LA SVOLTA ECCLESIALE - Per gran parte della storia era la religione la massima autorità considerata in grado di discernere quando si trattava di questioni etiche, del senso della vita, della comunità e dei nostri scopi. Insegnarci a vivere, amare e morire era a suo appannaggio. La religione rappresentava un naturale riferimento specie nei momenti di crisi interiore. Quando, però, verso la metà del XIX secolo, nell'Europa nord-occidentale la fede iniziò a vacillare, molti osservatori si chiesero cosa l'avrebbe sostituita nel ruolo principale di guida all'umanità sempre più secolarizzata. Una risposta cominciò a delinearsi, all'inizio in maniera esitante e poi via, via con maggiore decisione: la cultura. Furono così stabiliti dei convincenti canoni e codici come quello di Camaldoli del 1943 che tentarono di superare il corporativismo cattolico, per fare emergere il concetto di economia mista, né liberista e né collettivista che influenzò non solo la Costituzione italiana e le scelte del partito della Democrazia Cristiana, ma anche gli insegnamenti della fede. Ne seguì un investimento senza precedenti nella cultura da parte di nazioni sempre meno religiose. Furono costruite un numero enorme di biblioteche, sale da concerti, università e musei, con il chiaro ed indubbio intento esplicito di riempire il vuoto o di complementare comunque la religione nel suo declino. Quindi, l'idea che la cultura possa sostituire in un qualche modo la religione, rimane una teoria affascinante ed emotivamente avvincente, eppure è stata fin ora a tutti gli effetti ignorata. Il motivo, per cui tutto questo è avvenuto è che l'intenso bisogno e lo struggimento emotivo cui le religioni sono pronte a dare un valido valore di risposta non sono considerati accettabili nel mondo culturale contemporaneo. Il sottinteso è che qualsiasi persona mediamente istruita e consapevole di ciò che la circonda, sappia già in effetti affrontare in maniera più che dignitosa e rispettabile la vita e la morte, senza bisogno di qualcuno che l'accudisca. La cultura ha, dunque il chiaro obiettivo di attenersi ad una interpretazione essenziale e conservativa del proprio ruolo e ciò dovrebbe fare anche la dottrina religiosa. I primi punti che si studieranno, quindi, in questo trattato che viene donato come riflessione all'Istituto Alberto Marvelli sono l'Auto-aiuto, l'Auto-sviluppo, l'Akrasia, il rituale e il mondo semplice, la malinconia e l'oscuro. L'auto-aiuto è uno dei generi più screditati a livello religioso anche se esiste il proverbio "Aiutati che il ciel ti aiuta" e ciò perché viene considerato sinonimo di sentimentalismo, idiozia e addirittura avidità e sterilità culturale. Tuttavia, liquidare in maniera categorica l'idea che si fonda sull'autoaiuto - e cioè che le persone in talune circostanze possano avere un impellente bisogno di conforto e di una guida emotiva - è un pregiudizio eccessivamente severo. Infatti, nei Saggi di Michel de Montaigne (1580) si propone già un compendio di utili consigli pratici finalizzati a conoscere meglio le volubili menti umane, darsi un preciso scopo, relazionarsi agli altri in modo piuttosto significativo e raggiungere periodi di autocontrollo ed accettazione. Anche nel libro Alla ricerca del tempo perduto (1913) di Marcel Proust c'era l'ambizione di generare un'opera di auto-aiuto per poter delineare in modo pratico intelligente ed onesto i beni a nostra disposizione per cercare di smettere di sprecare le nostre vite troppo brevi, e cominciare ad apprezzarle appieno. Il problema, quindi, non risiede nel concetto di auto-aiuto, ma esclusivamente nel modo in cui questo sia stato interpretato, sperimentato e approfondito in tempi moderni. In realtà qualsiasi opera letteraria parrebbe difficilmente in grado di darsi degli obiettivi più seri rispetto a quello di consolarci dagli smacchi e disgrazie dell'esistenza e farci da guida, in modo di allentare la presa e la tensione dovuta alla confusione interiore che spesso ci attanaglia. Eppure, in Italia, abbiamo una grande opera letteraria che nel 2006 ha vinto il Premio Strega come migliore romanzo dell'anno e che è stato considerato uno straordinario testo che proponeva degli importantissimi spunti di auto-aiuto: la Costituzione della Repubblica italiana. Infatti, l'idea per cui venne conferito questo premio era proprio quella di tentare di ricostruire un tessuto di relazioni civili fra le persone attente alla cultura ed alla letteratura e di farlo attraverso una larga partecipazione non solo e non tanto di specialisti di letteratura italiana contemporanea, ma piuttosto di lettori e lettrici appassionati e di scrittrici, scrittori, poeti già noti o meno che fossero professionali nel loro giudizio. Oltre a questi si chiamavano a raccolta anche i giornalisti. In questo modo, si intendeva dare un efficace contributo a ritessere la trama civile e democratica dell'Italia libera. Il primo punto in cui si suggerisce e consiglia l'auto-aiuto è nel principio fondante la repubblica italiana sul lavoro, poi successivamente all'art. 8 si parla dell'eguaglianza delle confessioni religiose davanti alla legge e questo significa che pure le religioni debbono svolgere un lavoro che si connette con quello previsto dall'art. 9 della Costituzione, cioè promuovere lo sviluppo umano attraverso la cultura che comprende anche quella religiosa. Successivamente, poi, all'art. 19 si afferma che tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma individuale ed associata, di farne propaganda e di esercitare in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume sociale. Successivamente il tipo di auto-aiuto più importante a livello costituzionale è la tutela della proprietà privata e dell'autogestione dei propri beni e possedimenti.
STRIDULI SOGNI. Terry non era mai andata molto bene a scuola, un po' per il suo problema di retinopatia agli occhi, un po' perché il diabete diminuiva la sua attenzione e un po' perché faceva veramente fatica ad apprendere, così, una maestra propose ai suoi genitori un atteggiamento di interesse proposizionale dei 10 passi e delle 10 parole. Si trattava di stimolare degli stati mentali (come la credenza, il desiderio, l'intenzione) caratterizzati dall'avere un contenuto esprimibile in forma proposizionale. Questo sistema veniva ottenuto usando degli enunciati della forma "X verbo di atteggiamento che P vuole", dove X è un agente, il verbo di atteggiamento è un verbo quale credere, desiderare, intendere e P un enunciato (per esempio si iniziava dalla domanda:"Cosa intende studiare oggi la mente di Terry?" Seguita dalla frase:"La mente di Terry crede di poter studiare ferma mente l'italiano") . Sulla base di questa struttura linguist...
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