UMANESIMO CONTEMPORANEO ATTRAVERSO LO SGUARDO DI ELEVAZIONE SPIRITUALE DELLA MATER MISERICORDIAE - Tesi in collaborazione con ISSR Alberto Marvelli e la professoressa Giovanna Scarca - Nei suoi più rilevanti incunaboli l'umanesimo appare come una cultura con saldi fondamenti laici e civili, e del resto segna un nuovo consapevole rapporto tra passato e presente e pertanto della coscienza storica-spirituale dell'humanitas specie a livello dell'arte sacra e in riferimento alla Mater Misericordiae. Paradossalmente questa coscienza pare passare attraverso la condanna degli "atteggiamenti bui" che riguardano le afflizioni delle guerre e delle rivalità umane che vengono accompagnate da una esaltazione della "Luce spirituale" di cui ci rende partecipe la Mater Misericordiae alzando gli occhi al cielo che ci pone come focus interiore e culturale la rivelazione e la rigenerazione che fino a questo momento è stata interrotta o subordinata alle necessità del processo naturalistico e materialistico. Da qui nasce un nuovo entusiasmo e l'orgoglio della scoperta di elaborazioni di testi ed interpretazioni iconografiche- simboliche non tanto come fonte di soddisfazione estetica ed acuta, ma piuttosto come possibilità di reintegrazione del presente nel passato specie nell'ambito mnestico, per l'uomo in cammino nel corso del tempo, dove si ripristina attraverso l'immagine della Madre misericordiosa la continuità tradizionale sia della natura dentro la storia e sia delle sue trasformazioni palingenetiche nelle diverse confessioni religiose che parlano attraverso uno sguardo elevante universale. All'interno di uno scorcio delle conversazioni dei conventi di Santo Spirito, aperti a contributi di intellettuali di vario tipo e professione si intravede negli occhi rivolti all'alto l'apologia della politica liberale, erede in un certo senso della libertas romana che diviene organica nei suoi disegni oligarchici economici che dominano lo sfondo dove si intravede una umanità civile che ricerca continuamente una formula che qualifichi la posizione e che innestandosi nella realtà sociale trovi un progetto di convivenza laica che attivi maggiormente l'attività letteraria spirituale ed in definitiva politica. Infatti, prima di dichiararsi ufficialmente retori, filologi, o puri letterati, bisogna praticare anche l'avanguardia, nell'essere pronti a servirsi per il termine "Misericordiae" delle varie forme pubblicistiche di agitazione intellettuale che sanno sapientemente smuovere, modificare e razionalizzare le strutture del sapere e delle organizzazioni di potere. Per questo nei caratteri ecumenici si cerca una stabilità comunicativa e stilistica che possa rendere attuabile l'esperienza vera e propria delle raffigurazioni in modo da riformare la res publica soprattutto a livello litterario. Questa diviene così una esperienza irripetibile per le circostanze che possono consentire risultati di singolare omogeneità che destinano la persona a divenire fervida nella propria ricerca intimistica e contemplativa. A seguire, poi, le successioni etiche del personaggio "Mater Misericordiae" come premonitrice di un bene comune nel quale concorda bene cristiano e civiltà si vede chiaramente il tema dell'operosità cittadina sia terrena che del Cielo che giunge audacemente fino alla polemica di esempi di convivenza più realistici che non si basano soltanto solo sulla devozione termine a se stessa, ma sulla condivisione e sulla conciliazione di esigenze di soluzioni e di possibili risposte a problemi, ansie, preoccupazioni, nevrastenie della vita moderna nelle sue molte traversie e frenesie. Ma l'accordo rimane come vagheggiato anche se attivamente promosso in quanto molti si focalizzano più sui problemi chiudendosi nel loro guscio e distaccandosi così dall'affrontare un confronto che preveda una fase più espansiva degli studi dell'humanitas in modo che vi siano manifestazioni di reale supporto e guida e non solo sporadiche ed occasionali quanto convenzionali gesti di sostegno cristiano in quanto ognuno ha bisogno di sentirsi compreso e aiutato nel proprio divenire nel mondo. Nella filologia della "Mater Misericordiae" si avverte, dunque un segno dello scarto fra l'avventura dell'esaltazione e quella della scoperta di ricomposizione di un mosaico fatto di tanti tasselli, disuguali e diversi che divengono nel loro senso di minores una autorità che sa proteggere e guardare per guadagnare l'essenza. Da qui nasce la lezione, di note e saggi che concentrano nella tecnica e nella dottrina un continuo orbitare di discipline che si unificano all'insegna di un codice deontologico che superi i momenti cruciali e gli ostacoli per lasciare un documento di testimonianza di un apporto critico-costruttivo che stimoli a trovare interessi che sciolgano i sospetti di empietà e di congiure per la pax di forma e di valore che vinca le violenze e le irriverenti reazioni. La tecnica e la scienza debbono cercare di incontrarsi in quello sguardo verso lo spazio che conosce l'indagine e l'analisi coscienziale della verifica più corretta degli enunciati come quello di pensare che il grano faccia male e che provochi dermatiti se lo si mangia quando questo avviene a contatto esterno con il derma medesimo in sintomi allergici e là dove i disturbi alimentari specie a livello della mancanza di ferro e di proteine possono creare disfunzioni gravi per anemie perniciose, pellagra e simili. Quando poi si intravedono tremori alle mani, oppure ricerche spasmodiche di farmaci antidepressivi allora si comprende che ci sia una dipendenza e che l'umanesimo vada direzionato a ricostituirsi più seriamente in un valore di esternazione contingente che sa ravvedere ciò che è vero da ciò che è falso per conoscere la vera libertà: "Volgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi e mostraci il tuo esimio Figlio Gesù" che è davanti a noi appeso ad una croce e che nel suo sangue ci ricorda di essere sinceri ed onesti e di fuggire la maschera della falsità quando solo chi non teme la sfida dell'Intelletto che vuol capire e ragionare può vedersi in quegli occhi che sanno rivolgersi al Cielo per la migliore riuscita di vincere il mondo con l'amore. 

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