IL RITMO DELLA VITA - (Posizione in bozza insieme a frate Gabriele Trivellin) - Tuttavia, mi sono accorto, durante il mio percorso di pontefice, che fornire degli strumenti logici e metafisici per una indagine razionale sui dati della rivelazione, contenuti nelle Scritture e nella tradizione cristiana, è un sistema alquanto complesso per trovare punti in comune per il dialogo interreligioso verso la pace. Le accezioni teologiche contemporanee non puntano più al senso lato della conoscenza di Dio mediante la fede, ma a trovare anche un senso tecnico-scolastico, come spiegazione razionale dei dati rivelati perché oggi c'è una particolare tensione tra ragione e fede specie a livello dell'obbedienza totale della ragione alla fede, e nell'atteggiamento più preciso all'assunzione razionale dell'impegno teologico. In particolar modo, sulle riflessioni delle nozioni e dei metodi in uso alla teologia si riscontra negli scenari attuali dei conflitti mondiali fra Russia ed Ucraina e fra Israele, Palestina, Siria e Libano una tendenza allo sviluppo autonomo delle discipline storiche soprattutto nel metodo storico-critico, per poter cercare di accomunare le medesime nell'oggetto di rivelazione seppur distinguendole rispetto ai metodi di indagine che punta ad effetti sociologici ed universali. Infatti, la mia venuta dopo papa Benedetto XVI doveva cercare di sminuire il rigore delle partizioni settoriali; perché sempre maggiore importanza assumono, da un lato l'indagine storica e positiva, e dall'altro il contatto con discipline prima giudicate estranee alla tradizionale nozione teologica specie a livello psicologico religioso-comparato. Quindi, superato (soprattutto da parte cattolica) la tradizione scolastica e la rigida normativa assoluta di una teologia sulle altre, si riconosce una pluralità ed inoltre l'esistenza di possibili elaborazioni teologiche, dotate di consistenza autonoma ed indipendente destinate a sussistere nonostante le prevaricazioni del cristianesimo. Il giudaismo, quindi, dovrebbe essere rivalutato sia sotto forma di indagine esegetica con particolare riguardo all'interpretazione della legge e sia sotto forma di teologia speculativa a contatto con autori più moderni, specie là dove la tradizione giudaica e cristiana confluiscono nell'Islam, che conosce, contemporaneamente alla scolastica latina, importanti sistemazioni speculative per una esigenza di illuminare la figura di Gesù nelle sue opere e parole, all'interno della realtà stessa della Chiesa, ed alla luce di una particolare riflessione teologica che si basa sia sull'Antico che sul Nuovo Testamento che non rifuggono mai agli apporti della cultura filosofica. Difatti, negli stessi Vangeli sinottici, affiora una importante problematica teologica concernente la persona di Cristo nel rapporto fra ebrei e cristiani e nella loro missione verso i pagani per cui bisognerebbe cercare degli accordi per una visone più ampia ed aperta della legge giudaica nel culto verso il ritardo della parusia della venuta di Cristo specie nella diminuzione da entrambe le parti nella meditazione sul mondo che serve oggi per superare la sottomissione al peccato e all'oscurità del terrore, della violenza e dell'odio in cui vorrebbe irrompere la luce della rivelazione divina, mediante la speranza dell'incarnazione della sua Parola in un bambino nato in una mangiatoia. Negli Atti degli Apostoli c'è la piena meditazione storica delle prime comunità cristiane, guidate dallo Spirito Santo in tutti i suoi momenti e movimenti e soprattutto nell'epistolario di Paolo specie nella centralità della condizione umana, segnata da secoli dall'equivalenza tra legge, peccato, morte e la dialettica tra la parte impotente umana e la giustificazione del peccatore nella fede speranzosa come sottolinea il titolo del Giubileo "pellegrini di speranza" in Cristo che dona la Salvezza per una Chiesa come organismo di tutti i credenti. Nella fase apologetica, poi, si tenta una risoluzione del cristianesimo in una visione dualistica e mitologica e si ammette un elemento polemico per fare emergere la possibilità di una sistemazione teologica, in cui una profonda conoscenza biblico-esegetica si sposi all'utilizzazione di vari elementi che cercano di attenuare le tensioni ed i conflitti con l'autorità ecclesiastica che segnano tutta la storia della teologia, e che emergono soprattutto nelle crisi di svolte decisive della storia. Nella lotta contro l'arianesimo si annettono tratti antropologici che svelano la salvezza come divinizzazione dell'essere umano nell'universo attraverso l'incarnazione del Verbo che vive anche nella mistica trasfigurazione dell'uomo nel cosmo. Per quanto riguarda poi le questioni personalistiche della salvezza, essa è il risultato di un dialogo continuo prima di tutto fra l'uomo peccatore e Dio e poi in quello della riconciliazione universale che vogliono condurre al vigore delle interpretazioni allegoriche per i valori simbolici che consentono di collegare variamente l'Antico ed il Nuovo Testamento nelle attualizzazioni della storia sacra. Nella critica illuministica, materialistica ed immanentistica alla religione, si intravede uno scetticismo ed un cinismo che vogliono superare le interpretazioni puramente esegetiche dei testi biblici con uno spirito di alienazione, riconciliazione ed incarnazione che cerchi chiarezza nelle vicende spinose di crisi esistenziali per un dominio di necessità logica per gli ulteriori sviluppi teologici. Nel giorno della memoria si accentua la cosiddetta "teologia di Auschwitz" che pone sempre la domanda su Dio della conciliabilità per la sua onnipotenza, bontà e comprensibilità in una meditazione del silenzio per superare la debolezza negli ascendenti storici che purtroppo rivivono ancora nei conflitti e negli orrori umani di immanenza debole divina. La teologia della Shoà è una voce centrale nel panorama odierno perché nel frattempo le chiese cattolica ed evangelica hanno tentato di sviluppare una teologia cristiana dell'ebraismo non soltanto come aspetto della più generale teologia ecumenica, ma come indispensabile condizione dell'autocoscienza in generale nell'interrogazione a Dio per una complementarietà più matura ebraico-cristiana. Come potete ben vedere un pontefice ha molto da fare ed impegnarsi per le strade del mondo. 

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