L'IMPRENDITORIA DELL'AFFETTIVITA' - SOGGETTO/OGGETTO - Visto che il prossimo anno il Ministro dell'Istruzione Valditara ritornerà ad inserire la materia LATINO nelle scuole medie, si rende noto che il termine "soggetto" deriva dal latino subiectum che traduce la lettera greca hypokéimenon ossia ciò che soggiace e sottostà (permanendo nel variare importante delle determinazioni). In Aristotele, infatti, il soggetto è anzitutto la materia come presupposto della forma. In questo senso la materia è ipostasi, substantia. In 2° luogo il soggetto è l'individuo stesso, in quanto punto di riferimento o meglio per l'aiuto e l'indirizzo all'affettività il supporto di attributi o accidenti. Questa struttura ontologica trova puntuale rispecchiamento nella struttura logica del giudizio, dove il soggetto è ciò che si predica soprattutto a livello di una missione, qualcosa che non potendo egli stesso diventare mai predicato di qualcos'altro deve essere indirizzato secondo una base chiara e precisa che permane alla base di ogni possibile predicazione. Nell'epoca contemporanea l''"essere soggettivo" è ciò che si designa in un esistenza reale, mentre l'"essere oggettivo" nomina solamente l'esistenza delle cose della mente; tuttavia proprio questa contrapposizione è la premessa di un nuovo approccio modulistico rispetto al capire il leggere e lo scrivere e le sue interpretazioni "recitative" ed attoriali. In proposta dunque con Zamparetti Marco 1° STADIO - Nel passato il 1° stadio quando si insegnava a leggere ad un bambino piccolo età 6-7 anni era spesso quello di insegnargli a riconoscere visivamente un numero limitato di parole. Il bambino in questo stadio, dunque, comincia a elaborare gradatamente una certa quantità di unità di riconoscimento visivo delle lettere e delle parole; egli non possiede alcuna abilità fonica, pertanto si blocca di fronte a parole che non gli sono famigliari, specie se queste gli vengono presentate al di fuori di un contesto utile. Si può creare perciò nello studente una confusione dovuta al conseguente senso di nervosismo, ansia ed agitazione che non solo diventa il soggetto della questione, ma diviene persino una assurda abitudine nel voler fare troppe cose per volta e nell'avere la fretta di raggiungere i traguardi prefissati dell'apprendimento. Lo studente medio, infatti, tende a studiare e guardare nello stesso tempo la TV oppure ascoltare musica nelle cuffie. L'uomo d'affari, invece, di concentrarsi sul contenuto della lettera che sta dettando o di un documento, pensa contemporaneamente a tutte le cose che dovrebbe fare in quel giorno o addirittura in quella settimana, cercando inconsapevolmente e mentalmente di eseguirle subito e ciò condiziona anche il bambino che tende da par suo ad imitare gli adulti. Tale abitudine è molto insidiosa poiché raramente viene riconosciuta per quello che è. Quando ci sentiamo ansiosi, nervosi o preoccupati pensando all'enorme quantità di compiti che dovremmo svolgere ivi incluso lo sport o la socializzazione, questa sensazione (non ce ne rendiamo conto) intacca il nostro atteggiamento mentale anche dal punto di vista affettivo tanto da farci percepire il fatto di dover essere in perfetto grado di portare a conclusione tutto adesso. Diventiamo nervosi perché cerchiamo di fare l'impossibile rendendo inevitabili delusione e senso di inutilità. La verità è che potendo fare una sola cosa per volta allora possiamo essere in grado di fare le cose che vengono dopo solo successivamente ad avere eseguito anche ripetendolo il 1° stadio di apprendimento che è immaginare il movimento della parola nella nostra mente come ad esempio nella frase "Il ragazzo andò sulla luna con un razzo" (si possono usare anche sinonimi come missile o astronave) dove ci si immagina di muoversi nello spazio verso la luna e poi si disegna il movimento. Altro esempio che produce il cosiddetto "movimento mentale" verso l'apprendimento anche affettivo sostituiamo la parola razzo con cavolfiore e ci si rende conto che è assurdo andare sulla luna con un cavolfiore anche usando moltissima fantasia ed immaginazione e perciò anche l'immagine mentale si stoppa di fronte a questa improbabilità e la nega continuando ad associare il movimento verso la luna con un razzo, missile, astronave (così ha già imparato anche dei sinonimi): A questo punto chiamo a rapporto il dottor Morolli ed il dottor Porreca e per chiedere loro quando chiedono ai pazienti durante il giro letti delle visite di reparto specie dopo interventi chirurgici importanti cosa principalmente gli venga riferito se uno stato di spossatezza, dolenzia, oppure un turbamento?? Ecco perché vale molto la lezione della "clessidra" che serve ad ottenere l'equilibrio emotivo. Un certo Gordon Gilkey aveva notato, in molti anni di consulenza, che una delle cause principali dell'esaurimento nervoso e degli atteggiamenti scostanti nell'affettività nelle sue preoccupazioni e manifestazioni consisteva principalmente nella cattiva abitudine di voler fare molte cose in una volta sola e così pensò di usare