CLAUSTROFOBIA - In quel momento suonò la campanella dei vespri e la madre superiora si interruppe nella lettura di quel diario dalla copertina verde che le pareva davvero interessante e così se lo portò in camera con la curiosità di proseguirne la lettura. Un passo dello scritto diceva così "Spesso mi sento fuori luogo nel mondo, perché non vedo più qualcosa di buono, di vero e di bello che possa intendere come riferito a me e alla mia esistenza. Allora chiedo di vedere una semplice bellezza, come quella di un fiore di giardino e così mi pare che tutto passi e che l'amarezza sia solo un momento e potrei essere chiunque, avere fatto qualsiasi cosa, non conta: sono nata per amore, per la luce e per la libertà. L'ho capito qui che non potevo barattare la mia vita con quella di un altra che mi piacesse di più, dovevo piuttosto capire cosa significasse sentirsi amabile. Non l'ho mai capito in tutti questi anni, come posso pensare di capirlo ora che sono anziana? Posso venire strappata da questo luogo ed essere lanciata verso l'ignoto e ritrovarmi chissà dove, ma credo di avere il diritto come nostro Signore di esprimere il mio terrore come una dotazione di umanità. L'ansia mi vince spesso e diventa una scuola di sopravvivenza dentro questo convento dove la tensione sta nella preghiera e resta latente dietro le mura che ci accolgono. Ci vorrà l'amore per prendere la via migliore, l'amore di morte e resurrezione di una profondità biologica incommensurabile. Ci vorrà il sogno, fra le grate per superare i combattimenti sennò ci vorrà la tenerezza di quel bambino di Betlemme. Vorrei iniziare oggi ad avere un pò di spessore interiore cosicché dicano di me che avevo proprio il valore di Cristo inciso nel mio cuore e che sono riuscita un poco a vincere l'orgoglio e a superare l'avarizia di poter avere un nuovo rosario. Abbiamo tutti doppi fondi ed ecco perché ti nascondo qua dove ti troveranno solo fortuitamente. Non voglio sentirmi appagata ed ecco perché penso che quando ti troveranno rimarranno meravigliati sul fatto che io avevo un ideone che proveniva da Cristo e che passava per l'eucarestia del cambiamento. Dovevo cambiare il mio approccio mentale superando la schiavitù al mio ego, che dovrebbe seguire i ritmi di Dio e della sua Grazia. Non voglio più farmi forzare da alcuna cosa, da alcuna persona che tutto se no diviene disordine e dipendenza. In primo luogo perciò devo eliminare la mia golosità perché mi piace tantissimo il gelato, poi devo fuggire dall'avarizia che mi impedisce di fare rinunce e poi devo essere meno triste e vanagloriosa. Ma mi rendo conto che ho l'anima molto turbata dall'ombra che mi assale e so che questi pensieri mi attardano dal mio compito spirituale e che ascoltano solo sciocche passioni passeggere. Le suggestioni a volte mi attanagliano e mi sovrastano rendendomi estraniata dal centro dell'essere e facendomi rimanere intrappolata dai miei pensieri distorti." Il diario pareva una perfetta analisi dello stato delle cose che si susseguivano nel convento e fu allora che alla madre priora venne la brillante idea di farne un libro di pubblicazione interna per le meditazioni delle consorelle. Tuttavia una scuola spirituale richiede un contatto con l'amore divino ma dentro quelle pagine si avvertiva solo un tratto prettamente umano e tutto pareva seguire la strada della repressione nelle strategie formative. La demistificazione era infondo un movente per non dover trovare una svolta dentro a quel diario e a quella testimonianza di vita in clausura. Ci si poteva fare prendere, infatti, da una dimensione prettamente emotiva che operano sulla gestione di 2 livelli; quello delle percezioni e quello dei sentimenti per cui i demoni sguazzano nell'accidia. Perciò c'era da domandarsi quale mai impostazione dovesse assumere il diario nella sua pubblicazione. In genere i sentimenti sono legati alle relazioni con il prossimo, ma qui non si parlava di consorelle, ma solo di tentativi di dimensionamento degli stati d'animo e dei loro conseguenti impulsi reattivi. Il diario infatti continuava dicendo "Non ci si sposa con Cristo per un emozione o per uno stato d'animo del momento, ma ci si sposa in funzione di una continua prova di una scommessa in cui si perde, ma al contempo ci si ritrova, cosa strana questa che non so spiegare, ma infondo, infondo bisogna convivere anche con i demoni che se ne devono stare agli angoli e a cui non va mai permesso superare i limiti, invadere gli spazi, essere indiscreti e infastidire troppo. Sono pensieri maligni collegati all'ego che divengono tragici perché creano incertezze a non finire."
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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