamare i genitori del bambino, per capire se dietro questo atteggiamento ci fossero dei problemi in famiglia. Si presentò il padre che disse "L'impulso psicologico principale che si trova alla base della religione, è quello della rettitudine di cui si parla con reverenza ritenendo che possa salvarci indipendentemente e a dispetto della decadenza dogmatica della credenza. Invece, io, cara maestra, penso che il principio della rettitudine abbia le sue radici nelle passioni disdicevoli e per questo non dovrebbe trarre forza dall'imprimatur della ragione. Rettitudine e iniquità debbono essere prese insieme perché il comportamento che l'opinione pubblica riprova e condanna costituisce un elaborato sistema di etica che giustifica le punizioni che infligge a chi è oggetto di biasimo. Perciò a volte penso, sinceramente parlando che l'essenza del concetto di rettitudine nell'uomo sia di dare esca al sadismo, mascherando la crudeltà sotto la veste della giustizia." "Mi pare un pò troppo negativo caro signore -rispose la maestra - Dio è anche pietà e misericordia che perdonano e sovrabbondano per la Sua Grazia di Salvezza che è avvenuta tramite il sacrificio di Cristo per noi" "Ogni nuovo profeta può sostenere che la sua rivelazione è più autentica di quella dei suoi predecessori e di conseguenza nella Chiesa cattolica si ammette che alcuni fenomeni profetici apparentemente di pura origine divina, possono venire dal demonio ed è perciò compito e responsabilità della Chiesa discriminare fra ispirazioni vere e false, ma in tale modo l'ispirazione viene ad essere soggetta all'istituzione dell'approvazione ecclesiastica che attua in tale senso dei fattori discriminanti tra la gente per bene e quella che è fonte di antipatie ed avversioni. Perciò noi finiamo per essere soggiogati dalla paura, presunzione ed odio ed è come se lo scopo della religione diventi una vernice di rispettabilità agli istinti ed alle passioni purché essi si lascino guidare docilmente come avviene nelle marionette." "Mi pare - rispose la maestra - una visione molto triste ed infelice dell'uomo, mentre io credo fermamente che Dio voglia la felicità dell'uomo" "Obietto che paura ed odio sono sempre state essenziali caratteristiche umane, e il meglio che si può fare, è indirizzarli in modo che riescano meno dannosi. Infondo anche la Chiesa cerca di indirizzare la concupiscenza entro certi limiti innocui e l'odio contro coloro che secondo lei causano il male" "Ma il concetto di rettitudine per la mia esperienza di insegnante non si identifica completamente con essa e poi con le nostre attuali cognizioni psicologiche e con le evoluzioni e le innovazioni tecniche e scientifiche odio e paura possono venire completamente stratificati dalla nostra vita attribuendo alla scienza ed all'intelligenza il giusto valore. Il volere conoscere il male da parte di Eva non era peccaminoso in sé stesso, ma era pericoloso, perché determina l'orgoglio dell'intelletto e il libero esame dei dogmi. Ma i dogmi però non sono superstizioni che si fanno beffe della ragione, ma tuttavia le superstizioni l'avranno sempre vinta se si riterrà che è più importante evitare il peccato che guadagnare meriti presso Dio e perciò non sarà riconosciuta in maniera sufficiente ed efficiente l'importanza del sapere e dell'azione quale contributo insostituibile per una esistenza socialmente utile." "Apposta si debbono sempre tentare riforme educative, economiche e politiche. Non è difficile attuare riforme educative contro la paura, basta trattare gentilmente il bambino, creare intorno a lui un ambiente sano in cui l'iniziativa sia possibile senza risultati disastrosi, e tenendolo lontano da persone che hanno assurdi terrori del buio, dei topi o di rivoluzioni sociali giuste. Al bambino bisogna risparmiare i castighi, le minacce ed i rimproveri eccessivi che limitano la sua spontaneità e personalità. Meno semplice è preservare i bambini dal sentimento dell'odio per cui si rende necessaria una scrupolosa e precisa imparzialità che impedisca il sorgere di gelosie ed invidie. Il bambino deve avvertire l'affetto e perciò non va ostacolato nelle sue naturali tendenze e curiosità eccetto quando sono in pericolo la salute e la vita. Il bambino deve diventare coraggioso e socievole anche se poi da adulto arriveranno le delusioni e le contrarietà nel ritrovarsi immerso nelle ingiustizie, crudeltà ed infelicità che sono una eredità del passato, ed hanno una origine di lotta per l'esistenza. Con il progresso del sapere e della tecnica, la felicità universale può essere raggiunta e ciò lo si può ottenere come diceva Benedetto XVI congiungendo la fede alla ragione per un'etica della collaborazione scientifica in luogo delle aberranti ed inquisitorie dottrine di colpa e castigo. Forse l'umanità deve trucidare il drago di una religione troppo rigorosa e severa che non lascia spazio alla fantasia e all'immaginazione che il burattinaio agisce per fare in modo che tutto finisca per il meglio che ci auguriamo."
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
Commenti
Posta un commento