STAGIONE GIOVANE - Salve, sono un giovane che soffre di dismorfismo cioè di un profondo disagio con il proprio corpo ed essere esteriore. Quando ho deciso di parlarne apertamente, lo confesso avevo molta paura del pregiudizio, ma decisi comunque di parlarne scrivendo una lettera a fra Alessandro Corradini, Federico Righetti e Giudo Ravaglia "Cari amici, oggi le nuove conoscenze tecnologiche hanno trasformato e ancor di più trasformeranno i tradizionali rapporti biologici specie nella conoscenza intesa come forza naturale producente risultati involontari tra i più curiosi ed imprevisti. Al padre, dunque, nelle nuove famiglie allargate suburbane, potrebbe essere riservata una posizione di poco conto perché non vale più molto il fatto che possa permettersi di mantenere i figli. Così i figli possono rappresentare a lungo andare un cattivo affare in quanto i figli non sono più l'appoggio per la vecchiaia. Le nuove cognizioni di uomo, perciò, hanno determinato grandi cambiamenti sia economici che psicologici che rendono la nostra era ad un tempo ardua ed interessante. Una volta l'uomo era soggetto alla natura inanimata, ora invece è soggetto alla propria immagine estetica che gli viene come imposta dalla società in cui vive e opera e da cui si sente soggiogato ed in soggezione, così come me. Questo senso di soggezione, può essere sfruttato da alcuni che lo possono trasformare in paura e dovere e poi tradurre in profondo senso di rassegnazione come virtù. L'uomo, moderno perciò vede il mondo materiale ed esteriore come un grezzo materiale delle sue manipolazioni di natura umana. Mentre dunque l'individuo adulto può riuscire difficilmente a modificare deliberatamente il proprio carattere, lo psicologo che abbia piena libertà di azione specialmente sui bambini può apportare molte trasformazioni positive alla loro indole. La cura dei bambini tende difatti a diventare una realtà specialistica che richiede un ambiente adatto perché allevare i figli è sempre meno frequente e si genera quindi una specie di sensazione di impotenza dovuta ad una sorta di egoismo. Tuttavia si comprende che è necessario che la psicologia parentale muti in rapporto ai cambiamenti scientifici ed economici con un accresciuto senso di sicurezza, che cerchi di superare l'individualismo. Attualmente la sicurezza è data dallo Stato, non dalla volontaria collaborazione, cosicché l'uomo può permettersi una certa dose di individualismo in quella parte della vita che può controllare e cioè nelle relazioni famigliari da cui è fortemente dipendente e persino, in certi casi ossessionato per le aspettative e le richieste da soddisfare che il più delle volte gli gravano talmente tanto da ridurlo a brandelli. Così è capitato a me che per colmare un senso di vuoto e di abbandono mi sono messo a mangiare in maniera compulsiva fino al punto da diventare informe e da non riconoscermi nemmeno più allo specchio e tanto da arrivare a sfiorare il pensiero del suicidio. Io lo ammetto, ero arrivato a questo punto in quanto non riuscivo ad accettarmi più. Ora voglio raggiungere la svolta, ma so che il percorso sarà difficile ed in salita, ma ciò non significa che mi arrenderò, anzi significa che lotterò ancora più duramente per il bene massimo di tutte le persone come me."
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
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