GLI OCCHI AL CIELO - Questo scritto è un pretesto ed una provocazione per arrivare ad una meta il cui messaggio parte da l'imperatore Napoleone Buonaparte. Come tutti questo imperatore voleva sentirsi promosso nella propria ascesa al trono di Francia e poi alla conquista del potere, così come noi vorremmo non essere più dimenticati per le nostre gesta e per la nostra essenza. Difatti, proprio per questo Peppina (personaggio di fantasia) aveva deciso di fare una tesi, sulla figura del Beato Giovanni Merlini insieme ai professori Valerio Volpi e Luigi Maria Epicoco all'epoca di Napoleone in quanto alla nascita del santo il mondo era sconvolto in bene ed in male dalla Rivoluzione francese che si basava sul motto "Liberté, Egalité e Fraternité", mentre nella Chiesa la percezione dell'eco che arriva di queste indicazioni non ha esattamente la stessa melodia. Tutti cercano, infatti, di rientrare nel diritto divino di avere un posto in Paradiso e di poter essere dichiarati beati, ma nella loro essenza in realtà si muovono conflitti determinati da arroccamenti alla tradizione come quella del rango dei Camerlenghi della confraternita di Santa Croce di cui faceva parte Luigi padre di Giovanni Merlini e come fare parte di gruppi aderenti e simpatizzanti whatsApp che possono rendere forti nel pensiero di essere inclusi in ranghi privilegiati di un sostrato di quei piacevoli agi del nostro biglietto da visita nella società che ci consente di emergere e di non essere invisibili o emarginati. La parola "Rivoluzione", suona come un sinonimo di cambiamento, di tentativi di riforma ecclesiale che richiede che i tempi siano maturi. Infatti, i principi di libertà, uguaglianza e fraternità oggi come ieri vengono portati avanti al suono di morti da ideologie che gridano morte e rovesciamenti contro le tirannie e che cantano trionfo nelle rivalità e nelle competitività socio-politiche-culturali. Ma il sangue, non spaventa Merlini, anzi viene inteso piuttosto come eroica difesa dei valori cristiani. I genitori di Giovanni Merlini sanno che come cristiani, per la virtù della Giustizia e della Fede, per vincere il mondo con la Speranza della Carità bisogna combattere tenendo la testa ben piantata sulle spalle e non facendola rotolare fra gli inganni di lusinghe. Serve dunque una mano forte che possa infondere fiducia in una pronta e promettente ripresa spirituale della Chiesa che possa ritornare all'ideale biblico di scansionare il tempo a partire dalla mens del Creatore e di Gesù Cristo fra di noi. Per questa spinta, ci vuole un garante che sia come Napoleone Buonaparte che abbia una strategia che sappia convincere a superare i blocchi conservatori e che trovi appoggi nel cristianesimo che sa andare oltre le restrizioni punitive per impostarsi all'esercizio della Riconciliazione. I provvedimenti però sono di iniziale sconfitta e di chiusura nel ripiegamento interiore quando invece, si renderebbe maggiormente più necessario la ricerca di una stabilità ecclesiale che sia di defensor fidei cioè una rivelazione di identità cristiana che sa togliere le maschere nella presenza della teologia del ragionevole dubbio. D'altronde Napoleone parla chiaro: lui non riceve nulla da nessuno, è un uomo che si è costruito con le proprie mani così come vorrebbero esemplificare molti, senza considerare la volontà divina che vuole che chiediamo il giusto nel rendere istituzionale la preghiera del Padre nostro che chiede il pane quotidiano, che domanda di proporzionarsi e confrontarsi nella remissione dei peccati e nella soluzione di errori e mancanze, che impetra al Padre di non abbandonarci alla tentazione di superbia e vanagloria e di liberarci da ogni male, nella speranza che questo fondamento faccia il giro del mondo e che venga recepito come un sostegno propulsivo alla Carità fraterna. Il giovane Giovanni, come molti giovani non è esente da tutto questo, anzi se ne sente profondamente coinvolto tanto che rimane fortemente affascinato dalla solenne incoronazione dell'immagine della Madonna che imprime in lui tanta bellezza e tanto fervore. Giovanni Merlini si sente esattamente come un pellegrino con gli occhi rivolti al Cielo e con il cuore imperniato della grandezza della Chiesa nonostante tutti gli ostacoli e i disagi che si possano incontrare durante il percorso. Chi può mai spegnere l'entusiasmo della Fede e della Speranza? Il portamento di Giovanni ci fa comprendere come imparare nella compostezza, e nel confronto adulto come fece Gesù appena all'età di 12 anni in cui affrontò una discussione con i suoi genitori sull'autonomia e l'indipendenza personale dopo essersi perso fisicamente nel tempio per ritrovarsi spiritualmente coinvolto nella storia di Cristo. Giustamente, però, i genitori di Merlini a lui così come a noi ricordano che non si vanificano i tanti, pesanti sacrifici di allevamento dei figli per l'ottenimento di traguardi ragguardevoli a livello di una vita più che dignitosa all'interno di una società civile e democratica e perciò si devono portare a frutto con una buona pragmatica e non perdere tempo in sollazzi e divertimenti che estraniano dal focus vocazionale che sa dare lustro vero alla nostra persona. La domanda dunque che si pone sempre di più oggi è che fine ha fatto il cuore della persona che non riesce più ad accollarsi nei discorsi in difesa e baluardo della Santa Madre Chiesa nell'offrire ad essa la propria esistenza?? Pare che il popolo di Dio sia indifferente a tale interrogativo e che la nostra vite non sia più molto adesa a Cristo se ci si vergogna di pregare seppure sottovoce senza creare tanti disturbi su un treno o lungo una via e se non si sente quasi più nemmeno che questa sia una comunicativa importante sia con l'Ecce homo fatto pane e vino e sia con i fedeli intesi come fratelli e sorelle e così ci si estrania, si vuole tenere tutto per se un cammino, non si vuole condividere con nessuno l'amore per il preziosissimo sangue e quello della propria missione e si fugge lontano, lontano in maniera asettica per non dover affrontare il problema vero: la crisi spirituale che dilania dentro. Nessuno sa il perché e il per come si è perso lo smalto, la vere passum immolatum di Cristo e si è spento il fuoco lungo la via che conduce alla Luce eterna ed infinita, nessuno lo sa, ma Cristo ancora una volta con la Provvidenza sua un altra beatitudine ci spiegherà davanti a quegli occhi che sanno guardare il Cielo ed elevarsi all'Amore.
IL GERARCA - Guardandosi intorno alla stanza dove si era rinchiuso per ripassare la sua parte attoriale politologica, si rivedeva in quel pubblico elettore. Dapprima c'era quel bambino timido sognante che rimaneva come estasiato da raggi radiosi di un utopia, poi c'era l'adolescente che si doveva confrontare con il disincanto della sfida dell'esperienza quotidiana ed infine c'era l'adulto che aveva a che fare con la complessità e la problematicità ed il relativo carico di cifre demoniache di nome azzardo, avventura, scacco, sconfitta e naufragio. Egli, per tale motivo, avrebbe tanto voluto attuare il compito di porsi a livello critico nell'argomentazione deduttiva, ponendosi un itinerario popolato di sintesi delle normative in cui era difficilissimo e alquanto complicato orientarsi per poter raggiungere dei risultati quanto meno decenti. Tuttavia, a livello organizzativo era molto complesso costruire forme di conciliazione/integrazione delle forme antinomic...
Commenti
Posta un commento