RIFELESSIONE QUARESIMALE ARTIFICIALE - 1° STAZIONE - GESU' AGONIZZA NELL'ORTO DEGLI OLIVI - L'agonia del mondo è dovuta ai litigi interminabili, per cui la discussione ogni volta ci sembra nuova ed unica. Ma l'IA ci aiuta a ricordare che il giorno tal dei tali abbiamo concentrato la discussione su qualcosa che qualcuno ha detto ed il giorno dopo su una riunione di famiglia in cui qualcuno si è comportato in maniera impropria. A volte la disputa ha a che fare con una sciocchezza, come una macchia sul divano mentre in Tv mandano la pubblicità degli scontissimi sui divani di qualità e così rimaniamo per giorni e giorni a discutere inconsapevolmente sulle stesse cose. I punti che scatenano la crisi del "calice amaro" da bere non sono altro che riconfigurazioni della stessa materia conflittuale di base: la gelosia. Ogni manifestazione è un tentativo frustrato e ripetuto di trasmettere una singola ed intima verità che non vogliamo mai ascoltare "ho la sensazione che l'altro non rispetti la mia intelligenza e il mio modo di essere" ì. In effetti, continuiamo a litigare perché non riusciamo ad identificare e risolvere il problema chiave per cui siamo effettivamente in disaccordo e che di solito si riferisce all'organizzazione delle faccende domestiche e burocratiche varie. Potremmo anche scoprire che la persona che riteniamo ci ami non ci desidera più fisicamente e resta con noi solo per una forma di abitudine oppure che ci sta sfruttando come se fossimo delle colf o che avvertiamo un'immensa pressione interiore nell'essere all'altezza del nostro compito e poi abbiamo paura di affrontare la verità: siamo deboli, fragili e vulnerabili. Inoltre, spesso, siamo cresciuti con la ferma convinzione che le insoddisfazioni non meritano mai di essere espresse e così abbiamo compresso tutto dentro ed accettato persino di dover pagare un prezzo per amare, proteggere e fare sopravvivere i nostri sentimenti. Pertanto, siamo condannati tutta la vita ad avere dei battibecchi di cui Gesù sente il peso nell'orto degli olivi quando dice ai suoi che si sono addormentati che sono incapaci di vegliare anche solo per 1 ora. In realtà Gesù ci chiede il coraggio di esprimere le nostre frustrazioni e paure perché è sempre meglio toccare un argomento delicato che può portare alla fine di una relazione piuttosto che lasciarla morire tra i diverbi. Molto spesso, poi, pensiamo che il litigio sia di carattere difensivo e che quindi che vince chi riesce a produrre le argomentazioni migliori, quando, invece ciò significa fraintendere una intera relazione, che non è sconfiggere un avversario per comandare, ma aiutare l'altro ad evolversi in una versione migliore e magari ciò avvenisse anche nei tribunali. Nei casi di pregiudizio o di giudizio severo, deciso la critica potrebbe essere giusta da un punto di vista pratico, ma è sbagliata dal punto di vista della competitività, della vanagloria di uno rispetto ad un altra. Nell'orto degli olivi Gesù sanguina come uno stillicidio proprio perché egoisticamente vorremmo fare come i suoi discepoli e sedersi alla sua destra e sinistra ed avere i primi posti, quando invece Gesù ci risponde che l'amore è prima di tutto un servizio che prevede anche dei fallimenti e sensazioni di colpa o peggio vergogna. Ma Gesù che sa cosa l'attende ci fa capire che dobbiamo prepararci, stare pronti a sopportare, a resistere, a soffrire e sacrificarci per una "nobile menzogna" quella della crocifissione dell'innocenza che ci chiede di avere la consapevolezza di comprendere che non è giusto chiedere a nessuno di farsi carico delle nostre ansie, apprensioni e paure, ma che possiamo affrontarle solo noi come fece Gesù rimanendo in disparte, nel segreto e nel suo intimo ritiro spirituale che fa intraprendere il vero cambiamento.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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