VALORI SOMMERSI - Iniziava quel giorno piovoso e melanconico a prendere forma il romanzo di Claudio. Ci troviamo in una cittadina del centro Italia dove il nostro protagonista fa l'editore e durante il suo percorso promuove diversi autori senza avere per essi una vera e propria passione o coinvolgimento personale, finché non si trova davanti la storia di Anna una ragazza diventata madre presto nell'età adolescenziale e che aveva vissuto un delirio di violenze, di soprusi, umiliazioni dalle quali non riusciva a scappare in quanto totalmente soggiogata da quell'uomo che lei aveva idealizzato come premuroso e protettivo e determinato. In realtà quell'uomo la manipolava alle sue necessità facendole intendere che con lui ella potesse soddisfare tutti i suoi desideri, che non le sarebbe mai mancato nulla e che non poteva vivere senza il suo amore tossico, la cui sola ragione per tenerlo in piedi era la gelosia ossessiva, quel possesso a cui lei si era addestrata. Allo stesso tempo nel romanzo, si parlava anche di Silvia una donna che era rimasta ancorata all'immagine di uomo padre e padrone, di quel severo e rigido personaggio che le aveva sempre fatto credere di essere sbagliata dandole insicurezza e facendola sempre sentire inadeguata ed in colpa e demerito per qualche banale motivo, come quello del senso del dovere, dell'impegno che la doveva tenere sempre in tensione ed in ansia qualsiasi cosa facesse o per come si esprimesse e manifestasse nei suoi sentimenti. Entrambe le donne decisero di intraprendere un percorso terapeutico insieme a Claudio per potersi distaccare a livello psicologico da quella logica di identità di donna, che era stata loro propinata attraverso una abile manipolazione dove si esclude a priori nel linguaggio e nelle manifestazioni gestuali ogni riferimento a espressioni universali logici come personali enti del pensiero nel loro fondamento reale extra-mentale ed extra-linguistico mediante la teoria che chi è insicuro sulla propria autorità in qualche materia o dato oggettivo, allora deve essere per forza colpevole perché non segue certi canoni, schemi e modelli prestabiliti da un etica che prevede che il padre e la madre abbiano sempre ragione in funzione del fatto che vogliano il nostro bene e che per questo motivo debbano avere il controllo su di noi ed i nostri atteggiamenti e comportamenti al punto che se anche sgarriamo o sbandiamo di poco loro ti lasciano intendere che è grave con il fatto che non si scusano e non si correggono mai dicendoti "Ma tu non sbagli mai?" oppure peggio "Non mi scuserò perché sono fatto così e sei tu che non mi accetti per quello che sono e poi sei sicura che sia colpa mia e non tua che travisi e fraintendi sempre tutto quello che ti viene detto e proposto?" Così Anna e Silvia divengono vittime di una forma di pensiero infimo e subdolo nel quale non vi è l'intenzione di cambiare o di mettersi in discussione per maturare e risolvere al miglioramento lo stato delle cose e questo atteggiamento appartiene anche a una mentalità mafiosa dove spesso si usa la volontà nelle previsioni di estinguere un debito di pizzo o di usura, ma in realtà non si hanno mai prove concrete che tale debito venga estinto perché non esiste in una mentalità mafiosa l'aspetto positivo di un diritto, ma se mai solo quello negativo o peggio dubbio che un affare in sospeso si possa chiudere se non con il delitto di chi ostacola ed impedisce traffici loschi ed illegali di sfruttamento e controllo di zone periferiche e degradate. Mentre invece, il percorso che voleva fare Claudio con Anna e Silvia era inerente ad un programma di ricerca più maturo nell'ambito della semantica formale che interessava anche l'aspetto giuridico. Infatti, persino a livello politico non ha pienamente funzionato la revisione costituzionale della parte organizzativa non solo a livello di forma, ma di sostanza per cui si era proposto di suddividere il senato in 3 settori per 100 membri ciascuno eletti rispettivamente dalle regioni, province e comuni, dalle organizzazioni economiche e sociali e da "categorie di studiosi e di competenti" affiancati per Rocella da un certo numero di senatrici donne per evidenziare fermamente la capacità gestionale femminile a livello delle pari opportunità anche di carattere manageriale che abbiano dunque competenza anche nel terzo settore ed autosostegno e autogoverno. Riguardano, inoltre, l'istituzione di una commissione di coordinamento dell'attività legislativa delle 2 camere (composte da rappresentanti del parlamento, dal presidente del consiglio e da quelli della corte costituzionale e da alcune istituzioni economiche a partecipazione statale) col compito di organizzare il lavoro