CHI USI? - Frate Gabriele Trivellin partecipava alla conferenza "Pedofilia come stato di segregazione nei nuovi sviluppi del complesso di castrazione maschile" tenuta dal professor Zamparetti Marco - e tentava di prendere appunti per il suo ruolo di confessore nelle carceri e di quello di direttore dei padri spirituali dei confratelli francescani. Il relatore diceva "Moltissimi pedofili, ninfomani, sadici, masochisti del sesso vivono in un profondo stato di segregazione operata nel Nome-del-Padre, la quale ripartisce i godimenti tra i soggetti che sono più che altro sottomessi e soggiogati al significante, per cui in particolare modo, il godimento della madre, nei 2 sensi, oggettivo e soggettivo, è ugualmente interdetto sia che si tratti del godimento da cui la prole avrebbe del bene che è rappresentato dalla loro immagine di raffigurazione materna, e sia che si tratti del godimento che la madre avrebbe a sua volta dalla prole come fosse cosa sua da non condividere con nessuno. Nei casi più disparati in cui il Nome-del-Padre interviene, il godimento quasi incestuoso, viene interdetto dalla realtà che diviene così fonte di soddisfazioni solamente fantasmatiche e praticamente di enormi sofferenze sintomatiche. Quando però il Padre, non è più operante, allora non funziona più la ripartizione dei godimenti, e la segregazione, non più simbolizzata, si inserisce pesantemente nel reale, perciò il lavoro dello psichiatra diviene quello di cercare di vedere che cosa può essere messo nella posizione genitoriale a livello simbolico ed in special modo per la figura paterna." Frate Gabriele Trivellin ascoltava con molto interesse però non riuscendo bene a prendere appunti, poiché riteneva che potesse essere tutto utile, decise di registrare questa parte della conferenza. Marco continuava - "La filosofia della natura, è una cosa, altra cosa è la filosofia del valore della vita e della persona. Confondendole ne può scaturire solo del male che si aggiunge ad altro male. Ciò che noi giudichiamo buono, desiderabile e godibile e ciò che noi vorremmo per sentirci in uno stato di benessere, non ha in realtà rapporto alcuno con ciò che è perché questo è l'oggetto della filosofia della natura. D'altra parte non ci può essere proibito di valutare fenomeni che il mondo umano non valuta per pudore, vergogna o una sorta di tabù acquisiti, e nemmeno possiamo essere costretti ad ammirare o lasciarci attrarre da qualsiasi cosa come Elon Musck pensa facendo girare in maniera virale il video sulla Gaza post-bellica, con spiagge favolose, con danzatrici stupende, con ricchezze a non finire e dollari che vengono gettati per aria come se niente fosse. Senza, dubbio anche vedendo il video di un Elon Musck che trangugia panini e di statue dorate di un capo di stato, ci rendiamo ben conto che noi siamo parte di quella natura che ha prodotto i nostri desideri, le nostre speranze che finiscano i conflitti mondiali in atto, ed i nostri timori che non si espandano, secondo le leggi nucleari, chimiche o biologiche. Noi siamo subordinati alla natura e ne siamo persino vittime quando ci sono inondazioni, terremoti, cicloni. Però la filosofia della natura non deve essere troppo terrestre; per essa la terra è solo uno dei tanti piccoli pianeti come Marte che può essere colpito da un momento all'altro da un asteroide che parte dalla via Lattea. Sarebbe quindi ridicolo ed inverosimile trasformare la filosofia della natura per ottenere risultati graditi a quei minuscoli parassiti di questo insignificante pianeta. Il vitalismo, inteso come filosofia, ed anche l'evoluzionismo, palesano, sotto questo aspetto, uno scarso senso delle proporzioni." 

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