CUORE SVOGLIATO - Vivo da anni ai margini della società, facendo l'elemosina e vagabondando qua e là, ma questo perché ho la teoria del non sprecare troppo che si accumula tutto e poi ti tocca buttare via tutto per creare spazio. L'avvicendarsi del tempo di fasi di prosperità e depressione (più di depressione) mi ha portato al fallimento che ora non riesco più a superare. Oggi c'è la crisi industriale e del capitalismo che abbatte l'intera economia e che costringe a mettere dazi doganali, per evitare il dimezzamento della produzione. A  tagliare il volume del commercio sono le guerre che provocano superinflazione e tutto ciò porta al declino da cui non riesco a risollevarmi. Dio solo lo sa come vorrei ritornare a capo di una azienda e potermi distinguere nel mondo, ma so anche che dovrei praticare un notevole grado di protezionismo per dazio ad valorem in misura percentuale pari all'aliquota del dazio stesso ed io non riesco più a comportarmi come un pescecane. So poi che dovrei, ancora peggio, misurarmi con una proiezione effettiva dei dazi che riguarda il contenuto del suo valore aggiunto che per me dovrebbe essere unitario ed è dovuto alla differenza tra il prezzo del bene e quello dell'input intermedi necessari per produrlo fra cui la maggiore incidenza è sull'energia che potrebbe avere l'effetto di modificare il valore aggiunto. L'incremento del valore aggiunto per me sarebbe il massimo così con 1 euro potrei comprarmi una vaschetta di prosciutto crudo e 1 altro euro un panino e poi 1 euro ancora una bottiglietta d'acqua e non morirei di fame e potrei essere felice di tornare in un certo senso a suggerire un buon modo di vivacchiare con il necessario che tanto il resto serve solo a riempire armadi, oppure ad intasare cantine. Invece, non ne ho voglia, non ne ho proprio voglia di competere con quegli stolti che combattono per il dazio ottimo, un caso che secondo loro può essere giustificato a prescindere da obiettivi politici o di altro tipo in accordo con la Cina della via della seta. Cosa sono io per dire queste cose? Non sono nessuno, infatti, sono solo uno dei tanti che bivacca, un cuore svogliato che cerca di arrabattarsi e di passare il tempo a dormicchiare su una panchina di un parco, ad arrangiarsi con qualche spicciolo e a fuggire dallo stress del lavoro condizionato che deve sopportare la concorrenza e le ristrutturazioni che richiedono tempo e spazio. Ma il mio tempo c'è già stato, la mia occasione l'ho avuta e non l'ho saputa cogliere e perciò eccomi qua a vagabondare a cercare di arrangiarmi come meglio posso a rovistare fra gli scarti e ad essere uno di quelli pure io. Che ci volete fare, tocca accontentarsi ed io mi sono rassegnato: non sono adatto per il dazio ottimo, sono adatto per quello scarno perché così sono fatto ora: mi devo ancora riconvertire alla nuova tecnologia dell'accordo multifibre e multitasking che riguarda saper mediare fra il poco e il molto e vivere nella virtù mediale dove c'è la possibilità del giusto e dove esiste una media dignità. Al secolo sono una persona e non una spesa, un essere umano che per l'esempio di cosa porta lo svilimento servirà. 

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