SATELLITI - Mentre sto scrivendo in orbita ci sono 12.000 satelliti artificiali che sono stati collocati da un vettore lungo una direzione orizzontale rispetto alla Terra, e che hanno ricevuto una spinta capace di imprimere loro una opportuna velocità che, attraverso la forza centrifuga generata, contrasta la forza di attrazione terrestre. I satelliti, dal punto di vista militare servono a tenere sotto controllo varie regioni della Terra (ricognizione di satelliti spia); registrare il lancio di eventuali missili attraverso sensori all'infrarosso in grado di rilevare fonti di calore; controllare i movimenti delle flotte avversarie; attuare l'ascolto elettronico di messaggi radio. Un ultimo e più recente tipo di satellite costruito è quello "killer" che viene posto sull'orbita di un altro satellite e dopo essersi avvicinato a questo esplode provocandone la distruzione. Questa è la storia di un generale dell'arma che deve cercare di fare buon uso dei satelliti per poter difendere il suo popolo da invasioni russe ed incursioni terroristiche. In particolare, il nostro protagonista si è dovuto preparare attentamente sull'uso dei satelliti per telecomunicazioni di collegamento Direct Broadcasting Satellite di radiodiffusione diretta per coprire ampie zone terrestri senza più l'ausilio di stazioni ripetitrici, collegando direttamente gli utenti fra di loro. Inoltre, il nostro protagonista ha dovuto imparare ad usare un impianto di Intelligenza Artificiale per poter decifrare ed interpretare meglio i messaggi in codice inviati dai nemici dalle stazioni militari e strategiche in cui si nascondono a studiare piani diabolici di distruzione. Quando il nostro protagonista andò all'accademia militare, aveva il sogno di diventare importante per la Patria, dato che era questo che gli avevano insegnato i suoi nonni e suo padre che avevano fatto parte dell'esercito e che in tale senso avevano diretto le loro vite nella conoscenza di una ferrea e rigorosa disciplina e ordinata etica deontica. Essi avevano in comune una strutturazione narcisistica dove c'erano dei frammenti anarchici inconfessati nel loro porsi inconsciamente in rapporto con le percezioni del mondo, sul piano di una continua tensione assolutamente originale, in quanto si immaginavano di essere loro stessi satelliti nella rappresentazione dei loro corpi come esseri di principio di ogni unità esistenziale che si può percepire negli oggetti. Per il fatto di questa doppia relazione con loro stessi, loro si trovavano sempre intorno ad un ombra errante del loro proprio Io che si strutturava come oggetti del mondo. Avevano, dunque, tutti quanti la caratteristica di un carattere fondamentalmente egomorfico dove evocavano continuamente la loro unità ideale, che non veniva mai raggiunta nonostante gli ottimi risultati ottenuti e quindi come tale sfuggiva a loro l'oggetto della questione: il proprio riconoscimento. Così, si presentavano, allora dei soggetti d'accademia militare che erano irrimediabilmente separati dall'oggetto di riconoscimento personale, che mostrava una figura di deiscenza all'interno del mondo ben definita a cui loro dovevano obbedire - oggetto, che però per essenza li distruggerà, li angoscerà e che in effetti non riusciranno veramente a trovare: la loro riconciliazione, aderenza al mondo nella perfetta complementarietà sul piano dei desideri. Quindi, per tale motivo seguivano i desideri ideali della Patria, cosicché da sentirsi eroici, coraggiosi e forti nel combattere materialmente per dei valori imposti. In effetti, essi avvertivano internamente una cacofonia di molteplici ego, che potevano superare il loro senso di inferiorità dove loro erano vittime del loro stesso sogno ad occhi aperti, che era come quello di un sacerdote che preferiva immergersi in una realtà parallela piuttosto che capire che così facendo si entra nel vortice di una malattia ossessiva di riuscire ad avere rilievo sociale tramite opere di misericordia, che poi potrebbero essere improprie ed incongrue nel loro seguito. Era davvero meglio vedere cosa fosse più utile fare ed è da qui che inizia la nostra storia.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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