QUEL GENIO DEMONIACO - Davanti al Genio c'erano 2 specchi: uno che rifletteva il maligno Satana che esprimeva l'intenzionalità della coscienza, interpretandolo come trascendenza ineliminabile verso il mondo e le cose; l'altro che rifletteva il Demonio subdolo costituito di fatti psichici che riguardavano le emozioni e l'immaginazione come tipi organizzati che conferiscono significati cinici al circostante. Satana cominciava a fissare lo sguardo per evidenziare tratti della coscienza totalizzanti di cui intendeva impossessarsi con la nausea del mondo da cui ci si sente sovrastati ed imprigionati, fino al punto di pensare di essere di troppo o di credere che ci sia qualcuno che sia nemico. Il Demonio, da par suo, invece aspettava il momento per agire attraverso una realtà opaca ed ombrosa, che altro non era che il supporto residuo irriducibile dell'attività intenzionale. La libertà assoluta della scelta fra il male minore sviluppava l'inizio di una nuova analitica che generava angoscia in chi si imbatteva nel confronto con i 2 riflessi devianti del male. Da una parte, la coscienza completamente tesa al superamento della fallacità che già rivela il dualismo fra "ciò che è" ed il nulla e dall'altra l'essere come presenzialità oscura e bruta di cui si può soltanto enunciare che "è ciò che è". La responsabilità della scelta, non poteva eludere da possibili risvolti di malafede, cioè della coscienza che tenta disperatamente di superare il modo d'essere delle cose attraverso il ricorso alla routine reificata dei ruoli e delle gerarchie sociali. Ci si trova così di fronte al mondo inautentico e fantasmagorico dei valori consacrati dalla tradizione del quale si rifugiano i sudici, che vogliono fuggire dalle trappole dell'essenza del rapporto tra le coscienze ed il conflitto per cui si crea la psicoanalisi esistenziale. Il progetto perciò di raggiungere un'impossibile sintesi di in-sé e per sé, che corrisponde all'idea di Dio, svanisce dietro le paure e le pudicizie di una parvenza di libertà e insieme assoluta necessità. Il Genio, dunque, vuole assaggiare l'aroma ideologico della moda che può divenire resistenza e persino negativismo storico. Nella prima fase analitica, il Genio si sofferma a denunciare tutte le alienazioni ed oppressioni, ma poi lo specchio satanico lo rapisce fino al punto di tramutarlo nella sua stessa identità in una radicale contrapposizione di schieramenti mentali determinati da sudditanze con il potere, la ricchezza ed il prestigio e poi con la bieca istintualità dei sensi e dei sentimenti fino al punto di ingannare, truffare, uccidere e violentare arrivando a corrompersi l'anima e soverchiare tutta la rabbia e tutto il proprio essere malvagio. Il Genio non ne parla, ma lo sa domani è troppo tardi ed oggi devi già anticipare i tempi per evitare il peggio. 

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