STRIDULI SOGNI. Terry non era mai andata molto bene a scuola, un po' per il suo problema di retinopatia agli occhi, un po' perché il diabete diminuiva la sua attenzione e un po' perché faceva veramente fatica ad apprendere, così, una maestra propose ai suoi genitori un atteggiamento di interesse proposizionale dei 10 passi e delle 10 parole. Si trattava di stimolare degli stati mentali (come la credenza, il desiderio, l'intenzione) caratterizzati dall'avere un contenuto esprimibile in forma proposizionale. Questo sistema veniva ottenuto usando degli enunciati della forma "X verbo di atteggiamento che P vuole", dove X è un agente, il verbo di atteggiamento è un verbo quale credere, desiderare, intendere e P un enunciato (per esempio si iniziava dalla domanda:"Cosa intende studiare oggi la mente di Terry?" Seguita dalla frase:"La mente di Terry crede di poter studiare ferma mente l'italiano") . Sulla base di questa struttura linguistica si instauravano delle tipiche relazioni tra un agente mentale ed un contenuto proposizionale, che fornisce insieme al tipo di atteggiamento di attenzione e di avviso il principio basilare di individuazione di nozioni chiave da immagazzinare sia mnemonicamente che raffigurativamente a livello mentale. Si trattava di applicare praticamente la tematica della psicologia del senso comune, secondo la quale molti individui con problematiche di apprendimento, si trovano nella fase ingenua del comportamento secondo la quale le azioni di una persona possono essere spiegate e previste in base ai suoi desideri e credenze e ciò potrebbe valere anche per l'apprendimento di nozioni. Secondo un realista intenzionale si tratterebbe di praticare un percorso di proprietà mentali autentiche, realizzate da stati fisici del sistema nervoso centrale. Da questo primo passo del percorso, però, si doveva maturare nell'individuazione adulta del contenuto proposizionale per caratterizzazioni di mondi possibili, ed uno stato di cose del mondo reale, una rappresentazione mentale interna ed altro ancora, anche se nessuna di queste proposte possa essere definitiva, ma serva solo come stimolo motivante a fare lavorare sia il cervello che l'individuo a superare determinati ostacoli e difficoltà lungo il procedimento di apprendimento. Secondo l'insegnante Zamparetti Marco i fattori che determinano i contenuti sono esclusivamente interni alla mente degli individui, ma devono anche includere in sé fattori ambientali importanti di esternazione ed interiorizzazione delle nozioni e loro elaborazioni per modo tale che risulti chiaro il significato di ciò che si impara e che si elabora. Se così non fosse la proposta di san Paolo di piangere con chi piange, di sorridere con chi ride ci renderebbe puerili a livello di esternazioni ed anche degli ipocriti abissali, e poi non determinerebbe mai la giusta e più corretta empatia, che riguarda più che altro gli atteggiamenti di serietà e di contegno quando si va ad un funerale oppure si sta vicini a chi soffre e pena per una malattia terminale o a chi si trova in frangenti sfortunati; atteggiamenti di gioia quando si va ad un matrimonio oppure si partecipa ad un battesimo e a eventi comunitari dove si esprime una partecipazione alla vita come anche anniversari di matrimonio. In realtà, molti sono impassibili e freddi e non si sentono toccati, ma evitano certi eventi con scuse per non dire che non hanno voglia di sentirsi tristi, di sentire il peso dell'impegno e tanto meno di sentirsi gravati da croci degli altri quando si ha bisogno di distrazione, di rilassamento, di serenità, di godersi anche per pochi attimi l'esistenza e di poter dire che la vita ci ha sorriso e noi ci porteremo fino alla tomba questo sorriso di cui tutti si ricorderanno perché è in questi momenti che noi sappiamo conoscere il vero ed autentico valore della vita: un amore che sa vedere oltre il dramma e conoscere l'infinito di luce.
CONSIDEREVOLI CONSIGLI. Talvolta il dottor Abate Giuseppe insieme a Gabriele Trivellin si dimenticava di alcuni propositi che si erano fatti perché in molti dislessici ed alessici c'è una diminuzione di attenzione in quanto questa è tutta concentrata nell'esatta esecuzione della lettura e ciò pare sufficiente a spiegare un atto mancato. Un proposito è un impulso ad agire che ha ottenuto l'approvazione, ma la sui esecuzione è stata per il momento rimandata ad un momento più adatto. E' possibile, però che nell'intervallo che si è creato per raggiungere lo scopo si verifichino dei cambiamenti nei motivi tali da impedire che i propositi arrivi a buon fine, ma a quel punto questo non è dimenticato, bensì riveduto e talvolta annullato. Non siamo soliti spiegare la dimenticanza di propositi a cui andiamo incontro tutti i giorni, e nelle più svariate situazioni, mediante novità che possono alterare gli equilibri delle motivazioni, ma la lasciamo senza spiegazione, oppure n...
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