CHI AMI - L'organizzazione globale sembra vertere oggi su un sistema economico in vista di una maggiore capacità bellica per la difesa dove vengono fatti molti investimenti specie in Europa. Nelle economia capitalistiche avanzate non sottraggono altri impieghi, ma tendono piuttosto a determinare livelli di consumi e degli investimenti più grandi di quanto si verificherebbe in loro assenza. Il sistema economico nel tempo di guerra è suddiviso in 3 grandi sottoinsiemi: 1) quello che ha come prodotto finale l'armamento in senso lato di cui si può proporre di scorporare le spese degli ultimi armamenti che sono del valore di 13.000.000.000 di euro; 2) quello che ha come prodotto finale i beni di consumo da cui (in proposta) si può scorporare il 7,30% del valore degli armamenti e delle forze in campo utilizzate; 3) quello che ha come prodotto quello destinato all'esportazione per cui Trump ha già previsto verso l'Europa dazi per il 25% da applicare in particolar modo sul mercato delle auto. La capacità bellica dipende dai livelli di consumo ritenuti incomprimibili e definiti necessari della popolazione ucraina direttamente impegnata negli scontri; dipende dalla quantità di PIL che occorre esportare per bilanciare i dazi Trump che si potrebbero stanziare sul 25% di 35.000.000.000 di euro dell'intera produzione bellica, ma che per trovare soluzioni di pace deve considerare i notevoli controlli di interventi pubblici, quando questi persino per Elon Musck risultano estremamente costosi al punto di prevedere un licenziamento in massa dei dipendenti pubblici per riuscire a riportare l'economia americana ad un equilibrio per tollerare gli sprechi che non risolvono la questione internazionale bellica. Tutto ciò porta ad una riduzione dei consumi, che in assenza di contromisure porta inevitabilmente all'inflazione dei prezzi che dovrebbe redistribuire il reddito a favore di profitti, scaricando ancora di più di ciò che avviene oggi, la riduzione dei consumi interamente sulla popolazione di classe lavoratrice e percettori di redditi bassi. Un modo per contrastare l'inflazione consiste nello sterilizzare, in via definitiva o temporanea una certa proporzione di ciascun tipo di reddito. In questo senso Keynes propose che la spesa complessiva per consumi fosse ridotta combinando maggiori imposte sul reddito con il differimento (da applicarsi soprattutto a redditi inferiori ad un certo ammontare che è stato visto in 60.000 euro) per una minima proporzione delle remunerazioni che si potrebbe stagliare al 2-3% annuale e quindi portare gli stipendi ad una media di 1.800 euro e perciò sulla metà circa dei nuovi investimenti bellici si può scorporare il 25% = 1.625.000.000 che sarebbero gli investimenti che dovrebbe fare il nostro governo contro il caro bollette delle famiglie dove rimangono in aggiunta altri 1.445.000.000 per le imprese che si ritrovano con un buco di 180.000.000 di euro come prova del 9 che l'attuale media stipendiale si stanzia sui 1.445 euro e cioè si riduce il potere di acquisto del consumatore rispetto alla media ponderale di 1.625 euro per fare fronte all'inflazione e perciò le tasse sono di 180 euro al mese circa e rimangono solo 20 euro per fare fronte alle spese del caro bollette x 12 mesi = 2.160 euro annuale x 3 anni di guerra = 6.480 perduti x 3% di interesse = 194,40 di accresciute imposte e cioè 14,40 euro in più al mese x 12 = 172,80 e perciò per potercela fare a pagare il mutuo, il mantenimento dei figli a scuola e quant'altro per lo meno un italiano medio borghese dovrebbe prendere 1.728 al mese e rinunciare a72 euro al mese x 3 mesi = 216 che cara Tafaro Tiziana prendiamo come prova del 9 che stavamo svolgendo una funzione quadratica per 4 (2 volte il quadrato perciò è una funzione di radice quadratica)  x 3= 12 che significa che le tasse aumentate vanno applicate trimestralmente e NON mensilmente per i redditi più bassi e questo è ciò che si propone. 

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