OGNI MOMENTO CHE PUOI - "Certo - intervenne l'arcangelo Gabriele Trivellin - molta gente vuole guarire dalle molte sofferenze e dolori che la colpiscono e la opprimono ed è per questo, che sfiniti e accasciati dalle piaghe che li dilaniano si presentano a te, mio Signore, a supplicare la tua misericordia per potere almeno lenire ed alleviare le loro sofferenze." "Gabriele, vedi, - rispose Gesù col suo sguardo magnanimo - molti di loro però si adagiano sul loro dolore e malattia e non vogliono affatto comprendere i segni di significati visivi o simbolici che servono a trasmettere la dignità nell'impegno e diligenza anche in condizioni avverse. Il vero miracolo, sarebbe in una intercomunicazione umana ideografica associata a concetti che non sono semioticamente ingenui ed illusori ma sono di significato molto concreto di quel "Prendi la tua barella e cammina" cioè uno sprone alla consapevolezza dei propri limiti e comunque l'impegno a volerli superare con ogni sforzo, attraverso il termine della tolleranza. Oggi, per la prossima santificazione di Carlo Acutis dovrebbe essere più diffuso specie fra i giovani, un altro senso del termine tolleranza, per cui l'autorità politica o anche una persona singola sono dette tolleranti, quando si astengono da penalizzare - anche soltanto con un giudizio di valore sfavorevole - opinioni e comportamenti che paiono difformi dai propri. Questa accezione del vocabolo deriva da un dibattito specie sulle evoluzioni delle istituzioni sociali e politiche, che hanno realizzato forme via, via diverse nel tempo di tolleranza compresa quella dei flussi migratori. In primo luogo, difatti, si tratta di applicare una tolleranza religiosa come prima causa di pace, là dove non dovrebbe più esistere, ormai, la persecuzione dei dissenzienti religiosi per cui i dissenzienti stessi si difesero con un argomento che viene usato anche nell'età moderna per sostenere il principio di tolleranza: il dissenso religioso non comporta di per sé né corruzione politica e nemmeno morale e nemmeno antagonismo scorretto; si può essere comunque leali nell'esprimere l'autorità politica anche senza del tutto condividerne le idee religiose per poter raggiungere il sommo bene della nazione. Fino alla riforma, la rivendicazione della tolleranza religiosa non osò quasi esprimersi e per questo il dissenso non ebbe mai le dimensioni della visibilità. La riforma, dando largo luogo alla proliferazione di confessioni religiose diverse da quella cristiana creò una situazione in cui si poneva con urgenza il problema politico di trovare armonia fra le varie comunità religiose che erano sottoposte politicamente. Le comunità perseguitate, in particolar modo rivendicavano la tolleranza religiosa usando argomenti come quello etico riguardante la repressione violenta che si oppone alla carità cristiana; la tolleranza è un corollario del dovere alla fraternità per superare punti oscuri e controversi delle comunità cristiane. Questi argomenti, riportano in auge un nucleo di riflessione razionale che va ben al di là di una appartenenza, ma fa parte di una esperienza individuale che sta al di fuori delle chiese e delle loro divisioni. In questa versione la continua ricerca umanistica delle verità fondamentali continua a produrre un concetto di bene o male minore di cui tener conto di cui l'argomento più usato da Locke è basato sul fatto che ogni individuo nelle proprie scelte religiose e loro aderenza si strutturi su una coscienza come soggetto più che come oggetto che è comunque relativistico. Non basta avere riferimenti di santi per riuscire a rientrare nella schiera dei beati, ma bisogna esplicitamente fare buon uso del liberalismo nell'interpretazione della repressione legale e della pressione sociale contro il dissenziente anarchico, terrorista, mafioso e delinquente. Infatti, la tolleranza delle prostitute, degli eunuchi, degli scribi e dei farisei e dei vari paralitici sociali  in Cristo, non fa altro che dimostrare una volta di più che a livello di devianza morale nel suo accanimento è inutile, e inoltre rischia di violare i diritti della coscienza specie su posizioni inessenziali che non fanno altro che portare a scelte superficiali più che altro inconcludenti o comunque controproducenti per chi le mette in opera ; o che si fonda su un insostenibile dogmatismo ed in tutti i casi è meglio precisare che le opinioni ed i comportamenti anche atei di cui si auspica la tolleranza non implicano necessariamente conseguenze deleterie." "Hai perfettamente ragione - rispose Gabriele - gli angeli spesso non hanno ali o mezzi per acquisirle, ma comunque hanno sufficiente scienza, sapienza ed intelligenza per essere nobili" 

Commenti

Post popolari in questo blog