VALORI SOMMERSI - In quel momento della sua vita lo psichiatra Claudio voleva finalmente scrivere il romanzo che da tanto stava nel cassetto della sua scrivania e che non aveva mai terminato per motivi di lavoro e studio scientifico inerenti gli obbligatori aggiornamenti nel settore. Il suo romanzo parlava di un editore ignorante che volendo essere più consapevole, non voleva più limitarsi ai temi della tradizionale teologia negativa, ma voleva aprirsi alla svolta di una infinita ricerca di approssimazione a Dio perché questo riteneva fosse in realtà il suo compito, un compito che non aveva mai ben svolto durante la sua esistenza e per il quale era andato più volte in crisi. La sua ricerca partì da Cusano che estese il metodo della teologia negativa (si può conoscere Dio solo in via negationis) all'intera filosofia. Mano, a mano, però, che andava avanti si accorse che Dio non era solamente un insieme di segni in cui viene racchiusa dai più la suprema armonia a livello filosofico, in quanto gli strumenti concettuali dell'uomo sono inadeguati a tale oggetto di conoscenza universale ed infinita. D'altronde laureandosi in filosofia della letteratura aveva capito che i concetti non sono altro che segni che possono definire una cosa solo in relazione ad un altra e solo per una parte di relazione di essa ad un altra parte che "dialoga" con il pensiero filosofico; la conoscenza del tutto e della sua divina unità rimane, invece, inattingibile come nella parabola della donna samaritana al pozzo di Gesù che pretende di sapere tutto ciò che significa la sua storia di donna basandosi solo sui suoi fallimenti e non su ciò che ha veramente fatto, nonostante gli accadimenti su di lei la presentino male e cioè la donna del pozzo ha amato libera da stereotipi e da classificazioni su come debba essere espresso e concepito l'amore. Ma ciò che ha vissuto, la donna del pozzo samaritana e quindi "diversa" dal concetto cristiano non comporta affatto che lei possa essere dichiarata indegna del conoscere l'amore cristiano, specie se posta (proprio lei) di fronte al conoscere un oggetto assoluto da cui viene stimolata ad un progresso infinito del conoscere che si può paragonare ad un poligono che aumentando i lati del valore all'infinito, cerca in qualche modo di adeguarsi ad un cerchio di essenza: la conoscenza deve procedere attraverso alcune essenziali congetture, metafore, simboli, ed in maniera particolare servendosi di immagini guida come quella del pozzo e degli otri ai concetti matematici e geometrici, che più si avvicinano alla reale armonia dell'universo può condurre ad una forma nuova di tradizione logica di molteplici enti finiti che rimandano comunque all'Uno infinito come loro principio; esso è causa di tutti gli enti finiti e loro opposizioni. Raccontando di questo fantomatico personaggio Claudio voleva raccontare un nuovo bipolarismo di un mondo della psiche di "esplicazione" (explicatio) dell'uno nel molteplice e della complicazione psicotica (complicatio) del molteplice nell'Uno. Tra i 2 poli si ha un rapporto di partecipazione particolare ed interessante per il quale Dio ed il mondo si compenetrano: l'essere divino partecipando ad altro da sé, si diffonde come una sorgente viva, pur restando sé stesso ed in sé stesso; il mondo a sua volta si configura come una immagine di riproduzione o imitazione dello stesso essere divino, ovvero come un secondo Dio o secondo creato. Tuttavia, la donna del pozzo, purtroppo essendo donna, intellettuale e "diversa" veniva posta in uno spazio finito e reclusa dietro ad un concetto puramente esteriore in cui non poteva mai intervenire lo Spirito e la Verità dell'amore e perciò il suo unico centro poteva essere solo quel piccolo pozzo di scienza e sapienza a cui le veniva consentito attingere in una maniera isolata, e distante perché lei era un essere intuitivo che conosceva nella sua esperienza la relatività delle rappresentazioni fisiche del luogo e del movimento e quindi che poteva avere il guizzo geniale di quella sorgente d'acqua viva di una vera e propria rivoluzione che poteva superare il lullismo e trovare nuovi stimoli speculativi di avanguardia neokantiana. Quindi per Claudio tutto ciò significava capire una nuova devianza che potesse superare le interpretazioni delle norme vigenti in un determinato sistema sociale, legato più che altro ad usi e consuetudini che generavano uno statico e banale habitus mentale e che era esplicitato dal nascondere dei talenti per paura delle ostilità verso strutture dotate di qualche regolarità e linearità che riguarda i suicidi per antonomasia anomici nel senso che esprimono il distacco individuale da qualsiasi forma di convivenza, ma per cui esistono zone d'ombra dell'istigazione in cui i comportamenti anomici e devianti (compreso lo spaccio di droghe e quello dei bullisti seriali) tendono a coincidere a bipolarismi estremisti, per cui l'analitica si rende più che mai necessaria perché permette di studiare sistemi sociali con pretese oggettive di emergere e non rimanere invisibili o sommersi dall'indifferenza e di offrire proprio attraverso i social storie di riscatto che potenziano regole ed orientamenti alternativi che superino la criminalità organizzata o i like di approvazione della visibilità e spettacolarità a tutti i costi e senza senso. Tuttavia il concetto di devianza non deve essere affatto confuso con l'illegalità perché alcune forme di devianza diffusa come la prostituzione e consumo personale di stupefacenti sono tutt'ora tollerate, mentre in molte società alcuni atteggiamenti seppure legali e moralmente corretti vengono stigmatizzati ed altri comportamenti come il gioco d'azzardo o il consumo di alcol possono essere addirittura istituzionalizzate nelle macchinette del jackpot dove molti perdono e strusciano denaro ed inoltre poi ci sono atteggiamenti mafiosi che corrompono e colludono il potere e che assoggettano e soggiogano ad una serie di limitazioni, di vincoli e perfino di aporie, poiché dipendono da norme sociali non esplicite o codificate espressamente e spesso mutevoli. Il riconoscimento di queste difficoltà ha portato a lungo andare all'abbandono analitico del tradizionale realismo sociologico in tale campo e a considerare la devianza più che altro come una etichetta che nemmeno Gesù mette alla donna del pozzo, ma si considerano le diverse situazioni comportamentali che gli analizzati hanno subito ed i condizionamenti sociali che li hanno condotti ad attività di delinquenza che non possono essere classificati in un solo modello di spiegazione. Questo era il lavoro che spettava a Claudio per dire che nella sua esistenza aveva fatto il bene possibile e tracciabile.  

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