parlamentare, autorizzando la presentazione delle proposte di legge, vagliare disegni di legge governativi. Secondo Ruini era necessario affermare la supremazia della camera dei deputati rispetto al senato, attribuendo al presidente della repubblica la possibilità di promulgare come leggi i disegni governativi approvati dalla camera senza modifiche del senato o le famose mille proroghe perditempo specie se all'interno della camera ci siano persone altamente competenti in termini tecnici, di procedure e di protocolli che possano fare in modo con i loro studi e le loro ricerche sul campo di abbreviare i tempi legislativi e di impedire anche i fastidiosi consensi di fiducia. La camera stessa, al pari del senato, non dovrebbe essere chiamata a pronunciarsi su disegni di leggi passati al vaglio della commissione di coordinamento in mancanza di espressa richiesta di discussione a cui potrebbe essere obbligata a presenziare il presidente del consiglio specie se si tratta di decisioni ritenute importanti a livello di impatto sociale. L'istituto presidenziale di riforma costituzionale di Ruini, deve considerare però la riduzione del mandato governativo a 5 anni ed alla affermazione della possibilità dell'attuale governo del centro-destra di una sola rielezione per assicurare la rotazione gestionale governativa. Il governo dovrebbe essere costretto alle dimissioni soltanto in presenza di un voto della maggioranza alla sfiducia ovvero col consenso del parlamento espresso entro un certo termine se no ha perfettamente ragione Galeazzo Bignami di FDI che ci ritroviamo sempre di fronte a brevi mandati governativi che non danno il tempo di portare a termine alcun obiettivo governativo (ci sono stati 68 governi in 80 anni della repubblica cioè praticamente 1 governo ogni anno e mezzo circa!). Il fatto di stabilire un termine evita le spese delle rielezioni elettorali ed inoltre la corte costituzionale tende già di per sé ad assicurare la costituzionalità del sistema giuridico, mancata o svolta episodicamente, affidando ai validi elementi della corte l'incarico di procedere alla revisione sistematica delle disposizioni di legge emanate dall'unificazione nazionale e di curarne la raccolta e la distribuzione ordinata ed archiviata per materie (adempiendo non soltanto ad un programma di costituzionalizzazione, ma anche ad una razionalizzazione della congerie legislativa italiana). La riconduzione della crisi di governo prevede un piano di riconsiderazione sistematica del sistema normativo per rendere più chiare, conoscibili ed soprattutto applicabili le leggi per la maggiore sicurezza dove già in passato Gianfranco Miglio nel suo trattato "Verso una nuova costituzione" aveva proposto lo svuotamento dei poteri del presidente della repubblica a maggior favore di quelli della corte costituzionale che comunque nel suo presidente doveva assisterlo specie in materia di antimafia, antiterrorismo, anarchia e di delitti di genere. Si suggeriva così di snellire certe tematiche di maggiore impatto sociale specie anche nei termini della difesa dove l'esigenza giustificabile al superamento di una minima illegalità tollerata a livello della governance è quella di superare certe resistenze parlamentari anche a livello golpista per attuare un esecutivo più forte ed un parlamento più credibile per un efficace sistema di controlli che servano ad ovviare alle attuali carenze del sistema istituzionale italiano, che passa in seconda linea rispetto alla speranza di sovvertire questo sistema "rallentato" e poter costruire così una nuova repubblica, senza troppe preoccupazioni di rispetto ad una legalità puramente formale. Claudio ci avrebbe riflettuto per davvero.
STRIDULI SOGNI. Terry non era mai andata molto bene a scuola, un po' per il suo problema di retinopatia agli occhi, un po' perché il diabete diminuiva la sua attenzione e un po' perché faceva veramente fatica ad apprendere, così, una maestra propose ai suoi genitori un atteggiamento di interesse proposizionale dei 10 passi e delle 10 parole. Si trattava di stimolare degli stati mentali (come la credenza, il desiderio, l'intenzione) caratterizzati dall'avere un contenuto esprimibile in forma proposizionale. Questo sistema veniva ottenuto usando degli enunciati della forma "X verbo di atteggiamento che P vuole", dove X è un agente, il verbo di atteggiamento è un verbo quale credere, desiderare, intendere e P un enunciato (per esempio si iniziava dalla domanda:"Cosa intende studiare oggi la mente di Terry?" Seguita dalla frase:"La mente di Terry crede di poter studiare ferma mente l'italiano") . Sulla base di questa struttura linguist...
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