una clessidra per fare in modo che la mente immaginasse nei granelli che passavano attraverso l'imboccatura stretta i propri compiti da svolgere e le proprie manifestazioni di pensiero e di affetto senza farsi sovrastare dall'istinto primordiale o peggio dall'ossessione ad agire arrivare a conclusioni. Perciò per quanto riguarda il 2° stadio che consiste nell'indovinare sofistico di rispondere ad una nuova parola o atteggiamento che ci viene presentato con un accesso approssimativo a cui si aggiunge anche la clessidra utilizzata per pazienti con dislessia visiva e fonologia acquisita per attivare più incisivamente il movimento mentale. Infatti, la maggior parte di noi si sente ansiosa e tormentata dal possibile fallimento di un compito o prestazione e perciò finisce per fornire una falsa immagine mentale dei nostri doveri, obblighi e responsabilità. Sembra quasi che in un dato momento mille pensieri differenti pesino su di noi opprimendo la nostra mente tanto che questa si sente impedita e soffocata da mille sollecitazioni a cui resistere. Ecco il motivo per cui inseriamo una clessidra: vogliamo creare una ordinata successione con cui fare i compiti ed affrontare i problemi. Osservando i granelli di sabbia che cadono uno ad uno si potrà avere maggiore equilibrio emotivo e fornire al nostro meccanismo per il successo e per l'espressione affettiva un ingranaggio che li metta nella sequenza giusta in base a priorità del momento. Nel 3° stadio poi si decodifica il faugh come "faw" e tephered come "tefferd" (per chi insegna inglese) attraverso l'applicazione di regole di gradualità nella pronuncia dei termini per cui bisogna cercare di attivare un senso di rilassamento mentale che deve essere ricordato come fondamentale per imprimere nella mente dettagli in quanto ciò ci aiuterà ad allontanare da noi quello stato di eccessiva preoccupazione, tensione ed ansietà che interferiscono sull'efficienza del processo creativo. La comprensione, infondo, dipende dal saper comunicare e ciò diventa un sistema guida delle reazioni anche se i dati forniti fossero per qualche motivo difettosi o poco comprensibili. Spesso ci aspettiamo che gli altri giungano alle nostre stesse conclusioni basati su fatti e circostanze quando invece nessuno reagisce alle cose per come esse sono ma piuttosto alle proprie immagini mentali che si crea sulle cose come le vede nella loro essenza. Il più delle volte difatti le persone assumono determinati atteggiamenti non per farci soffrire, né per cocciutaggine o per malizia, ma perché capiscono ed interpretano le cose a modo loro ed in conformità di quello che a loro pare essere la verità dei fatti. Per la giusta impresa di accordi fra le parti, bisogna quindi raggiungere spesso dei compromessi, o cercare soluzioni che siano meno disagevoli per entrambe le parti poste in essere. Un esempio di tale discorso sta nella poesia di Salvatore Quasimodo "Ed è subito sera" dove quell'ognuno sta solo sul cuor della terra" indica un profondo senso di solitudine derivata dall'incomunicabilità umana nella precarietà della vita. Stare solo nel momento individuale ed intimo genera vuoti affettivi nella ricerca del senso dell'esistenza, ovvero di ciò che permette all'essere umano di sorpassare la morte e il senso di oblio e nullità esistenziale, l'ombra negativa, il pessimismo e l'oscurità. Tuttavia, pur essendo soli siamo continuamente stimolati da illusioni nella ricerca della gioia a volte apparente. Questa ricerca ci trafigge quando siamo feriti dall'indifferenza all'interno dell'ars longa vita brevis cioè l'amara constatazione della brevità dei rapporti con gli altri specie coloro a cui siamo più legati e specie nel progressivo avanzare della civiltà delle macchine, con i loro ritmi industriali a cui l'essere umano stenta ad adeguarsi fino al punto di alienarsi e quasi sparire dalla faccia della terra. Si attua così una denuncia sulla realtà dell'attuale tregua fra Hamas e Palestina, che non sia solo una illusione, ma un reale impegno da realizzare nel cammino della pace.
STRIDULI SOGNI. Terry non era mai andata molto bene a scuola, un po' per il suo problema di retinopatia agli occhi, un po' perché il diabete diminuiva la sua attenzione e un po' perché faceva veramente fatica ad apprendere, così, una maestra propose ai suoi genitori un atteggiamento di interesse proposizionale dei 10 passi e delle 10 parole. Si trattava di stimolare degli stati mentali (come la credenza, il desiderio, l'intenzione) caratterizzati dall'avere un contenuto esprimibile in forma proposizionale. Questo sistema veniva ottenuto usando degli enunciati della forma "X verbo di atteggiamento che P vuole", dove X è un agente, il verbo di atteggiamento è un verbo quale credere, desiderare, intendere e P un enunciato (per esempio si iniziava dalla domanda:"Cosa intende studiare oggi la mente di Terry?" Seguita dalla frase:"La mente di Terry crede di poter studiare ferma mente l'italiano") . Sulla base di questa struttura linguist...
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