IL NEGOZIATO DI LUCA - Luca pensava che l'Europa dovesse fondarsi su un contratto capace di salvaguardare il più possibile i diritti degli individui alla propria realizzazione personale e comunitaria. Uno dei principi di fondo, secondo Luca, di un pensiero utilitaristico di poter raggiungere la massima felicità era poi quello di dividerla fra il massimo numero di persone. Perciò, Luca credeva interessante cercare di comprendere la lemma di Shephard, una proposizione che afferma l'uguaglianza tra la quantità di domanda di un qualsiasi servizio produttivo da parte di un impresa e la variazione del costo totale imputabile alla sola variazione del prezzo monetario di quel determinato servizio nell'ipotesi che la quantità prodotta Q resti costante. Il significato economico di questa proposta riguarda principalmente la variazione del costo del lavoro conseguente alla variazione del prezzo di un servizio produttivo che dipende solo da questa variazione moltiplicata per la quantità impiegata dei servizi produttivi e ciò nonostante l'impresa cambi le quantità impiegate in seguito alla variazione del prezzo primo. Volendo capire meglio, perciò Luca andò a prendere appunti presso il FeLSA che in collaborazione con Umana, aveva indetto presso la sede CISL una conferenza dedicata all'incontro fra le aziende e potenziali candidati al lavoro, di cui lui in particolare modo aveva urgente bisogno di commesse per 3 negozi per poterli tenere aperti la domenica e in particolare modo per i ponti di Pasqua, del 25 aprile, del 1° maggio e del 2 giugno dove ci sarebbero stati molti turisti che potevano comprare i suoi vini di enoteca, alcuni prodotti per la casa e altri di abbigliamento presenti nei suoi negozi. Alla sua regione voleva proporre insieme al suo avvocato Paolo Manzelli un contratto in primo luogo di apprendistato per un valore iniziale di 800 euro al mese per 2 anni e poi i restanti soldi che accumulava dal risparmio fino a 1.300 euro li avrebbe resi in occupazione per 3 commesse/in più nei suoi negozi. Infatti 500 euro accumulati al mese x 12 mesi = 6.000 euro x 2 anni = 12.000 euro in poche parole risparmiava 1.000 euro al mese x 1 anno che dimezzati diventavano giusti, giusti quei 6.000 euro dei 2 anni e quindi la copertura per ottenere l'ingaggio l'avrebbe raggiunta in 6 mesi al 2° anno per 3.000 euro + 1.500 = 4.500 a cui mancavano 1.500 euro per raggiungere i 6.000 che in pratica rappresentavano lo stipendio intero che doveva essere pagato per riuscire ad affrontare l'inflazione di 6.000/1.500 = 4% e questo significava per Luca dover pagare le tasse di per lo meno 6.000 x 4% = 240 x 12 mesi x 3 commessi = 8.640 che superavano i 6.000 euro di 2.640 che si dividevano per 12 mesi = 220 euro che in realtà pagava Luca x 12 mesi x 3 commessi = 7.920 con un risparmio rispetto ai 8.640 di = 720 euro che era lo stipendio reale al netto di tasse che Luca poteva permettersi di pagare ai 3 commessi formazione lavoro nei primi 2 anni e quindi risparmiava in verità rispetto ai 1.300 = 580 euro x 12 x 2 anni = 13.920 x 3 commessi = 41.760 che era il guadagno minimo annuale di un negozio x 3 negozi = 125.280 x 2% di interesse bancario = 2.505,60 che si prendeva lui come gestore. A questo punto scorporando l'IVA al 22% su 125.280 = 27.561,60/12 = 2.296,80 che avrebbe dovuto guadagnare con una rimessa di rischio rispetto ai 2.505,60 di = 208,80 di tasse minime da pagare sulla Tari x 3 negozi = 626,40 di 1 negozio e perciò ci rimetteva rispetto ai 6000 euro/10 del log base 10 = 26,40 a negozio x 3 = 79,20 che poteva risparmiare x 2 anni = 158,40 per cui se lo stipendio base contratto commerciale era di 1.300 euro in supposizione egli moltiplicando per 10 del log i 158,40 ci guadagnava 1.548 - 1.300 = 248 euro e perciò rispetto alla Tari prospettata dal comune 40 euro x 3 negozi = 120 euro x 2 anni = 240 euro come PROVA DEL 9 che le tasse erano al minimo di 240 euro e quindi sul suo 730 doveva al CISL e allo stato 20 euro x 12 mesi x 3 commessi = 720 euro x 2% di interessi = 14,40 da dare in beneficienza alla Caritas diocesana di Antonella x 2 anni = 28,80 x 3 negozi = 86,40 come PROVA DEL 9 di 86,40 x 100 delle centinaia che le tasse erano di 8.640 TUTTI IN BEENEFICIENZA!!!!! Tafaro Tiziana conferma non solo il calcolo, ma la sua buonissima intenzione assumere per dare lavoro e fare orgogliosamente il lavoro matematico per poter trovare nuove possibilità di distribuzione della ricchezza.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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