ANNOTAZIONI SPIRITUALI - Il 2° punto che dobbiamo prendere in considerazione oggi è il termine ASCOLTO che non è un semplice stare a sentire, udire quello che ci viene detto, ma è piuttosto inteso come un partecipare, sentirsi coinvolti, seguire e poi esaudire una richiesta, una preghiera, un consiglio. La prima cosa però che ascoltiamo in genere caro Trivellin sono le nostre abitudini e gli atti del possedere qualcosa e dell'avere quindi in quanto avere formale (cioè avere una forma) che corrisponde anche ad un modo di essere, ma soprattutto di reagire costante a qualcosa specie di fronte alle passioni e dunque praticamente è una abilità o condizione necessaria per fare (o subire) qualcosa. Per questo vorrei tanto poter dire a Fabio Rosini che la reazione umana normale ed universale del corpo ad una situazione che a noi appare di grave minaccia è quella di prepararsi all'azione: affrontare un pericolo oppure darsi alla fuga che è una reazione essenzialmente di tipo protettivo; stimola il sistema nervoso simpatico (partendo dal sistema nervoso autonomo) e scatena le risposte fisiche, come l'alterazione della respirazione, l'aumento dei battiti cardiaci e la tensione muscolare. Ci possono essere circostanze in cui una reazione si scatena impropriamente perché nel mondo odierno esistono potenziali pericoli, che per loro natura hanno un effetto a lungo termine come lo stress causato da un lutto, oppure la preoccupazione per una malattia o le preoccupazioni di carattere finanziario. Un'azione immediata ed istintiva, dettata dal panico, dall'angoscia e dalla sensazione di perdita e fallimento e delle soluzioni veloci non sono le risposte più adatte a queste circostanze; quindi i continui tentativi di gestire queste situazioni con una reazione di lotta o fuga non solo saranno vani, ma possono causare inutili tensioni che poi possono provocare a lungo andare a gravi crisi e danni nelle loro inutili tensioni e conflitti. Infondo, come sosteneva lo stesso Platone in Filebo ognuno di noi ha una qualità della sostanza corporea o mentale che lo porta a ricercare continuamente ed incessantemente una disposizione stabile e duratura, che possa resistere ai mutamenti e ciò risiede anzitutto nel sapere e nelle virtù, che si differenziano dalle disposizioni transitorie o discontinue, come la malattia o il piacere ed il vizio. Infatti la morale parte da una forma di abitudine che porta al compimento di una pratica, cioè il modo di sentire ed agire proprio di un individuo nel suo éthos o carattere. Molti invece agiscono di più secondo le proprie sensazioni ingannevoli e lusinghiere del momento oppure contro natura attraverso la violenza, l'aggressività, la forza, l'usurpazione e questo è una forma di difesa prima di tutto contro i propri stessi incubi diabolici o di paura ed angoscia a divenire succubi delle seduzioni del male. I demoni sono dovuti ai peccati di orgoglio e per invidia; sono perciò malvage le persone che vogliono seguirli e che quindi si privano così della conoscenza di Dio, nel dimorare nell'inferno delle loro anime perché sono principalmente afflitti da pene non sensibili interiori: Nella teologia più contemporanea sia cattolica che evangelica e di altre professioni si rileva una definizione di forte tentazione che dilania l'essere umano. Tuttavia non è ignorando il demone che si annida dentro di noi che lo fa vincere e sconfiggere, ma attraverso l'ascolto di una reale lotta per l'esistenza insita nell'essere umano che provoca inevitabilmente una selezione e la considerazione di differenze negli individui che soggiaciono al verdetto dell'ambiente e ai suoi adattamenti per cui si dovrebbe cercare di abbandonare un rigido determinismo nel peso dell'influenza di ciò che ci circonda per volgere a considerare le variazioni delle cose nel tempo. Si genera così il caso inteso come disordine interiore ed esteriore, che è dato più che altro da azioni meccaniche e talvolta persino banali delle circostanze e del tempo che possa tenere conto del soprannaturale per caratteri liberamente insorti e selezionati durante il percorso di ascolto. Perciò noi dobbiamo sia ascoltare il bene, che il male, il brutto, come il bello riuscendo a trovare un possibile equilibrio di convivenza fra di loro per poter conoscere la temperanza, atto importante per l'esistenza e per l'anima. 

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