CHI USI? - MODELLO ISTERICO - Siamo arrivati al punto in cui la favola di Cappuccetto Rosso, ha dei risvolti inaspettati perché la nonna-lupo rappresenta la questione isterica femminile dove i poli immaginari del soggetto a Cappuccetto Rosso bambina ingenua e quello di a' della Cappuccetto Rosso donna matura che esce dal lupo, corrispondono alla cosiddetta relazione speculare dove il soggetto donna che deve diventare madre, nella corporeità e molteplicità del suo organismo, nella sua frammentazione naturale, che si dovrebbe trovare il a' dopo lo sviluppo puberale, si riferisce a quell'unità immaginaria che è l'Io, a 0 dove si conosce e si riconosce in una analessi che la riporta a comprendere meglio ciò di cui parla - senza sapere bene a chi, giacché non sa neppure chi sta parlando in lei se cioè la nonna buona e posata, oppure il lupo cattivo puramente istintivo. Schematicamente, dunque al soggetto psicanalizzato potrebbe essere richiesta una presentazione che scrive in primo luogo per sé stessa sia verbale che scritta dove comincia a parlare si sé stesso, non parla a noi; in seguito parla a noi, senza però parlare effettivamente di sé perché dà solo alcune informazioni di convenienza tipo la professione, i suoi principali interessi, i titoli di studio conseguiti (se ne ha) e i suoi gusti (tipo il colore, il piatto preferito, e cose simili). Quando poi il soggetto donna parlerà effettivamente di sé attraverso l'istinto del lupo e lasciando da parte la nonna posata che la rende impacciata, insicura, timida e titubante allora durante l'intervallo fra il prima ed il dopo sarà nel frattempo sensibilmente cambiata a donna matura, cosciente e consapevole. Tuttavia, esiste in Cappuccetto Rosso sempre un accoppiamento con la resistenza della nonna, cosa che gli insegna a diffidare di tutto e di tutti, a schermarsi e persino a schermirsi e perciò non riesce bene a comunicare con la parte di a' e rimane ancorata nella parte di a primordiale della Cappuccetto Rosso bambina affettivamente spontanea e immaginifica. Ciò avviene perché il cacciatore-analista non è mai completamente analista, per la semplice ragione che è un uomo che ha a che fare anche lui con meccanismi immaginari che ostacolano il passaggio della parola come espressione emozionale. Per lui, si tratta di non identificarsi con il soggetto uomo cacciatore della preda donna, ma di essere abbastanza morto come il lupo-cattivo degli istinti da non venire catturato dalla relazione immaginaria del prototipo cacciatore-buono, coraggioso e valevole tipo Tex Willer, all'interno della quale, come il suo lettore è sempre sollecitato ad intervenire con l'arma della seduzione, permettendo così la progressiva migrazione dell'immagine di coraggio del soggetto lettore verso S (segreto), inteso come cosa da rivelare, la cosa che non ha nome e che può trovare il suo nome nell'amplesso amoroso, soltanto a condizione che il circuito si compia direttamente da S (il sé stesso reale e non il personaggio immaginario) verso A dell'amore concreto e non fittizio. Ebbene qui comincia a generarsi un delirio nell'espressione "fumettistica", sintetica, ristretta e incoerente nel momento in cui si è stabilizzato nell'uomo adulto - impavido Tex Willer - un sistema che lega indissolubilmente l'Io del soggetto reale a quello immaginario, quello strano Dio che non riesce a capire niente né delle pulsioni del proprio corpo e nemmeno delle reazioni a queste del proprio essere e perciò non risponde adeguatamente agli stimoli eccitativi e si lascia ingannare dalla sua stessa psicosi dove egli stesso esclude l'Altro in cui l'essere si realizzerebbe nella confessione libera della parola. Il fenomeno Tex Willer allora diviene come una specie di allucinazione verbale e fisica che non fa altro che manifestare il disagio profondo dell'individuo nella sua stessa struttura di relazioni di eco interiori in cui il soggetto si trova rispetto al proprio discorso di doversi rileggere per comprendere come mai non ce la faccia ad avere un rapporto completo a livello sessuale e nemmeno a livello affettivo con una partner femminile. Questa potrebbe essere una novità nelle presentazioni "Che personaggio vorresti essere?" che vuole anche dire "Che maschera indossi oggi?". Fra il cacciatore che scopre il proprio essere uomo nell'orgasmo e il lupo che segue solo l'istinto rimane solo il linguaggio dell'arma (di solito coltello perché è tagliente e ferisce, oppure lusinga, adesca come vorrebbe essere la lingua che conquista).
STRIDULI SOGNI. Terry non era mai andata molto bene a scuola, un po' per il suo problema di retinopatia agli occhi, un po' perché il diabete diminuiva la sua attenzione e un po' perché faceva veramente fatica ad apprendere, così, una maestra propose ai suoi genitori un atteggiamento di interesse proposizionale dei 10 passi e delle 10 parole. Si trattava di stimolare degli stati mentali (come la credenza, il desiderio, l'intenzione) caratterizzati dall'avere un contenuto esprimibile in forma proposizionale. Questo sistema veniva ottenuto usando degli enunciati della forma "X verbo di atteggiamento che P vuole", dove X è un agente, il verbo di atteggiamento è un verbo quale credere, desiderare, intendere e P un enunciato (per esempio si iniziava dalla domanda:"Cosa intende studiare oggi la mente di Terry?" Seguita dalla frase:"La mente di Terry crede di poter studiare ferma mente l'italiano") . Sulla base di questa struttura linguist...
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