PROPOSTA IN BOZZA - CONTRASTO AL PRAGMATISMO AMERICANO DEI DAZI - Insieme alla professoressa Tafaro Tiziana- C'è sempre il rischio di confondere tra l'avere esperienza di particolari e quindi impressioni sensoriali e l'avere una conoscenza proposizionale NON inferenziale relativa a tali impressioni. Sellars sosteneva che solo il 2° tipo di conoscenza meritasse l'appellativo di veritiera perché le esperienze senza concetti sono cieche e non raggiungono mai buoni obiettivi. Infatti, l'esperienza sensoriale può essere indubitabile, ma in quanto non epistemica, non può costituire un fondamento necessario alla conoscenza. 1° enunciato - Funzione del pensiero è principalmente quella di imporre una regola d'azione, un comportamento ovvero una credenza, ne deriva che il concetto di un oggetto si identifichi senza residui, con i suoi effetti pratici concepibili e che ciò possa valere ancor di più nell'applicazione dei dazi e alla tendenza ad ottenere da questi conseguenze pratiche soddisfacenti, relativamente alle esigenze vitali più profonde degli individui oltre che a livelli commerciali di scambio. La conoscenza può divenire una sorta di rispecchiamento che coglie alcune suggestioni dell'evoluzionismo rivendicando valore pratico alla fede religiosa, nelle istanze della volontà di credere e soprattutto nelle ragioni del cuore in quanto dotate di solito di maggior valore di verità rispetto all'intellettualismo puramente scientifico. E' suicida da parte di Trump uno sviluppo commerciale irrazionalista e perciò c'è un grande bisogno di mediazioni. Si devono trovare accordi su un nucleo centrale di convinzioni comuni che abbiano il loro perno in un margine dinamico e spontaneo dell'intelligenza (mind) e della conoscenza, per cui se oggi vendo un paio di jeans a 20 euro, ma domani ne riesco a trovare altri a metà prezzo sul mercato, a parità di tessuto e qualità discreta allora ho pieno diritto ad acquistare il prodotto a me più conveniente per il doppio + 1 proposto e cioè 2 + 1 paio = 3 paia di jeans perché comunque ci perdo solo per 10 euro e quindi il dazio si stabilizzerà a 30/20 = 1,5% di PIL e cioè su 0,45 euro ogni paio di jeans e quindi 1,35 euro su 3 paia e perciò i jeans dopo l'applicazione dei dazi costeranno 11,35 con un differenziale ad arrivare a 20 = 8,65 di valore netto, ma con l'applicazione IVA al 22% = 1,90 e quindi ci rimane un margine di 1,90 - 1,35 = 0,55 che metto da parte nel fondo dazi (novità??) e quindi su 100 paia di jeans = 55 euro del costo di un paio di jeans di marca americana con un differenziale di 35 euro rispetto a quelli di intermedia economia da 20 euro. Questo significa in pratica e sostanza che posso mettere da parte 35 x 100 paia di jeans = 3.500 da cui debbo togliere i costi di produzione. Dobbiamo cercare la logica più adeguata a superare gli ostacoli e a ridurre l'impatto di scelte protezionistiche.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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