TORNANDO A CASA - Ci sono dei giorni bigi di malinconia, quando l'arrogante rantolo del grigiore tutto spazza via e in agguato dalla siepe sta un attaccamento al banale ed assurdo scorrimento. Ci sono dei momenti in cui ti senti stanca e dove paia tutto ti manca e allora cerchi l'ancestrale tempio di pura quiete, dove non più mormore, ma amorosa sete. Ho ancora un cuore bambino, che si affaccia nel treno da un finestrino, troppo triste e afflitto per tornare nella distruzione che ti sconfigge nel sapore di un perduto errare. Il fuoco diventa scuro e fra i lapilli, la fiamma si estingue e poi divien sciagura che non lascia spazio a strada sicura. Ci sono dei momenti in cui perdo il ritmo, ed allora mi pare di essere spoglia come quella caduca fragile foglia che senza linfa se ne sta brulla e pestata dalla sua infausta condizione. Per questo ti dico di non aspettarmi, che è il bianco dei capelli a disarmarmi, che sono le braccia molli e le dita consumate su pagine vuote mai scritturate. Se tu vuoi sostenere la tua strada, allora non tornare a casa e nemmeno voltarti indietro verso l'aratro che non lascia più che solchi amari e deserti. Se tu vuoi trovare la tua dimensione allora non aspettare il tempo di una canzone, ma trova il battito della tua esistenza nell'amore di perseveranza. Ci sono dei giorni in cui il pensiero è piovoso, in cui il nido pare ozioso, ma tu non tornare a casa che se no perdi la tua buona impresa. Non ti lasciare andare, bambino uomo puoi diventare senza troppo immaginare, bambino uomo puoi resistere allo smacco e puoi capire quando il gatto è nel sacco. Tornando a casa l'amore si è balenato dietro al viso, ed era un soffio che sussurrava dietro un ramo che al dolce vento dondolava. Tornando a casa. 

Commenti

Post popolari in questo blog