INERME - Hai ragione caro Fédor a dire che noi rimaniamo impassibili, ma devi capire che siamo anche atterriti da quelle immagini che ci angosciano al pensiero che la guerra potrebbe giungere pure da noi e portare via tutto quello che abbiamo costruito fino ad ora sul sangue dei nostri partigiani che a loro volta hanno lottato per avere una repubblica democratica. Mi trovo d'accordo, poi, in particolare modo su ciò che hai scritto in una tua struggente lettera "Amico mio - dicevi - le notti sembrano sempre molto lunghe ed il giorno della pace è sempre più lontano all'orizzonte, ma anche prima non andava meglio e ci illudevamo di essere liberi, quando invece eravamo schiavi di fabbriche o di uffici, di ruoli che toglievano tempo alla nostra esistenza che si doveva schiavizzare al valore di un lavoro e al sentore che fosse l'unico modo per poter in qualche modo emergere. Non è mai stato così, ed anche a te che hai avuto il coraggio di scappare e di andare lontano, dico che la tua libertà infondo è solo monotonia, banalità e meccanicismo, mentre avere quel paio di scarpe in più o poter scegliere cosa mangiare non decreta di certo il vero significato della libertà. Tu in realtà rimani succube ed assoggettato alla pubblicità e ti fai condizionare da personaggi politici di spicco che sanno secondo te come poter dirigere il nostro destino e fare in modo che possa diventare fortunato. Poveri illusi, che non siete altro, ma non l'avete ancora capito che siete diventati tutti delle marionette? Non vi siete resi conto che siete solo delle idiote e stupide comparse che girano attorno ai protagonisti della storia? Invece, io qui l'ho dovuto imparare a mie spese, che sei continuamente in obbligo con uno stato che ti dice che ti ha mantenuto e ti ha fatto studiare mettendoti in grado di autogestirti ed anche se lo stato ti racconta un altra bugia, tu la devi accettare perché non puoi davvero fare altrimenti. Qui al campo base hanno provato a lanciarci da un elicottero militare degli aiuti umanitari, ma ciò di cui abbiamo più bisogno sono le medicine ed i prodotti di primo soccorso se no i dottori sono costretti praticamente a dare lo stesso antibiotico a tutti senza fare alcuna distinzione di problematica ed a curare le ferite e le piaghe con lo stesso disinfettante e le stesse bende. Gli ospedali d'altronde sono stati bombardati e non rimangono che presidi improvvisati in tendopoli che vengono poste verso il confine con la Polonia se qualcuno riesce ad arrivarci se no si ricuce tutto con quello che abbiamo e dobbiamo arrangiarci come possiamo in condizioni veramente precarie. E' vergognoso, lo so, ma noi infondo siamo come carne da macello che non facciamo altro che rappresentare delle cavie su cui fare sperimentazione per nuovi farmaci e magari questi potessero funzionare quando si è incerti su tutto e niente è mai sicuro per il futuro. Io non dico mai farò, dirò, diventerò, io guardo all'oggi che sarà già molto se potrò avere un uovo di gallina o potrò cucinarmi un pò di semolino. Per me sarebbe già molto poter ascoltare ancora le campane di qualche chiesa e sapere che qualcuno ci pensa seppure da lontano, che è questo a darmi una piccola speranza, questo che mi fa continuare a scrivere sperando che il pubblico libero si affezioni un poco a me e si ricordi di non sprecare la propria vita e di sapere di essere fortunato se può ancora scegliere cosa mangiare, poter esprimere un parere e leggersi un giornale dove non ci sia una qualche propaganda politica o una spudorata campagna corrotta per qualche rampollo del governo. Ma infondo, infondo tutti vorremmo essere referenziati ed avere una buona parola per un posto buono che ci renda liberi di poterci permettere un pranzo al ristorante e di viaggiare qualche volta in prima classe pagando prezzi modici per poter vivere il sogno di poter dire "Io ci sono riuscito" ed a questo punto sapere che abbiamo raggiunto un obiettivo tanto desiderabile per qualsiasi persona che voglia sapere di essersi goduta l'esistenza e che sa di non avere sbagliato a poterselo permettere. Amico mio, siamo sempre tesi verso il meglio, ma prima di arrivare al dunque dobbiamo superare molte prove ed ostacoli ed essere pronti a rendere conto di ciò che abbiamo in realtà realizzato" Fèdor hai perfettamente ragione, io ho una vita piatta e la posso solo rendere più interessante scrivendo di te se solo ti confesserai ancora fiducioso che io sarò fedelissima al tuo personaggio ed ai tuoi intenti.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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