UTOPIE SPEZZATE - Questo è probabilmente un secolo di transizione che vede definirsi molti caratteri peculiari dell'epoca post-moderna del processo tecnologico-digitale che vuole riportare lo sguardo su un nuovo concetto di utopia come potente e feconda idea per raffigurare un'emblematica filosofia maschile capace di legittimare, sorreggere e corroborare la coeva incontenibile entrata in scena di un vigoroso spirito "razionalizzatore femminile" che insieme potrebbe essere "armonizzatore" nel suo contraddistinguersi nel mondo. Nostro onere sarà quindi indicare come le modalità del conoscere l'universo femminile e di conseguenza rieducare quello maschile, sia la pietra miliare per iniziare a costruire solide proposte di una più equilibrata civiltà sociale. - Così iniziava la tesi "Utopie femminili del 3° millennio" del professor Venturelli che sarebbe servita a portare avanti un nuovo prototipo maschile e femminile in un epoca di forti inquietudini e conflitti interiori che conducono agli omicidi di genere. Continuando il professor Piero scriveva - Di frequente in quest'epoca ci si imbatte nel concetto di "fortuna", che viene a coincidere col flusso del divenire, ossia con la sorte avversa che sfugge ai molteplici tentativi dell'uomo di piegare alle proprie esigenze (specie quelle materiali e carnali) ogni aspetto della realtà vissuta. Per arginare la fortuna (proveniente dall'esterno dell'individuo) ed evitate così il forte assoggettamento maschile alle passioni (legate invece in maniera intrinseca alla condizione umana e per questo relativamente più sorvegliabili), spesso la filosofia suggerisce di servirsi delle facoltà donate a ciascuno da Dio, che forse però potrebbe essere addirittura completamente disinteressato alle sorti mondane delle sue creature ed è per tale motivo che coloro che credono di più al loro ruolo sociale di conquista e di prestigio finiscono prima nel cadere in certi inganni e fallimenti. Col processo educativo noi docenti intendiamo fare acquisire agli allievi fin da giovani quelle virtù mediante le quali attraverso l'imitazione dell'esempio dei "maggiori" possano giungere a riconoscere nella propria ragione e fortezza temperante l'unica guida capace di condurli alla parziale autonomia dalla fortuna. Spingendosi oltre, poi, spetta agli allievi individuare nella lucida e dettagliata comprensione della necessità del Tutto, la suprema forma di saggezza umana che guida i loro passi. Se dunque fino ad ora nelle argomentazioni filosofiche l'individuo era mostrato succubo di stigmi e stereotipi che gli ponevano di fronte una visione alquanto distorta della realtà, viene allo stesso tempo additata nell'organicità naturale, dimensione più esplicita e tangibile di un ordine cosmico, una sicura e più autentica e proficua, occasione di riscatto maschile che possono diventare paladini di una bellezza materiale e spirituale, sia nei buoni costumi e sia nella misura e l'equilibrio di poterli rappresentare come retto comportamento morale. La raggiunta coscienza e consapevolezza della necessità delle cose, prescindendo dalla miope considerazione delle sfere individuali, particolari e familiari, permetterebbe all'uomo di rinvenire la propria corretta collocazione nel mondo e di interpretare sotto una luce finalmente diversa l'irruzione degli eventi fortuiti negativi del rifiuto e del fallimento nella vita quotidiana e sociale. In particolare, la scuola filosofica della nuova utopia, tenta di sostenere che se niente si può fare contro un fato avverso, nel campo della fortuna, la saggezza comunque può nascere ugualmente insieme alla consapevolezza del fato, e dall'intervento pratico umano ben ponderato. E difatti, pur comparendo negli attuali filosofi tendenze talora passive e difensive riconducibili ad un certo ripiegamento maschile dalla vita attiva alla vita contemplativa che pareva prerogativa femminile (incentrata sullo studio e sulla colta conversione), ora sembra indicare in una certa operosità psicopedagogica maschile, lo strumento più efficace per sottrarsi ai flutti che tormentano la navigazione agitata dell'essere considerati degni uomini che riescono ad avere resilienza agli ostacoli dell'esistenza. Tuttavia non si ha ancora una nitida prospettiva storica sul da farsi ancorché spesso la critica, al di là dei benefici materiali che l'uomo può raggiungere e dai valori dell'industria e del commercio per cui sono stati stanziati 25 miliardi di euro per sopportare l'impatto dei dazi americani, si tentano di chiarire le possibilità ed alternative nei limiti dell'agire umano. Questo è il nuovo lavoro filosofico" 

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