PROGRAMMA CONCISTORO - Naturalmente non vennero letti pubblicamente tutti i messaggi che i cardinali inviavano al nuovo pontefice, ma egli si ripropose di leggere i rimanenti in disparte dopo la sua proclamazione, anzi propose di scrivere una enciclica corale controfirmata da tutti i cardinali (altra novità) perché tutto il clero ed il popolo sentiva l'urgente esigenza della pace e così l'enciclica venne intitolata "La nostra Pax vobiscum" che era non solo un augurio di pace, ma anche una benedizione per tutti. Infatti Francesco Paolo scriveva in proposito "Questo documento vorrebbe portare un modesto contributo alla riflessione del Popolo di Dio sulla pace, esigenza molto sentita ai giorni nostri per cui si sollecita ad ogni sforzo, per rendere gli uomini di buona volontà ancora più sensibili, più coscienti e responsabili circa questa esigenza che si impone sempre più:"Possiamo rendere possibile la pace!" E con ciò ci si vorrebbe rendere interpreti di tutti coloro che lavorano incessantemente e faticosamente per la pace, e domandare in loro nome, con sentimenti di profonda venerazione, la paterna Benedizione a ottenere questo bene incommensurabile per il mondo" Il libricino iniziava dunque così "Cari fratelli e sorelle, l'intenzione di questa enciclica corale controfirmata da tutti i cardinali è quella di riaccendere l'interessamento generale dell'opinione pubblica sui problemi mondiali della pace alla luce degli insegnamenti di vari pontefici che mi hanno preceduto da cui numerosi organismi, istituti, centri di studi o di incontri per la pace e lo sviluppo dei popoli presero spunto per poter nascere, facendo in modo che si possa trovare dei possibili accordi tra l'aspettativa del mondo e la risposta data da questo nostro messaggio indirizzato non soltanto all'episcopato della Chiesa universale, al clero ed ai fedeli tutti, ma anche a tutti gli uomini amati dal Signore. Questo scritto ha anche lo scopo di rientrare nel campo del diritto naturale perché la pace interessa ogni uomo sulla terra per cui dovrebbe partire il dialogo. Ciò deriva dal fatto che la pace è un diritto-dovere di tutti gli uomini senza eccezione alcuna poiché essi sono tesi a formare insieme una sola stessa famiglia umana basata sull'ascolto, la collaborazione, la mutualità e la solidarietà. La regola che ci regge, dunque, deve essere quella di una coesistenza pacifica e di una convivenza determinata da norme giuste e dalla cooperazione tra individui e nazioni, che sono indispensabili al raggiungimento della pace, ma che spesso (troppo spesso) sono posti in pericolo dalle divergenze ideologiche. In primo luogo si pongono davanti a noi gli scenari della distruzione, delle morti, della segregazione, del totalitarismo e del dispotismo che ci richiamano ad osservare la morale naturale per dovere di giustizia per cui si deve distinguere l'uomo dal suo errore e dalle false teorie filosofiche, mentre si cerca di riportare l'ordine e l'equilibrio mondiale, sociale e comunitario verso movimenti storici che vogliano fare evolvere l'umanità verso sani principi della ragione e le giuste aspirazioni di ogni persona. In secondo luogo si riflette seriamente su un programma ecumenico di riconciliazione e misericordia che sia di rottura con la mentalità di qualsiasi guerra anche fredda o commerciale e psicologica e che conduca l'umanità tutta ad una vera e propria svolta che sia una nuova mappa  spirituale per una nuovo atteggiamento nel rapporto Chiesa-mondo. Al centro bisogna mettere i diritti dell'uomo sia come individui che come collettività per cui bisogna cercare di sanare il sotto-sviluppo e la colonizzazione e disistimare tutte le forme di conflitto o di competizione prepotente come mezzi inadatti all'instaurazione della giustizia, con l'imperativo del disarmo, soprattutto nucleare e chimico- batteriologico. Nella Chiesa occorre fare una indagine per verificare l'evoluzione del suo pensiero sociale ed internazionale nelle sue conseguenze nel futuro prossimo. Per esempio, sul valore della creazione e le finalità di un progresso universale nella libertà che comprenda anche il giusto uso delle  nuove tecnologie fra cui l'Intelligenza Artificiale e ciò che ne deriva da evoluzione in aiuto all'umanità. Per tali motivazioni bisogna senz'altro rafforzare l'attività missionaria della chiesa nel suo legame intimo con la natura umana e le sue aspirazioni; nel predicare Cristo anche attraverso i nuovi canali You Tube che esemplifichi un nuovo fermento giovane di fraternità, di unità e di pace. Ciò passa attraverso il concetto di dignità umana che si rivela nella nobiltà e libertà della persona che diviene un vero e proprio fondamento di una Costituzione Pastorale. Perciò, cari fratelli e sorelle, bisogna mirare alla soppressione delle cause di conflitto che assume un motivo particolarmente importante sia nel mistero pasquale e sia nel suo fine escatologico per cui la posterità di questo documento, speriamo non sia qualcosa a sé stante, un assoluto isolato ma sia un nuovo inizio per dare il via a un insieme di iniziative culturali, sociali e politiche che divengano tradizione vivente per la pace." Suonò una campanella che avvisava che era giunta l'ora di pranzo e di break e così per il momento terminarono i lavori, ma tutti si riproposero di ritrovarsi per finirli e creare così un atto corale veramente unico e  rivoluzionario. 

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